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1º maggio, Torino: Fassino contestato, scontri tra polizia e autonomi

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martedì 1 maggio 2012

Piero Fassino

Un 1º maggio piuttosto turbolento per il sindaco di Torino, Piero Fassino, che è stato contestato da un gruppo di giovani appartenenti al centro sociale Askatasuna.

L'aggressione sventata

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La contestazione si è verificata alla partenza del corteo dei sindacati. Una trentina di militanti di Askatasuna ha fatto irruzione nella via nella quale si svolgeva la manifestazione e si è subito diretta verso la testa del corteo, dove si trovava il sindaco di Torino. Il contatto non è tuttavia avvenuto grazie alla rapida reazione della forze dell'ordine, che si sono frapposte tra i manifestanti e i giovani del centro sociale, impedendo così fisicamente a questi ultimi di scontrarsi con i primi. La Polizia ha dovuto ricorrere a una carica per allontanare i contestatori, che si sono effettivamente dispersi poco dopo. Da segnalare l'esplosione di una bomba carta. Al termine degli scontri alcuni giovani (tre o quattro, a seconda delle fonti) dei centri sociali sono stati portati in Questura.

I contestatori isolati e controllati a vista

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Con il proseguire della manifestazione, un centinaio di giovani appartenenti a gruppi No Tav e ai centri sociali sono riusciti a prendere parte al corteo, ma la loro partecipazione non ha causato ulteriori disordini in quanto un cospicuo cordone di poliziotti in assetto anti-sommossa si è posizionato davanti a loro, "spaccando" in questo modo il corteo in due parti, per evitare il contatto tra autonomi e uomini delle istituzioni.

Fischi e spintoni

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Non sono mancate le contestazioni anche quando il sindaco Fassino ha parlato dal palco in Piazza San Carlo, dove sono stati uditi numerosi fischi. Da registrare ulteriori tensioni anche durante la chiusura della manifestazione, quando alcuni giovani del Partito Democratico ed altri dei gruppi No Tav e CUB sono venuti alle mani.

Il commento dei sindacati di Polizia

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A commentare gli avvenimenti Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale SIAP, che ha parlato, riferendosi ai contestatori di Fassino, di «professionisti del disordine» che «hanno cancellato la presenza e la voce di chi è sceso in piazza per dimostrare la propria angoscia». Anche Massimo Montebove e Silverio Sabino, consiglieri nazionali SAP, seguono una linea analoga e parlano di «vile tentativo di aggressione al sindaco Fassino».

Fonti

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