Associazione Calcio ChievoVerona: differenze tra le versioni

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|pattern_so3 = _chievo2021t
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|colori = {{simbolo|600px bordered Blue HEX-161384 Yellow HEX-FFFF00.svg}} [[Giallo]], [[Blublu]]
|simboli = [[Cangrande I della Scala|Cangrande della Scala]], [[Ponte diga Chievo|Diga]]
|città = [[Verona]] ([[Chievo (Verona)|Chievo]])
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|annoscioglimento = 1936
|rifondazione = 1948
|rifondazione2 = 20242021
|presidente = {{Bandiera|ITA}} [[Sergio Pellissier]]
|allenatore = {{Bandiera|ITA}} Alessandro Pontarollo
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}}
 
L{{'}}'''Associazione Calcio ChievoVerona''', meglio nota come '''ChievoVerona''' o più semplicemente '''Chievo''', è una [[Squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na con sede nella città di [[Verona]], rappresentante la frazione di [[Chievo (Verona)|Chievo]]. Milita in [[Serie D]], la quarta divisione del [[Campionato italiano di calcio|campionato italiano]].
 
Fondato nel 1929 e ricostituitosi una prima volta nel 1948,<ref>{{Cita|Bottacini|p. 22|Bottacini}}.</ref> il Chievo ha costituito un ''unicum'' nel panorama calcistico italiano, essendo l'unico club proveniente dalle categorie regionali minori ad avere scalato l'intera [[Campionato italiano di calcio|piramide calcistica nazionale]], fino a raggiungere dapprima la [[Serie A]] e successivamente le [[Competizioni UEFA per club|coppe europee]].<ref name=A/>
 
Ha partecipato a 32 campionati nazionali, di cui 5 in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], 10 in [[Serie B]] e 17 in [[Serie A]], di cui 11undici consecutivi, vincendo un campionato di B nel [[Serie B 2007-2008|2007-2008]].<ref name="A">{{cita web|url=http://www.chievocalcio.tv/it/content/la-storia-del-chievoverona|titolo=La storia del ChievoVerona|editore=chievocalcio.tv|accesso=25 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141031112345/http://www.chievocalcio.tv/it/content/la-storia-del-chievoverona|dataarchivio=31 ottobre 2014}}</ref> In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono state le partecipazioni, negli anni 2000, alla [[UEFA Europa League|Coppa UEFA]] e alla [[UEFA Champions League]].<ref name="A" />
 
Scomparso dal professionismo nel 2021, aper partireil dalla stagionetriennio seguente il club è rimasto attivo a livello giovanile.<ref name="Giovanili">{{cita web|url=https://www.chievoverona.it/primo-piano/news/in-evidenza/comunicato-ufficiale-14-settembre-2021/|titolo=Comunicato Ufficiale - 14 Settembre 2021|data=2021-09-14|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210916004239/https://www.chievoverona.it/primo-piano/news/in-evidenza/comunicato-ufficiale-14-settembre-2021/}}</ref> DalNel 2022frattempo, previasempre sentenzanel di2021 fallimentoera irrogatasorta dalla TribunaleFC di VeronaClivense,<ref name="De Pietro-1Clivense">{{citaCita web|autore=Alessandro De Pietronews|url=https://www.larenaveronasera.it/argomenti/sport/calcio/chievo-oracambio-enome-fallimentonasce-mafc-laclivense-partita16-nonsettembre-e-finita-12021.9485201html|titolo=Chievo, oradalla èdiffida fallimento.di MaCampedelli laal partitacambio nonnome: ènasce finital'FC Clivense di Pellissier|data=2022-06-2516 settembre 2021}}</ref> club che nel 2024 ha acquisito il clubmarchio operadella instorica regimesocietà, diriprendendone la [[eserciziotradizione provvisoriosportiva]].<ref name="De Pietro-2denominazione">{{cita web|autore=Alessandro De Pietro|url=https://www.larenafcclivense.it/argomenti/sport/chievoverona/chievoa-dopoc-ilchievoverona-fallimentoufficiale-lda-attivitaoggi-proseguela-enuova-conservadenominazione-il-titolo-sportivo-1.9486094sociale/|titolo=ChievoA.C. ChievoVerona, dopoufficiale ilda fallimentooggi l'attivitàla prosegue.nuova Edenominazione conserva il titolo sportivosociale|data=20222024-06-2628}}</ref> Il 28 Giugno 2024 la FC Clivense, società fondata dallo storico capitano gialloblù [[Sergio Pellissier]], ottiene l'originale denominazione dopo che il precedente Maggio ne aveva acquistato il marchio per 330.000 euro.
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia dell'Associazione Calcio ChievoVerona}}
 
