Lectura Dantis

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Ritratto di Dante Alighieri

La lectura Dantis è il nome con cui si identifica la lettura ad alta voce, o declamazione pubblica, delle opere di Dante Alighieri, in particolare dei canti della Divina Commedia.

La tradizione secolare della Lectura Dantis si fa risalire alle Esposizioni sopra la Commedia di Giovanni Boccaccio, iniziate in Orsanmichele, a Firenze, il 23 ottobre del 1373.

La Lectura Dantis comprende sia la declamazione dei versi sia il loro commento, compiuti anche da persone diverse, e la recitazione può essere essa stessa considerata momento di interpretazione esegetica. È innegabile, peraltro, che l'atto della recitazione dei canti della Divina Commedia ha rappresentato nelle diverse epoche uno stimolo alla riflessione critica sull'opera di Dante, contribuendo in modo considerevole sia alla fortuna dell'opera che allo sviluppo degli studi.

Nella cultura di massa

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Nel XX secolo i momenti della declamazione (lectura espressiva) e del commento (lectura esegetica) hanno preso a scindersi, originando tradizioni esegetiche distinte (lectura Dantis ravennate, genovese, romana, ecc.). La declamazione si è andata evolvendo verso vere e proprie performance di carattere sempre più teatrale. Tra queste ultime sono da citare le letture di Vittorio Gassman, di impostazione classica, di Carmelo Bene, di Vittorio Sermonti.

Note e coronate da successo le letture proposte da Roberto Benigni, non esenti però da critiche di natura anche strettamente esegetica (più che recitativa).[1]

Dal 2015 Franco Ricordi ha dato vita ad una nuova Lectura Dantis, in senso sia teatrale sia filosofico, e ha conseguito un particolare successo nell'estate 2020 presso le Terme di Caracalla a Roma.

Voci correlate

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