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2015 TB145 e WT1190F. Intervista a Marco Micheli.

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intervista a cura di Alexmar983

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martedì 2 febbraio 2016


Un'immagine del detrito spaziale WT1190F, mentre si disintegra in una palla di fuoco sopra i cieli dello Sri Lanka.

Marco Micheli (Brescia, 1983) è un ricercatore in astronomia, esperto a livello internazionale dell’osservazione e lo studio della dinamica degli asteroidi, in particolare dei near-Earth objects, cioè quegli asteroidi con orbite tali da poter collidere in un futuro prossimo con il pianeta Terra. Astronomo amatoriale presso l’osservatorio Serafino Zani di Lumezzane fin da giovanissimo (ha scoperto il suo primo asteroide, (177853) Lumezzane, a 22 anni con Gianpaolo Pizzetti), è stato alunno del corso ordinario della Scuola Normale Superiore a partire dal 2002, a luglio 2007 ha discusso presso l’Università di Pisa una tesi di Laurea Specialistica in Astronomia e Astrofisica dal titolo “Effetto YORP sulle proprietà rotazionali degli asteroidi” con relatore Paolo Paolicchi. Ad agosto 2007 si è trasferito negli USA dove ha iniziato il suo dottorato presso l’University of Hawaii. Dopo aver completato quest’ultimo con una tesi intitolata “Exploring connections between near-Earth objects and meteoroid streams”, ha iniziato a lavorare al NEO Coordination Centre dell’ESA, con sede a Frascati.[1]

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Wikipedia ha una voce su 2015 TB145.

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Wikipedia in lingua inglese ha una voce su WT1190F.

W@HI mass media non mancano di mostrare un interesse continuo per gli argomenti di astronomia “classica”, che trattano al pari dell’astrofisica e delle nuove frontiere nello studio dell’universo. Negli scorsi mesi, ad esempio, altri due oggetti passati sopra le nostre teste sono balzati all'attenzione della stampa generalista: 2015 TB145, un asteroide, e WT1190F, un probabile detrito di origine umana. Secondo te alla base c’è una forte richiesta da parte del pubblico? Soprattutto, continuerà in futuro?

Micheli : Nei primi anni del mio interesse amatoriale per l’astronomia ho avuto l’occasione di partecipare ad attività di divulgazione astronomica, grazie ad eventi organizzati dall'osservatorio Serafino Zani di Lumezzane, o scrivendo per la rivista Astronomia; fin da subito ho notato che molte persone sono attratte verso la scienza in generale, ma verso l’astronomia in modo ancor più particolare. Forse perché anche le semplici osservazioni astronomiche a occhio nudo sono un'esperienza che colpisce profondamente. L’astronomia inoltre è oggigiorno quasi unica tra le scienze sperimentali, perché gode ancora del contributo di parecchi appassionati competenti, che anche con strumentazioni amatoriali e poco costose riescono a ottenere risultati scientifici di valore, non solo come soddisfazione personale, ma anche come contributo generale alla scienza. Questo fatto, già da solo, dice molto di questa disciplina, capace di catturare l’interesse e l’investimento di tempo ed energie di migliaia di persone, dalla formazione più variegata. La scoperta di nuovi asteroidi per esempio è stata per anni una delle principali attrattive per gli astronomi amatoriali, e ha dato grandi soddisfazioni a centinaia di astrofili.

W@HSul passaggio di 2015 TB145 e WT1190F sei già stato intervistato o ripreso da varie testate giornalistiche italiane e straniere (Wired, LaVanguardia, der Standard). Quando hai iniziato la carriera d’astronomo ti aspettavi di dover interagire così tanto con i mezzi di informazione?

Micheli : L’interazione con i media, italiani o esteri, è effettivamente una delle componenti fondamentali in questo lavoro. Già dagli inizi della mia passione astronomica avevo avuto occasione di essere intervistato da media locali, ad esempio il Giornale di Brescia. Ora che lavoro al centro sui NEO dell’ESA la comunicazione degli eventi sugli asteroidi è diventata una delle nostre mansioni ufficiali, e quindi i nostri risultati, e anche le immagini che produciamo, vengono spesso riprese da testate anche internazionali.[2]

W@HHai seguito entrambi gli oggetti per conto del SSA NEO Coordination Centre. Cosa è esattamente?