L{{'}}''Opera Nazionale Dopolavoro Chievo'' nasce il 6 settembre 1929 su iniziativa di un gruppo di appassionati di calcio del [[Chievo (Verona)|borgo di Chievo]], situato alle porte di Verona,<ref>{{cita web|url=http://circ3.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=10705|titolo=3^ Circoscrizione Comune di Verona|accesso=12 novembre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.chievoverona.it/it/content/la-storia-del-chievoverona|titolo=La storia del ChievoVerona|editore=chievoverona.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130713095119/http://www.chievoverona.it/it/content/la-storia-del-chievoverona|dataarchivio=13 luglio 2013}}</ref> con i colori sociali [[blu]] e [[bianco]], alternati su una maglia a quadri, e con pantaloncini bianchi. Inizialmente la società non viene affiliata alla [[FIGC]], limitandosi a disputare gare a carattere amichevole. Dal 1931 il blu delle divise diventa [[Celeste (colore)|celeste]], tant'è che, per molti anni, i giocatori di Chievo assumeranno l'appellativo di "biancocelesti". L'attività dell{{'}}''O.N.D. Chievo'' termina nel 1936, in seguito a problemi finanziari.
=== I primi decenni ===
L{{'}}''Opera Nazionale Dopolavoro Chievo'' nasce il 6 settembre 1929 su iniziativa di un gruppo di appassionati di calcio del [[Chievo (Verona)|borgo di Chievo]], situato alle porte di Verona,<ref>{{cita web|url=http://circ3.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=10705|titolo=3^ Circoscrizione Comune di Verona|accesso=12 novembre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.chievoverona.it/it/content/la-storia-del-chievoverona|titolo=La storia del ChievoVerona|editore=chievoverona.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130713095119/http://www.chievoverona.it/it/content/la-storia-del-chievoverona|dataarchivio=13 luglio 2013}}</ref> con i colori sociali [[blu]] e [[bianco]], alternati su una maglia a quadri, e con pantaloncini bianchi. Inizialmente la società non viene affiliata alla [[FIGC]], limitandosi a disputare gare a carattere amichevole. Dal 1931 il blu delle divise diventa [[Celeste (colore)|celeste]], tant'è che, per molti anni, i giocatori di Chievo assumeranno l'appellativo di "biancocelesti". L'attività dell{{'}}''O.N.D. Chievo'' termina nel 1936, in seguito a problemi finanziari.
[[File:Chievo 1965-1966.gif|thumb|Una formazione del ''Cardi Chievo'' nella stagione 1965-1966]]
 
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Nella seconda metà degli anni 1960 la squadra vince per tre volte il campionato di Seconda Divisione (1965, 1968 e 1969), rinunciando alla Prima Categoria all'inizio della stagione 1968-1969 per problemi economici, e reiscrivendosi nell'annata successiva. Dopo aver giocato in Promozione tra il 1971 e il 1975 e in Serie D per il lustro successivo, dalla stagione 1981-1982 l'A.C. Chievo prende la denominazione ''Paluani Chievo'', dal nome dello sponsor [[Paluani]]. Nel campionato di D del 1986, il Chievo si gioca la vittoria del torneo con il {{Calcio Bassano|N}}: lo spareggio promozione a [[Brescia]] vede prevalere la squadra vicentina. Tuttavia, il 13 giugno 1986, una sentenza condanna il {{Calcio Bassano|N}} per illecito sportivo e il Chievo ottiene la promozione in [[Serie C2]]. Per la prima stagione in un campionato professionistico la squadra torna a chiamarsi ''A.C. Chievo'', e passa a disputare le gare interne allo [[stadio Marcantonio Bentegodi]] di [[Verona]]. Segue la promozione in [[Serie C1]] nel 1989.
 
