Gigi (film 1958)

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Gigi
Isabel Jeans, Leslie Caron ed Hermione Gingold in una scena del film
Titolo originaleGigi
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1958
Durata111 min
Rapporto2,35:1
Generemusicale
RegiaVincente Minnelli
Soggettodal romanzo di Colette
SceneggiaturaAlan Jay Lerner
ProduttoreVincente Minnelli
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer
Distribuzione in italianoMetro-Goldwyn-Mayer (1959)
FotografiaJoseph Ruttenberg
MontaggioAdrienne Fazan
Musichecanzoni di Frederick Loewe, Alan Jay Lerner
direzione musicale di André Previn
ScenografiaCecil Beaton, William A. Horning, E. Preston Ames, Henry Grace, F. Keogh Gleason
CostumiCecil Beaton
TruccoWilliam Tuttle, Charles Parker
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Gigi è un film del 1958 diretto da Vincente Minnelli, tratto dall'omonimo romanzo di Colette, vincitore di nove Premi Oscar, fra cui quello per il miglior film.

La colonna sonora raggiunge la prima posizione nella Billboard 200 per tre settimane.

Negli Stati Uniti il film è uscito il 15 maggio del 1958 mentre in Italia il 30 gennaio del 1959.

«– L’amore cara Gigi è una cosa bella, un’opera d’arte, e come tale quindi è creata da un artista. Se grande è l’artista, grande è il risultato, e un artista, chi lo crea?
– I sigari e i gioielli!
– Gigi, tu sei di un altro pianeta. Continua a studiare.»

Nella Parigi del 1900, al parco del Bois de Boulogne, il gentiluomo Honoré Lachaille racconta di come molte persone si sposino a Parigi, ma non tutte: ci sono alcune che non si sposeranno e alcune che non si sposano. Ma a Parigi quelli che non si sposeranno sono di solito gli uomini, mentre quelle che non si sposano sono di solito le donne. Il matrimonio quindi non è l'unica alternativa per i ricchi e raffinati giovani come suo nipote Gaston Lachaille, che, annoiato dalla vita, passa il suo tempo a casa di Madame Alvarez, da lui chiamata affettuosamente Mamita, con la quale vive la nipote Gilberte, soprannominata Gigi, una spensierata e precoce adolescente. Mamita è molto protettiva e attenta verso la ragazza poiché l'ha cresciuta lei, in quanto la madre, una modesta cantante lirica che vive insieme a loro (nel film non si vede mai e si odono solo i suoi gorgheggi), non è mai stata in grado di accudirla come si deve.

La signora Alvarez, seguendo la tradizione di famiglia, manda Gigi dalla raffinata sorella Alicia affinché sia educata come cortigiana e impari a destreggiarsi nella sfarzosa vita di corte. Per zia Alicia l'amore e la ricchezza sono una sicurezza per il futuro della nipote Gigi; la ragazza, inizialmente, non capisce perché le venga fatto imparare tutto questo ed è impacciata e disinteressata; le piace passare il tempo con Gaston, il quale, dopo un pubblico imbarazzo, decide di concedersi una vacanza al mare. Gigi scommette a carte con Gaston e lo sfida: se lo batterà, Gaston porterà Mamita con sé in vacanza. Gigi vince.

Una volta al mare, Gigi e Gaston passano molto tempo insieme, mentre Honoré e Mamita ricordano dolcemente i loro tempi passati, quando erano fidanzati. Una volta ritornati dalla breve vacanza, Gigi riprende la sua vita infelice presso la zia. Un giorno Gaston vede Gigi con uno splendido abito bianco, le dice che gli sembra ridicolo e se ne va in malo modo, ma poi ritorna e decide di andare a prendere un tè con lei per farsi perdonare; ma Mamita non è d'accordo perché quell'atto potrebbe danneggiare la reputazione futura di Gigi. Gaston perciò vaga infuriato per le strade di Parigi e, rendendosi conto di essersi innamorato perdutamente di Gigi, ritorna da lei e chiede a Mamita se può prenderla come sua signora, promettendole lusso e cortesia. Gigi in un primo tempo rifiuta ma poi, rendendosi conto che vivrebbe una vita infelice senza di lui, perché innamorata anche lei, alla fine accetta.

Honoré Lachaille, nuovamente al Bois de Boulogne, osserva allegramente e con orgoglio Gigi, ormai nobildonna, e Gaston salire su d'una carrozza; la coppia è elegante, graziosa e felicemente sposata.

Contrariamente a quanto si faceva al tempo con i film musicali, le riprese sono state effettuate nei luoghi stessi in cui si svolge la storia, scegliendo di non ricostruire le scene negli studio.

Riconoscimenti

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Nel 1991 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]

Riferimenti in altre opere

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Sulla copertina originale dell'album Ummagumma dei Pink Floyd è possibile vedere la copertina della colonna sonora della pellicola proprio ai piedi di David Gilmour, sopra la scritta col nome del gruppo; tale dettaglio è stato però omesso sulla copertina della versione americana dell'album.

  1. ^ (EN) National Film Registry, su loc.gov, National Film Preservation Board. URL consultato il 4 gennaio 2012.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN215957724 · GND (DE4655996-6 · BNF (FRcb16656634g (data)
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