Slayer (manga)

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Slayer
鬼切丸
(Onikirimaru)
Genereorrore[1]
Manga
AutoreKei Kusunoki
EditoreShōgakukan
RivistaShōnen Sunday Super
Targetshōnen
1ª edizione1991 – 2001
Periodicitàmensile
Tankōbon20 (completa)
Editore it.Panini Comics - Planet Manga
1ª edizione it.30 giugno – 30 dicembre 1997 (interrotta)
Volumi it.4 / 20 Completa al 20% (interrotta)
OAV
RegiaYoshio Kato
SoggettoKenji Terada
MusicheKazuhiko Toyama, Tomohiko Toyama
StudioOB Planning
1ª edizione9 settembre 1994 – 21 luglio 1995
Episodi4 (completa)
Rapporto4:3
Durata ep.30 min

Slayer (鬼切丸?, Onikirimaru, lett. "La spada cacciatrice di oni") è un manga scritto e disegnato dalla mangaka giapponese Kei Kusunoki ed edito in Italia da Panini Comics sotto l'etichetta Planet Manga che però ha interrotto la pubblicazione al quarto volume.

Sospeso fra i generi horror e mitologico, narra, per episodi composti di solito da 1 a 3 capitoli, il vagabondare e la ricerca incessante del protagonista a caccia di oni, creature mostruose tipiche della mitologia ed il folclore giapponese. Apparentemente un ragazzo sui vent'anni, in realtà è egli stesso appartenente alla razza degli oni, ma è nato "puro": senza corna né istinto omicida o traviatore verso gli uomini, bensì per sterminare tutti gli altri e liberare definitivamente l'umanità dalla sua stessa stirpe e con la speranza di potere un giorno, ad opera conclusa, divenire egli stesso un uomo comune; pertanto non ha un nome e finisce spesso per essere identificato con quello che in verità è l'appellativo della katana. Questa ha natura speciale ed è forgiata con corna di oni.

Le storie hanno quasi sempre per protagoniste personaggi femminili, in quanto più vulnerabili ed esposti alla paura; costoro di solito sono perseguitati, portati sulla cattiva strada dagli oni esprimendo loro desideri con cui si legano ai mostri, o talora si trasformano persino essi stessi nelle temute creature. Infine, dopo una caccia di lunghezza variabile, interviene regolarmente il ragazzo giustiziere ad effettuarne la mattanza e porre fine all'incubo.

Il manga, scritto e disegnato da Kei Kusunoki, è stato serializzato dal 1991 al 2001 sulla rivista Shōnen Sunday Super edita da Shōgakukan. I vari capitoli sono stati raccolti in venti volumi tankōbon pubblicati dal 18 febbraio 1992[2] al 18 aprile 2001[3].

In Italia la serie è stata pubblicata da Panini Comics sotto l'etichetta Planet Manga dal 30 giugno[4] al 30 dicembre 1997[5], interrompendosi al quarto volume[6][7]. L'edizione italiana era stata distribuita originariamente in versione sottiletta, con i volumi più piccoli dell'originale, ma a partire dal quarto il formato cambiò diventando il doppio delle pagine, finendo per interrompersi all'ottavo volume, corrispondente al settimo giapponese.

Data di prima pubblicazione
GiapponeseItaliano
118 febbraio 1992[2]ISBN 4-09-123011-3 30 giugno 1997[4]
218 marzo 1993[8]ISBN 4-09-123012-1 30 agosto 1997[9]
317 luglio 1993[10]ISBN 4-09-123013-X 30 settembre 1997[11]
418 aprile 1994[12]ISBN 4-09-123014-8 30 dicembre 1997[5]
510 dicembre 1994[13]ISBN 4-09-123015-6
617 giugno 1995[14]ISBN 4-09-123016-4
79 dicembre 1995[15]ISBN 4-09-123017-2
817 febbraio 1996[16]ISBN 4-09-123018-0
918 aprile 1996[17]ISBN 4-09-123019-9
1018 settembre 1996[18]ISBN 4-09-123020-2
1110 dicembre 1996[19]ISBN 4-09-125131-5
1217 maggio 1997[20]ISBN 4-09-125132-3
1318 settembre 1997[21]ISBN 4-09-125133-1
1418 aprile 1998[22]ISBN 4-09-125134-X
1518 settembre 1998[23]ISBN 4-09-125135-8
1618 febbraio 1999[24]ISBN 4-09-125136-6
1717 luglio 1999[25]ISBN 4-09-125137-4
1818 gennaio 2000[26]ISBN 4-09-125138-2
1918 ottobre 2000[27]ISBN 4-09-125139-0
2018 aprile 2001[3]ISBN 4-09-125140-4