Nel 1990 Luigi Campedelli torna presidente della società, e per identificare maggiormente la formazione con la città, decide di mutare la denominazione in ''A.C. ChievoVerona''. Il 15 settembre 1992 il presidente Luigi Campedelli muore improvvisamente per un attacco cardiaco, e a succedergli nella guida della società è il figlio [[Luca Campedelli|Luca]], che decide di farsi affiancare, con il ruolo di direttore sportivo, dall'ex calciatore clivense [[Giovanni Sartori (calciatore)|Giovanni Sartori]].<ref name="anto">{{cita news|titolo=Il miracolo Chievo. Le mille intuizioni della sua Favola|autore=Simone Antolini|pubblicazione=[[L'Arena (quotidiano)|L'Arena]]|data=7 luglio 2014|pagina=27}}</ref> Nella stagione 1993-1994, con [[Alberto Malesani]] in panchina, il Chievo chiude il girone di Serie C1 al primo posto guadagnando la promozione in [[Serie B]]. Nel torneo cadetto il club disputa per la prima volta nella storia il [[Derby di Verona|derby]] con il {{calcio Verona|N}}.

=== Gli anni in Serie A ===
Nell'estate del 2000 la guida tecnica passa a [[Luigi Delneri]], il cui arrivo aprirà un ciclo di quattro anni in cui il friulano porterà la squadra dalla serie cadetta alla qualificazione in [[UEFA Europa League|Coppa UEFA]]. Nel [[Serie B 2000-2001|2000-2001]] la squadra chiude, infatti, al terzo posto in classifica e viene promossa per la prima volta in [[Serie A]].
[[File:Associazione Calcio ChievoVerona 2001-02.jpg|thumb|Una formazione del Chievo nella stagione 2001-2002, neopromosso e quinto classificato in Serie A, che ottenne la sua prima qualificazione alle coppe europee.]]
 
Il rendimento sorprendente durante la [[Associazione Calcio ChievoVerona 2001-2002|prima stagione in massima serie]] porta la squadra di Delneri al centro di una grande attenzione mediatica, inducendo la stampa a parlare di ''miracolo Chievo''. Il quinto posto nel campionato di [[Serie A 2001-2002]] vale l'accesso alla successiva [[Coppa UEFA 2002-2003|Coppa UEFA]], dove tuttavia il Chievo esce al primo turno. Nel campionato [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] la dirigenza decide di affidare la squadra a [[Giuseppe Pillon]], che ottiene il settimo posto in campionato: nonostante ciò, dopo i fatti di [[Calciopoli]] e il conseguente sconvolgimento della classifica, il Chievo scala alcune posizioni ritrovandosi al quarto posto, che consente alla formazione gialloblù di disputare il terzo turno preliminare della [[UEFA Champions League 2006-2007]], dalla quale però viene subito eliminata. I clivensi vengono dunque ammessi in [[Coppa UEFA 2006-2007|Coppa UEFA]], dove escono al primo turno. Le eliminazioni e soprattutto l'avvio negativo nel campionato 2006-2007<ref>{{cita webnews|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/ottobre/16/Chievo_torna_Del_Neri_Torino_ga_10_061016138.shtml|titolo=Chievo, torna Delneri. Torino fatale a Pillon|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=162006-10-06|editore=archiviostorico.gazzetta.it|accesso=23 novembre 201416}}</ref> convincono i dirigenti clivensi a sostituire Pillon con il rientrante Delneri, l'artefice del ''Miracolo Chievo''. Il tentativo di risollevare le sorti della squadra è, però, vano, e il Chievo chiude in diciottesima posizione, retrocedendo in Serie B. Tornata in Serie A sotto la guida di [[Giuseppe Iachini]] nel 2008, con il bomber e bandiera gialloblù [[Sergio Pellissier]] ai primi posti della classifica dei marcatori, negli anni seguenti il Chievo ottiene vari piazzamenti di medio-bassa classifica sotto la guida di [[Domenico Di Carlo]], [[Stefano Pioli]], [[Eugenio Corini]] e [[Rolando Maran]], arrivando nel 2010-2011, durante la gestione di Pioli, a occupare solitario la testa della classifica a pieni punti dopo le prime due giornate. Il 30 gennaio 2011, battendo per 3-0 il {{Calcio Brescia|NB}}, i clivensi festeggiano la 100ª vittoria in Serie A.
 
