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Anche nel 2009 Legambiente boccia le acque del Sebino

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domenica 26 luglio 2009

Val Camonica
Val Camonica
Val Camonica

Sono stati presentati ieri dati dei prelievi sulle acque del lago d'Iseo sia sulla spoda bresciana che bergamasca, ed i risultati non sono confortanti.

Anche per il 2009 la Goletta dei laghi di Legambiente ha concluso l'ispezione delle acque del Sebino: su nove siti esaminati, 4 sulla riviera bresciane e 5 su quella bergamasca, ben 6 risultano non balneabili per colpa di inquinanti batterici di origine fecale.

Risultato in contrasto con quelli previsti dall'ASL ad inizio estate, che seguendo le nuove direttive della Regione Lombardia, ha mutato i suoi standard rendendo balneabili alcune acque che fino all'anno passato sarebbero state considerate inquinate.

A differenza dell'indirizzo D.L. 116/'08 adottato dalla Regione Lombardia, ritenuto troppo «leggero», Legambiente adotta i parametri della normativa nazionale, il Dpr 470/'82. Katia Le Donne e Dario Balotta di Legambiente: «Secondo la legge nazionale sulla balneazione ben 18 spiagge sul lago d'Iseo diventano balneabili, di cui 14 addirittura di qualità eccellente. Per capirci, la Regione in assenza di limiti fissati a livello nazionale ha adottato la soglia limite di 400 Ufc/100ml per gli enterococchi intestinali e di 1.000 Ufc/100 ml per gli escherichia coli, causa di dermatiti e problemi intestinali, mentre gli stessi valori per il vicino Canton Ticino sono fissati a 100 Ufc/100 ml».

A causare il malessere del Sebino è soprattutto la mancata depurazione del fiume Oglio: «Sono ancora una volta le immissioni delle acque dell'Oglio e di alcuni torrenti il problema principale del lago d'Iseo ben 6 dei 9 punti che Legambiente ha rilevato fuori dai limiti sono infatti in prossimità di foci. Sulla sponda bresciana del Sebino si confermano fortemente inquinati due punti a Pisogne, alla foce del canale e al porto vecchio, il Rio Calchere a Sulzano, e quella del torrente Cortelo a Iseo. Mentre per la costa bergamasca punti dolenti sono il torrente Borlezza e il torrente Rino. L'Oglio, nonostante sul suo percorso camuno si siano creati il depuratore di Esine, finalmente attivo, e di Costa Volpino purtroppo i due impianti sono insufficienti a garantire che l'acqua del fiume che entra a lago sia batteriologicamente pulita. Infatti l'alta Valcamonica è priva di collettori comprensoriali. Il problema è che le acque inquinate a Esine finiscono nel canale idroelettrico bypassando i depuratori».

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Fonti

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