Micheli : Il NEO Coordination Centre è stato fondato alcuni anni fa dall’ESA, all’interno del suo programma Space Situational Awareness (SSA), che si occupa di raccogliere informazioni su tutti i pericoli per la Terra che possono venire dallo spazio. Ha due compiti chiave: produrre e distribuire informazioni aggiornate sui NEO a scienziati, pubblico, media e decision-makers (in caso di pericolo di impatto reale e concreto), e allo stesso tempo raccogliere osservazioni di asteroidi pericolosi, grazie ad un network mondiale di osservatori e collaboratori. La mia mansione specifica è proprio questa seconda parte.[3]

W@HEntriamo nel dettaglio del primo evento. Il 31 ottobre, intorno alle 18, l’asteroide 2015 TB145 (circa 400 m di diametro) ha sfiorato il nostro pianeta alla distanza di 1,3 volte che ci separa dalla luna. L'asteroide ha avuto il nomignolo di spooky o great pumpkin per la concomitanza con la festa di Halloween. Non è il primo di questi eventi a finire sui giornali negli ultimi mesi: per esempio 2004 BL86, dal diametro di mezzo chilometro, si è avvicinato alla Terra il 26 gennaio 2015. Sbaglieremmo a pensare che questi avvistamenti stiano quasi diventando routine?

Micheli : Il passaggio di 2015 TB145 non è in realtà stato particolarmente eccezionale dal punto di vista scientifico. Oggetti di questo tipo si avvicinano alla Terra abbastanza spesso: come giustamente dici un evento simile è avvenuto per esempio all’inizio di quest’anno. Un oggetto di queste dimensioni, transitato così vicino alla Terra, sarebbe stato comunque scoperto entro pochi giorni dal passaggio ravvicinato, e quindi mi aspetto che la frequenza totale di questi passaggi rimanga abbastanza costante. Quello che probabilmente è cambiato nell’ultima decade è la maggiore attenzione mediatica, talvolta giustificata e altre volte, a mio parere, eccessiva.

W@HRispetto a altri sfioramenti avvenuti negli anni passati, 2015 TB145 è stato in qualche modo "particolare"? Per esempio alcune fonti d’informazione generalista hanno posto in rilievo la possibilità di ottenere per la prima volta delle immagini radar di oggetti simili con una buona risoluzione per conoscere così qualcosa di più sulla natura degli asteroidi.

Micheli : L’aspetto che rende 2015 TB145 interessante è che, a differenza della maggior parte di NEO grandi, questo oggetto è stato scoperto solo poche settimane prima del passaggio ravvicinato, e non molti anni prima. Ad oggi la maggioranza degli oggetti di queste dimensioni sono stati scoperti, ma il fatto che alcuni siano ancora ignoti rende evidente che le campagne di monitoraggio del cielo sono ancora necessarie (e lo saranno per molte decadi a venire). Quanto all’osservazione via radar ad alta risoluzione, questo oggetto non è stato particolarmente eccezionale. Immagini simili di qualche decina di oggetti sono state ottenute negli ultimi anni, e 2015 TB145 non si è rivelato particolarmente interessante neanche da questo punto di vista.

W@HLa notizia di fine ottobre è stata poi oscurata dal più piccolo WT1190F, del quale già a fine mese era stato previsto un impatto il 13 novembre e che si riteneva essere, per forma e densità, un probabile rifiuto di qualche missione spaziale. Molte fonti sostenevano che fosse stato identificato infine con una parte del vettore dell’Apollo 10, ma la cosa non è stata mai del tutto chiara. Si è capito alla fine cosa era probabilmente WT1190F?

Micheli : Purtroppo no, nessuno è riuscito a determinare con certezza cosa fosse. L’ipotesi di essere un componente dell’Apollo 10 è quella che ha circolato di più sui media, probabilmente per il fatto che la missione è ben nota al grande pubblico, e forse anche per l’attraente nomignolo “Snoopy” associato all’oggetto. L’unica cosa che sappiamo per certo è che l’oggetto era in orbita terrestre almeno dal 2009, perché siamo riusciti a trovare osservazioni di quell’epoca. Potrebbe ovviamente essere anche molto più vecchio, ma sicuramente non più recente.

W@HCercando fra i risultati su Google Notizie, l'arrivo di WT1190F è stato in effetti più ripreso del passaggio del precedente 2015 TB145. Anche per la comunità astronomica uno degli eventi si è rivelato più interessante? Lo suo studio di WT1190F è stato inoltre diverso da quello di 2015 TB145 mentre si avvicinava alla terra?

Micheli : Decisamente. Il rientro di WT1190F ha fornito un’occasione irripetibile per studiare un oggetto in traiettoria di impatto con la Terra. Nonostante l’oggetto fosse artificiale, data la sua orbita molto lontana dalla Terra, e fuori dall’atmosfera, questo evento è stato una perfetta simulazione di cosa fare nel caso di un futuro impatto asteroidale. Per esempio, il nostro centro si è attivato per ottenere più osservazioni possibili, anche con grandi telescopi, per studiarne l’orbita, la composizione e il moto, e i risultati sono stati ottimi.