Il 6 gennaio 2016 il Chievo disputa contro la {{Calcio Roma|N}} la sua partita numero 500 in [[Serie A]], terminata poi 3-3. L'annata [[Serie A 2018-2019|2018-2019]] (partita con una penalizzazione di tre punti in classifica), la diciassettesima in Serie A dei clivensi, si chiude con l'ultimo posto in classifica e la retrocessione in Serie B con cinque giornate d'anticipo, dopo undici stagioni consecutive nella massima serie. L'anno dopo la squadra, piazzatasi sesta in serie cadetta, viene eliminata nelle semifinali dei play-off. Anche nel 2020-2021 i clivensi, ottavi al termine della [[stagione regolare]] di Serie B, si fermano ai play-off, stavolta al turno preliminare, dopo i [[tempi supplementari]]. In entrambe le occasioni, la squadra che ha eliminato i veneti accederà alla Serie A.
 
=== Declino e rinascita ===
Nell'agosto 2021 il Chievo viene escluso dai campionati professionistici per inadempienze tributarie;<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-b/2021/07/26/news/chievo_addio_societa_esclusa_dalla_serie_b-311879564/|titolo=Chievo addio: ufficiale l'esclusione dalla Serie B|data=26 luglio 2021}}</ref> i ricorsi presentati d'urgenza vengono rigettati,<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-b/2021/08/03/news/serie_b_respinto_il_ricorso_del_chievo_dal_tar_del_lazio_cosenza_verso_la_riammissione-312804465/|titolo=Chievo, il Tar respinge il ricorso. Ufficiale il ripescaggio del Cosenza|data=3 agosto 2021}}</ref> sicché dalla stagione 2021-2022 il club partecipa esclusivamente ai campionati giovanili territoriali.<ref name="Giovanili"/> Fin da subito il ''patron'' Campedelli nega ogni addebito e disconosce le decisioni avverse, professandosi «vittima di una vera e propria discriminazione» rispetto a club più blasonati; viene quindi intrapresa una battaglia giuridica contro i vertici del calcio italiano e contro altri soggetti accusati a vario titolo di averlo danneggiato,<ref>{{cita web|url=https://www.larena.it/argomenti/sport/chievoverona/il-chievo-chiede-140-milioni-ma-siamo-pronti-a-trattare-1.9456911|titolo=Il Chievo chiede 140 milioni «Ma siamo pronti a trattare»|data=2022-06-10}}</ref> che negli anni successivi si risolve tuttavia in soli giudizi sfavorevoli alle sue istanze.<ref>{{cita web|url=https://www.larena.it/argomenti/sport/chievoverona/chievo-per-il-consiglio-di-stato-ricusazione-inammissibile-su-presunte-incompatibilita-1.9519394|titolo=Chievo, per il Consiglio di Stato «ricusazione inammissibile» su presunte incompatibilità|data=2022-07-14}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/il-consiglio-di-stato-da-ragione-alla-figc-sul-caso-chievo-202211102032213771|titolo=Il Consiglio di Stato dà ragione alla Figc sul caso Chievo|data=2022-01-29}}</ref>
 