Capitoli pubblicati in Italia

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  • 1 - Imparentata con gli oni
  • 2 - Sentiero per l'inferno
  • 3 - I giochi degli oni
  • 4 - L'occhio del mostro
  • 5 - Posseduta da un oni
  • 6 - La via della saggezza
  • 7 - La nascita di un oni
  • 8 - La vendetta del demone
  • 9 - L'amore è un frutto amaro
  • 10 - La leggenda di Ozunu (1ª parte)
  • 11 - La leggenda di Ozunu (2ª parte)
  • 12 - Il divoratore di bambini (1ª parte)
  • 13 - Il divoratore di bambini (2ª parte)
  • 14 - La rinascita dell'oni parassita (1ª parte)
  • 15 - La rinascita dell'oni parassita (2ª parte)
  • 16 - La regina malvagia (1ª parte)
  • 17 - La regina malvagia (2ª parte)
  • 18 - La regina malvagia (3ª parte)
  • 19 - La salma (1ª parte)
  • 20 - La salma (2ª parte)
  • 21 - Il malefico dio del mare (1ª parte)
  • 22 - Il malefico dio del mare (2ª parte)
  • 23 - Il malefico dio del mare (3ª parte)
  • 24 - I colori dell'autunno (1ª parte)
  • 25 - I colori dell'autunno (2ª parte)
  • 26 - I colori dell'autunno (3ª parte)
  • 27 - I colori dell'autunno (4ª parte)
  • 28 - I colori dell'autunno (5ª parte)
  • 29 - Twilight channel Ai confini della paura (1ª parte) - Pazzo per te
  • 30 - Twilight channel Ai confini della paura (2ª parte) - Il settimo mistero
  • 31 - Capelli malvagi (1ª parte)

Un adattamento OAV prodotto dallo studio d'animazione OB Planning e diretto da Yoshio Kato, è stato pubblicato in Giappone in home video dal 9 settembre 1994 al 21 luglio 1995 per un totale di quattro episodi. La sceneggiatura della miniserie è stata affidata a Kenji Terada mentre la colonna sonora è stata composta da Kazuhiko Toyama e Tomohiko Toyama. La sigla di chiusura di ogni puntata è Owari no nai hōkō (終わりのない彷徨? lett. "Vagare senza fine") cantata da Takeshi Kusao (doppiatore del protagonista).

Titolo italiano (traduzione letterale)
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
In onda
Giapponese
1Capitolo di Ozunu
「小角の章」 - Ogaku no shō
9 settembre 1994
2Capitolo di Otakemaru
「大嶽丸の章」 - Ōtakemaru no shō
11 novembre 1994
3Capitolo di Han'nya
「般若の章」 - Han'nya no shō
26 maggio 1995
4Capitolo delle lamentazioni del dolore
「怨鬼哀歌の章」 - Enki aika no shō
21 luglio 1995

Jeremy A Beard di THEM Anime Reviews ha recensito l'adattamento OAV criticando la poca caratterizzazione del protagonista e del suo sviluppo, sebbene quest'ultimo venga mostrato in forma minore negli ultimi due episodi in maniera un po' forzata[1]. Beard criticò la poca profondità tematica del titolo analizzato mentre apprezzò maggiormente la grafica e il design dei personaggi[1]. Affermò di non essere rimasto particolarmente colpito dalle scene d'azione e di aver trovato il concetto generale della storia come decente, ma la mancanza di un grande progresso della trama o della caratterizzazione dei suoi personaggi non portava in alcun modo ad elevare l'opera da una storia in cui una persona si limitava ad uccidere dei mostri con la sua spada[1]. Consigliò la visione agli amanti delle scene sanguinolente e del manga originale, i quali avrebbero avuto modo di apprezzarlo maggiormente[1].

  1. ^ a b c d e (EN) Jeremy A Beard, Ogre Slayer, su THEM Anime Reviews. URL consultato il 12 aprile 2021.
  2. ^ a b (JA) 鬼切丸 / 1, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2005).
  3. ^ a b (JA) 鬼切丸 / 20, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  4. ^ a b Slayer 1, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  5. ^ a b Slayer 4, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  6. ^ Manga interrotti in Italia: Elenco, su Nanoda, 26 gennaio 2010. URL consultato il 14 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).
  7. ^ Manga Interrotti e Sospesi, su Il Bazar di Mari. URL consultato il 14 aprile 2021.
  8. ^ (JA) 鬼切丸 / 2, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  9. ^ Slayer 2, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  10. ^ (JA) 鬼切丸 / 3, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  11. ^ Slayer 3, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  12. ^ (JA) 鬼切丸 / 4, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  13. ^ (JA) 鬼切丸 / 5, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  14. ^ (JA) 鬼切丸 / 6, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  15. ^ (JA) 鬼切丸 / 7, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  16. ^ (JA) 鬼切丸 / 8, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  17. ^ (JA) 鬼切丸 / 9, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  18. ^ (JA) 鬼切丸 / 10, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  19. ^ (JA) 鬼切丸 / 11, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  20. ^ (JA) 鬼切丸 / 12, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  21. ^ (JA) 鬼切丸 / 13, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  22. ^ (JA) 鬼切丸 / 14, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  23. ^ (JA) 鬼切丸 / 15, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  24. ^ (JA) 鬼切丸 / 16, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  25. ^ (JA) 鬼切丸 / 17, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  26. ^ (JA) 鬼切丸 / 18, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2004).
  27. ^ (JA) 鬼切丸 / 19, su s-book.com, Shōgakukan. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).

Collegamenti esterni

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