Vai al contenuto

Amministrative Ribera: Pace (Udc) candida la madre, la moglie e il cognato contro se stesso

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

domenica 23 maggio 2010

Palazzo Comunale di Ribera.

È stata definita da più parti come "pirandelliana" la situazione che si è venuta a creare alle amministrative di Ribera, dove si vota con un anno di anticipo dopo la sfiducia al Sindaco Scaturro dello scorso novembre e dove ci sarà una "sfida elettorale in famiglia".

In vista dell'appuntamento elettorale, infatti, l'attuale vicepresidente della Provincia di Agrigento Carmelo Pace (nipote del deputato nazionale dell'UDC Giuseppe Ruvolo) aveva lavorato da mesi a un grande coalizione che comprendesse l'UDC, l'MpA, il Partito Democratico, il PdL Sicilia ed una lista civica denominata "Alleanza per Ribera". Dall'accordo restava escluso il PdL ufficiale (i cosiddetti lealisti che fanno riferimento al ministro Angelino Alfano).

Con l'avvicinarsi delle elezioni però il PdL ufficiale si avvicina alla grande coalizione, generando il malumore sia del PdL Sicilia che del Partito Democratico

Il 5 maggio scorso, termine ultimo della presentazione delle liste, la sorpresa: Carmelo Pace si accorda con il PdL ufficiale scaricando la principale lista del Partito Democratico (che aveva piazzato 3 candidati anche in un'altra lista civica). Ai rappresentanti del PD il mancato apparentamento viene comunicato intorno alle ore 12:00, termine ultimo della presentazione delle liste, questi impossibilitati a trovare un proprio candidato Sindaco (vista anche la scadenza del termine ultimo) decidono di non partecipare alla competizione elettorale, ritirando la lista, che sarebbe comunque stata esclusa per la mancanza del candidato Sindaco.

In una elezione comunale in cui si presenta un solo candidato alla carica di Sindaco, la legge elettorale vigente prevede il vincolo del raggiungimento del quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto per essere valida. Carmelo Pace, per ovviare al problema, decide così di contrapporre a se stesso un candidato "fantoccio" e una lista "civetta" in modo da eludere la legge elettorale e scavalcare il problema del quorum.

Il candito "alternativo" è Calogero Smeraglia, detto Lillo, migliore amico di Carmelo Pace, esponente di spicco dell'UDC di Ribera e già capogruppo consiliare del partito centrista, che nella Città delle arance ha tra le sue fila il Parlamentare Nazionale Giuseppe Ruvolo, il deputato regionale Salvatore Cascio e il Parlamentare Europeo Antonello Antinoro (residente a Palermo, ma originario di Ribera). Nella lista di appoggio a Smeraglia sono candidati la madre e la moglie di Carmelo Pace, mentre il cognato dello stesso è designato assessore da Lillo Smeraglia. Nella lista ufficiale dell'UDC (che supporta Pace) è candidato il segretario cittadino dello stesso partito, Paolo Caternicchia, che a sua volta ha la madre candidata nella lista di supporto a Smeraglia.

All'indomani della presentazione delle liste, Carmelo Pace rilascia un'intervista televisiva a una emittente locale dichiarando che «tutti devono sapere che quella lista è stata fatta di proposito per dare un governo alla città, con il sacrificio del mio migliore amico che si chiama Lillo Smeraglia e dei miei familiari», giustificando la paura del raggiungimento del quorum con il fenomeno dei fuorisede impossibilitati ad esercitare il voto, pur iscritti nelle liste elettorali locali. Giustificazione che non trova però riscontro nei dati ufficiali pubblicati sul sito della Regione Sicilia, dove risulta che alle scorse elezioni provinciali abbiano votato 10.930 persone, pari al 54,78% ed alle ultime Comunali 13.627 pari al 67,76% e quorum superato in entrambi i casi.

La situazione paradossale ha spinto un gruppo di giovani locali a costituire un comitato denominato "S.O.S. Democrazia" e andare a protestare silenziosamente con uno striscione alle manifestazioni elettorali di Pace, incassando anche un'aggressione fisica durante un comizio di quartiere.

Sulla vicenda sono intervenuti l'Eurodeputato Rosario Crocetta e il Sen. Giuseppe Lumia del Partito Democratico che hanno chiesto «un’ispezione ministeriale, finalizzata a verificare la validità delle elezioni amministrative di Ribera, dove si sta manifestando una situazione di inaudita gravità, perché dimostra l’assenza totale di pluralismo nella competizione elettorale. Inoltre – concludono i due esponenti del PD – va verificata la presenza di possibili elementi di condizionamento mafioso sulle elezioni».

Sonia Alfano.

Mentre per l'Eurodeputata del Italia dei Valori Sonia Alfano: «Quanto accaduto è una fotografia della realtà dell’intero Paese. E’ disgustoso e inaccettabile. Il candidato unico è un pericolo per l’Udc e quindi il candidato Pace, attuale vice-presidente della provincia di Agrigento e nipote dell’On. Ruvolo, grande amico del Sen. Cuffaro, ha pensato bene di prendere in giro l’intera cittadinanza facendo presentare al suo amico Smeraglia una lista alternativa, nella quale sono stati inseriti i familiari di Pace, così da garantirsi l’elezione ed evitare il rischio di non raggiungere il quorum». In merito all’aggressione subita dal gruppo di ragazzi di "S.O.S Democrazia": «Questa è la vecchia politica -prosegue Sonia Alfano- quella truffaldina e indecorosa. E’ imbarazzante -sottolinea- sentir parlare ancora di manovre del genere, tra l’altro con ammissione dello stesso candidato Pace, ed è ancora più triste ed imbarazzante sapere che un gruppo di giovani è stato aggredito ad un comizio, tra l’indifferenza dei candidati, solo perché voleva manifestare il proprio legittimo disappunto. Non si possono vivere le elezioni con questo clima, e quindi sarebbe bene rimandare a data da destinarsi -conclude – magari ad un periodo meno buio per la democrazia».

Sulla vicenda il Partito Democratico locale ha annunciato il ricorso alle vie legali, è quindi facile da pensare che le polemiche e gli strascichi della campagna elettorale si protrarranno fin dopo le elezioni.

Notizie correlate

[modifica]

Fonti

[modifica]