Parallelamente alla battaglia legale, nel giugno 2022 Campedelli tenta altresì una fusione con il Sona, club militante in Serie D, al fine di riportare il nome "Chievo" nei campionati federali.<ref>{{cita web|autore=Stefano Joppi|url=https://www.larena.it/argomenti/sport/calcio-dilettanti/chievo-sona-addio-nome-separazione-1.9653193|titolo=Sona e Chievo, tutto finito? «Grazie, ma non si poteva continuare»|data=2022-09-30}}</ref> Nel mentre, tuttavia, il tribunale di Verona dichiara il fallimento della società,<ref>{{cita nameweb|autore="Alessandro De Pietro|url=https://www.larena.it/argomenti/sport/chievo-ora-e-fallimento-ma-la-partita-non-e-finita-1".9485201|titolo=Chievo, ora è fallimento. Ma la partita non è finita |data=2022-06-25}}</ref> pur disponendone la prosecuzione dell'attività grazie all'[[esercizio provvisorio]] per permettere la conservazione del [[titolo sportivo]];<ref>{{cita nameweb|autore="Alessandro De Pietro|url=https://www.larena.it/argomenti/sport/chievoverona/chievo-2"dopo-il-fallimento-l-attivita-prosegue-e-conserva-il-titolo-sportivo-1.9486094|titolo=Chievo, dopo il fallimento l'attività prosegue. E conserva il titolo sportivo|data=2022-06-26}}</ref> ad agosto la curatela fallimentare blocca la fusione Chievo-Sona, rivendicando per sé l'esclusivo diritto a disporre dei beni sociali clivensi.<ref>{{cita web|autore=Alessandro De Pietro|url=https://www.larena.it/argomenti/sport/chievoverona/chievo-ogni-attivita-e-decisa-dai-curatori-1.9536353|titolo=I curatori fallimentari: «Il Sona non può usare il marchio del Chievo»|data=2022-07-24}}</ref> Simile sorte ha un ulteriore tentativo d'analoga natura condotto nel giugno 2023, ancora da Campedelli, col {{Calcio Vigasio|NB}}.<ref>{{cita web|url=https://www.larena.it//argomenti/sport/calcio-dilettanti/calcio-chievo-vigasio-cambio-nome-1.10137751|titolo=Dietrofront del Vigasio: via il nome Chievo|accesso=21 giugno 2023}}</ref> In precedenza, nel 2021, Campedelli aveva impedito a [[Sergio Pellissier]] di utilizzare il nome "Chievo" per rifondare un club con cui provare a proseguire la tradizione calcistica dei "mussi" ripartendo dalla Terza Categoria: l'ex ''bandiera'' gialloblù aveva quindi chiamato la sua società Clivense.<ref>{{Cita news|urlname=https://www.veronasera.it/sport/calcio/chievo-cambio-nome-nasce-fc-clivense-16-settembre-2021.html|titolo=Chievo, dalla diffida di Campedelli al cambio nome: nasce l'FC "Clivense di Pellissier|editore=veronasera.it|data=16 settembre 2021}}<"/ref>.
 
Sono poi proprio la Clivense e il Vigasio a contendersi il marchio del ChievoVerona all'asta bandita dai curatori fallimentari: dopo due incanti andati deserti nell'estate 2023,<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/nordest/verona/chievo_fallimento_asta_deserta_marchio_campedelli-7480165.html|titolo=Fallimento del Chievo, deserta l'asta per la vendita del marchio|data=2023-06-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.seried24.com/news/chievo-asta-deserta-news-4-agosto-2023/|titolo=Marchio Chievo, asta deserta per la seconda volta di fila}}</ref>, nel maggio 2024, alla terza tornata, viene accettata l'offerta di 330.000 euro della società di Pellissier.<ref>{{cita web|autore=Lelio Donato|url=https://www.goal.com/it/liste/il-marchio-del-chievo-finisce-all-asta-duello-tra-pellissier-e-campedelli/blt3431524830e089c0|titolo=Il marchio del Chievo finisce all'asta: Pellissier batte Campedelli|data=2024-05-10}}</ref> Il 28mese giugnoseguente dellola stessoClivense annocambia ladenominazione societàin diChievo, [[Sergiosicché Pellissier]]dalla cambiastagione ufficialmente2024-2025 nomeil inclub '''A.C. ChievoVerona''' riprendendoriprende ''de facto'' la [[tradizione sportiva]] originale.<ref name="denominazione"/>
 