W@HAlcune fonti riportavano un probabile spettacolo di una palla di fuoco nel cielo diurno. L'impatto era anche relativamente vicino alle coste dello Sri Lanka, non in pieno oceano. Alla fine almeno a leggere la stampa generalista però non sembra che si sia organizzato uno studio sul campo di più ravvicinato, come mai? Non si ha ancora o non si avrà mai una tale reattività a livello operativo?

Micheli : Al contrario, è stato fatto molto! Il rientro dell’oggetto nell’atmosfera, e la sua disintegrazione, sono stati osservati da un team di astronomi (compreso un nostro collaboratore) che hanno organizzato un sorvolo aereo, con un business jet.[4] Vari altri team hanno anche tentato osservazioni da terra, dalla costa Sud dello Sri Lanka, ma purtroppo le pessime condizioni meteo hanno precluso ogni risultato. Queste osservazioni del rientro sono molto importanti. Ad esempio, si spera che i dati che hanno ottenuto possano rivelare informazioni utili per determinare meglio le caratteristiche e la composizione dell’oggetto, e quindi ridurre il range di candidati possibili e magari identificarlo con certezza. In generale, esiste già un network di astronomi che è “in allerta” per organizzare campagne di osservazioni sul campo in caso di impatti. In questo caso il network ha reagito molto bene perché avevamo un preavviso di molte settimane, ma l’obiettivo è quello di avere un sistema con ramificazioni in vari paesi, in grado di mettere un team sul campo entro 24-48 ore dal momento in cui si sappia di un impatto imminente.

W@HIl nome WT1190F ha causato qualche ilarità[5]. In genere hai anche tu avuto l'impressione in questi anni che la divulgazione generalista si focalizzi poco sullo spiegare il nome degli oggetti? Per esempio balza agli occhi che 2015 TB145 è una sigla che riporta chiaramente l'anno, mentre WT1190F no, perché?

Micheli : La storia del nome di WT1190F è stata effettivamente oggetto di molta attenzione. In realtà la spiegazione di questa denominazione “anomala” è molto semplice. Ogni volta che un nuovo oggetto viene identificato da survey di scoperta, questi assegnano internamente un “codice” identificativo, spesso generato da calcolatori con algoritmi vari e più o meno casuali. Nei casi normali questo codice sopravvive solo pochi giorni, perché appena ulteriori osservatori confermano l’esistenza dell’oggetto, questo riceve una designazione ufficiale anno+lettere+numeri (come quella di 2015 TB145) che sovrascrive la designazione temporanea. Per WT1190F però questo processo non è accaduto, perché ci si è subito resi conto che l’oggetto era probabilmente artificiale, e quindi non gli è mai stata assegnata una designazione asteroidale. Dato che purtroppo non era noto a che oggetto corrispondesse, la designazione temporanea assegnata al momento della scoperta è rimasta l’unica disponibile.

W@HPiù in generale, sfogliando la stampa generalista, quali informazioni, specifiche o peculiarità dei due eventi secondo te non è stato generalmente colto o comunque divulgato?

Micheli : Per 2015 TB145 non ho visto nessun media generalista che abbia fatto notare il preavviso abbastanza piccolo con cui era stato scoperto, pur essendo un evento di routine. Per WT1190F, invece, la mancanza più grave a mio parere è stato il focalizzarsi sull’identificazione, senza menzionare che in ogni caso l’evento era estremamente interessante come test in vista di un futuro impatto di un oggetto naturale.

W@HSempre parlando di divulgazione, tu sei anche sporadicamente attivo come wikipediano registrato, un po’ di più come IP. Editi soprattutto su wikipedia in inglese, giusto? Che giudizio daresti sulla copertura dell'evento sulle piattaforme wiki? Le voci sui due oggetti ti sembrano ad esempio abbastanza complete e accurate?

Micheli : Riferendomi alla versione inglese delle pagine di questi due oggetti, personalmente le giudico entrambe ottime, in particolare quella su WT1190F che fornisce anche informazioni non banali rendendole accessibili al pubblico. Purtroppo noto che l’edizione italiana non ha invece alcun articolo riguardo a WT1190F, a conferma della mia convinzione che non abbia ancora raggiunto, almeno in ambito astronomico, un livello di profondità e accuratezza al pari della prima.

Note

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  1. Marco MICHELI. 2010. URL consultato il 27-01-2016.
  2. N.d.R.: alcune informazioni sui diritti di riutilizzo delle immagini ESA sono disponibili su Intellectual Property Rights
  3. NEO Coordination Centre
  4. WT1190F Reentry on 13 November 2015
  5. twitter.com/wt1190f/ I put the 1190 in WTF.

Fonti

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Anna Lisa Bonfranceschi. «Come seguire online l’asteroide di Halloween». Wired, 30-ottobre-2015.

«Dove è caduto il detrito spaziale WT1190F le previsioni esatte per metà». http://it.blastingnews.com/, 16-novembre-2015.


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