Bozzetto della pala dell'altare maggiore conservato presso il Museo Camuno
Francesco Domenighini nacque a Breno, piccolo paese in Val Camonica, in provincia di Brescia, dove fin dalla giovane età, lavorò come garzone fornaio presso il panificio del paese. La sua passione per il disegno lo portò ad avvicinare il pittore Giuseppe Rota che si trovava nel paese alpino a affrescare alcune abitazioni. Questi, cogliendo le capacità del ragazzo, nel 1876 lo portò con sé a Bergamo, a lavorare presso il suo laboratorio, dove il Dominighini ebbe la possibilità di imparare e di avvicinare anche altri artisti presenti nella città orobica nel XIX secolo tra questi Enrico Scuri, Cesare Tallone e Antonio Guadagnini.[1]
Negli anni successivi prestò servizio presso il Reggimento di cavalleria a Milano. Si spostò poi a Roma per studiare presso la Scuola di Costume dove imparò la pittura dal vero dipingendo alcune facciate di case e palazzi[2]. A Roma espose la sua prima opera Ritratto di sorella che ebbe una critica favorevole.[3]
Dal 1885 al 1896 visse a Buenos Aires in Argentina dove furono moltissimi i suoi lavori, tornando in Italia solo per sposare Laura Campana sua ex allieva di pittura di cui il pittore Ponziano Loverini eseguì il ritratto. In Argentina adottò Laurita, figlia di un cognato rimasta orfana dopo un grave incidente. Di questo periodo rimane è una ricca documentazione in quanto l'artista aveva tenuto un diario, conservato dai familiari, che elenca tutte le opere eseguite nel paese sudamericano.
Nel 1907, dopo il fallimento della banca nella quale aveva depositato i risparmi, fece ritorno in Italia e si stabilì a Bergamo dove fu nominato insegnante di disegno della Scuola d'arte Andrea Fantoni.[4]
affreschi della cappella mortuaria della famiglia Uriburo al cimitero della Recoleta,
decorazioni della hall del teatro Ourubia (1891),
decorazione completa del teatro Odeon, (1892),
salone d'onore della Facoltà di medicina, con la raffigurazione della Panacea e i 12 quadri del fregio che rappresentano la medicina e la chirurgia (1893),
scalone d'onore della Facoltà di medicina, con i riquadri parietali delle raffigurazioni mitologiche della medicina,
decorazione di palazzo Lagarretta (1893),
decorazione del sontuoso Albergo Americano a Buenos Aires,
Il trionfo delle arti affresco della volta del Teatro dell'Immacolata (Sala Greppi) a Bergamo, realizzato insieme a Domenico Zappettini (1903) Il trionfo delle arti. Teatro dell'Oratorio dell'Immacolata, Bergamo;
^Francesco Domenighini, su dizionariopittoribresciani.it, Dizionario pittori e scultori bresciani. URL consultato il 5 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2019).
^Alcune fonti riportano che fu tra gli affrescanti l'albergo presso il palazzo del Viminale nel 1887
^ A.Giorgi (a cura di), Francesco Domenighini, 1860-1950. L'arte della decorazione, la passione del dipingere e l'impegno nell'insegnamento, Bolis, 2002, ISBN88-7827-110-1.
^Francesco Domenighini, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 7 febbraio 2019.
Angelo Giorgi (a cura di), Francesco Domenighini, 1860-1950. L'arte della decorazione, la passione del dipingere e l'impegno nell'insegnamento, Bolis, 2002, ISBN88-7827-110-1.