== Cronistoria ==
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== Colori e simboli ==
=== Colori ===
Nella storia della società clivense, due furono le colorazioni principali della maglia del club: il biancazzurro utilizzato fino al 1956, e il gialloblù da allora in uso fino allo scioglimento. La divisa degli esordi nel 1929 era [[Quarto (araldica)|a quarti]] biancoblù, mentre presto si virò sul biancazzurro dapprima [[Partito (araldica)|partito]]<ref name="Colori">{{cita web|lingua=en|url=http://www.chievoverona.it/societa/storia1.aspx|titolo=From 1929 to 1960|editore=chievoverona.it|accesso=22 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051226180356/http://www.chievoverona.it/societa/storia1.aspx|dataarchivio=26 dicembre 2005}}</ref> e poi a tinta unita (maglia azzurra e pantaloncini bianchi). In questi decenni, l'unica eccezione fu rappresentata dalla stagione 1948-49 quando i dirigenti, a causa delle ristrettezze economiche della squadra appena rifondata, acquistarono maglie [[Palo (araldica)|palate]] rossoblù.<ref name="Colori" />
 
Al termine del campionato 1955-56, la dirigenza clivense decise di abbandonare il biancazzurro in favore del gialloblù, i colori della città di Verona<ref name="Colori" /> e già usati dall'altra squadra cittadina, l'allora più noto [[Hellas Verona Football Club|Hellas]].<ref name="Welter" >{{cita|Welter|p. 50}}.</ref> Sino ai primi anni 1990 il Chievo sfoggiò spesso delle divise molto simili a quelle dei concittadini scaligeri, blu con dettagli gialli, e passando contestualmente e gradualmente dai pantaloncini bianchi alla tinta unita; seppur non mancarono sporadiche sperimentazioni come i pantaloncini neri degli anni 1970, o la maglia palata giallonera della stagione 1980-81. Dagli anni 1990 in poi, con la definitiva stabilizzazione dei clivensi nel calcio professionistico, si procedette a un'inversione cromatica con divise gialle bordate di blu: dalla stagione 2002-03 la maglia casalinga prevede busto giallo e maniche blu.<ref name="Welter" />
 
Per quanto concerne le divise di cortesia, solitamente si opta a per il giallo e il blu, ma a tinte inverse, rispetto alla prima maglia. Soprattutto con l'entrata nel XXI secolo, non mancarono tuttavia rimandi al passato del club, rispolverando per le seconde e terze divise del Chievo il biancazzurro e il biancoblù degli albori (colori rimasti molto amati dalla tifoseria);<ref name="Welter" /> inoltre, data la passione del presidente clivense Luca Campedelli per le uniformi sportive, in alcune stagioni la squadra omaggiò in trasferta famose tinte di altre società calcistiche e non. Dalla stagione [[AC Chievo Verona 2024-2025|2024-2025]] i colori della maglia ritornano ad essere biancoblù.
 
Di seguito i modelli principali delle divise del Chievo dal 1929 al 2021:
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Il Chievo ha altresì adottato una variante di detto stemma nella quale la Scala è affiancata da due mastini rampanti;<ref>{{cita web|url=https://www.passionemaglie.it/maglie-chievoverona-2017-2018-givova/|titolo=Le divise del ChievoVerona 2017-2018: torna la maglia della “favola”|data=19 luglio 2017|accesso=25 giugno 2023}}</ref> tale emblema è stato impiegato anche per la commercializzazione delle attività del centro sportivo Bottagisio.<ref>{{cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/verona/sport/23_giugno_11/campedelli-a-vigasio-la-nuova-avventura-del-chievo-e-la-sfida-a-pellissier-fa731e7a-f324-4709-b6c7-1a4e5b96fxlk.shtml|titolo=Campedelli a Vigasio, la nuova avventura del Chievo e la sfida a Pellissier|data=11 giugno 2023|accesso=25 giugno 2023}}</ref>
 
<div align="center"><gallery perrow="4">
Logo AC ChievoVerona 1991-1998.svg|Lo stemmaStemma del A.C. ChievoVeronaChievo usato dal 1991 al 1998
Chievo Verona.svg|Lo stemmaStemma del A.C. ChievoVeronaChievo usato dal 1998 al 2021
Logo-fc-clivense.svg|Lo stemmaStemma della F.C. Clivense usato dal 2021 al 2024
Chievoverona2024.svg|Lo stemmaStemma del A.C. ChievoVeronaChievo in uso dal 2024
</gallery></div>
 
==== Inno ====
L'inno ufficiale del Chievo si intitola ''Vola con noi'' ed è stato realizzato dai [[Sonohra]] nel settembre 2013.<ref>{{cita web|url=http://www.chievoverona.it/it/news/vola-con-noi-la-festa-il-nuovo-inno-del-chievo|titolo="Vola con noi", la festa per il nuovo inno del Chievo|editore=chievoverona.it|data=22 agosto 2013|accesso=22 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150701174818/http://www.chievoverona.it/it/news/vola-con-noi-la-festa-il-nuovo-inno-del-chievo|dataarchivio=1º luglio 2015}}</ref> In precedenza, dal 2001 al 2013 era stato ''ChievoVerona, un mondo in giallo e blu'', scritto e interpretato da [[Ivana Spagna]].
 
== Strutture ==
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[[File:Bottagisio Sport Center in Chievo.jpg|thumb|Parte del complesso del Bottagisio]]
 
La prima squadra del Chievo si è allenata dal 1984 al 2021 presso il Centro Sportivo Veronello a [[Bardolino|Calmasino di Bardolino]], con l'eccezione del triennio 2010-13, durante il quale la squadra si allenò sui campi del Park Hotel Paradiso a [[Peschiera del Garda]].<ref name= Veronello>{{Cita news|url=http://www.tggialloblu.it/pages/359927/chievo/tre_anni_dopo_il_chievo_a_veronello.html|titolo=Il Chievo a Veronello|pubblicazione=TGGialloblù|data=29 luglio 2013|accesso=30 luglio 2013}}</ref> Il complesso sportivo di Veronello (che in determinati momenti ha anche ospitato l'[[Hellas Verona]]) è intitolato a Saverio Garonzi, già presidente del Verona e poi dirigente clivense dal 1983 al 1986,<ref>{{Cita|Bottacini|p. 91|Bottacini}}.</ref> che ne aveva commissionato la costruzione.<ref>{{Cita news|url=http://www.hellastory.net/verona/schede/saverio_garonzi/|titolo=La Scheda di Saverio Garonzi|pubblicazione=Hellastory.net|accesso=30 luglio 2013}}</ref>. La famiglia Garonzi ne ha poi detenuto la proprietà (concedendo l'usufrutto al Chievo) fino al maggio 2022, quando dopo un periodo di inutilizzo a seguito della crisi del sodalizio clivense,<ref>{{Cita news|url=https://www.pressreader.com/italy/corriere-di-verona/20210903/281517934226568|titolo=Campi deserti, erba alta. C'era una volta il Chievo|pubblicazione=Corriere di Verona|accesso=10 giugno 2023}}</ref>, il centro è stato ceduto a terzi e riaperto come resort sportivo.<ref>{{Cita newsweb|url=https://www.larena.it/territorio-veronese/garda-baldo/riapre-veronello-casa-di-hellas-e-chievo-e-diventa-resort-1.9407121|titolo=Riapre Veronello, casa di Hellas e Chievo, e diventa «Resort»|pubblicazione=L'Arena|accesso=10 giugno 2023}}</ref>.
 
Nel 2014 vengono conclusi i lavori di ristrutturazione dello storico stadio della squadra, il Bottagisio (situato a nord del quartiere di Chievo, lungo l’Adige e il [[canale Camuzzoni]], presso la [[ponte diga del Chievo|diga]]), che a partire dal dicembre dello stesso anno ospita la sede e gli allenamenti del settore giovanile gialloblù (le cui attività sono parzialmente proseguite anche dopo l'estromissione della prima squadra dai campionati) oltre a centri per la scherma e la canoa.<ref>{{cita web|url=http://www.federcanoa.it/slalom/news/2352-apre-il-bottagisio-a-verona.html|titolo=APRE A VERONA IL NUOVO CENTRO "BOTTAGISIO", SINERGIA TRA CANOA, SCHERMA E CALCIO|editore=federcanoa.it|data=3 dicembre 2014}}</ref> Detta struttura è stata di proprietà della Chievo Verona Football & Fencing,<ref>{{cita web|url=https://www.calcioefinanza.it/2015/07/16/chievo-bottagisio-centro-tecnico-plusvalenza/|titolo=Il Chievo cede il centro tecnico a una newco per 12,6 mln: plusvalenza in vista|editore=calcioefinanza.it|dataedata=16 luglio 2015}}</ref>, controllata al 100% dal club clivense, fino al 16 giugno 2024, quando è stata rilevata dai concittadini del {{Calcio Verona|N}} a seguito dell'asta fallimentare della società.<ref>{{Cita web|url=https://www.hellasverona.it/news/nota-del-club-acquistato-il-bottagisio-sport-center|titolo=Nota del Club: acquistato il 'Bottagisio Sport Center'|accesso=2024-06-23}}</ref>.
 
== Società ==
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=== Impegno nel sociale ===
Il Chievo era attivo nel campo sociale e [[aiuti umanitari|umanitario]]. In collaborazione con "ProgettoMondo Mlal", sosteneva il programma triennale "Il mestiere di crescere", il quale si prefiggeva l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita di ragazzi e ragazze di [[Perù]], [[Bolivia]] e [[Colombia]] mediante l'ottimizzazione di un centro sportivo multidisciplinare nella periferia di Amauta, la creazione di servizi igienici e spogliatoi in posizione adiacente al campo, la ristrutturazione di locali di ritrovo e il sostegno di corsi di studio per ragazzi e educatori.<ref>{{cita web|url=http://www.chievoverona.it/it/societa/solidarieta|titolo=Solidarietà|editore=chievoverona.it|accesso=29 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141029211443/http://www.chievoverona.it/it/societa/solidarieta|dataarchivio=29 ottobre 2014}}</ref>
 
=== Settore giovanile ===
Il settore giovanile del Chievo era formato da tre squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali ([[Campionato Primavera|Primavera]], [[Campionato Nazionale Under-17|Allievi Nazionali]] e [[Campionato Nazionale Under-15|Giovanissimi Nazionali]]), due partecipanti a livello regionale (Allievi Regionali e Giovanissimi Regionali) e una a livello provinciale (Giovanissimi Provinciali), oltre a una rappresentativa di Giovanissimi Professionisti, una di [[Campionato Esordienti|Esordienti]] e due di [[Pulcino (calcio)|Pulcini]].<ref>{{cita web|url=http://www.chievocalcio.tv/it/giovanili|titolo=Giovanili|editore=chievocalcio.it|accesso=29 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141205111216/http://www.chievocalcio.tv/it/giovanili|dataarchivio=5 dicembre 2014}}</ref>
 
In ambito giovanile, il Chievo vantava la vittoria di un Campionato Primavera, conquistato dai giovani clivensi nel [[Campionato Primavera 2013-2014|2013-2014]], alla loro prima finale assoluta nel torneo.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Chievo/11-06-2014/primavera-scudetto-chievo-torino-ko-rigori-decide-portiere-moschin-nicolato-longo-80901537076.shtml|titolo=Primavera, scudetto al Chievo: Torino k.o. ai rigori, decide il portiere Moschin|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|autore=Vincenzo D'Angelo|data=12 giugno 2014}}</ref>
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[[File:Sergio Pellissier (edited).jpg|thumb|upright|[[Sergio Pellissier]]]]
 
Il recordman di presenze in maglia clivense è l'attaccante [[Sergio Pellissier]], che dal 2000 al 2019 superò le 500 partite nei campionati professionistici.<ref name=pellissier>{{cita web|url=http://www.transfermarkt.it/it/-/profil/spieler/5928|editore=transfertmarkt|titolo=Sergio Pellissier|accesso=29 ottobre 2014}}</ref> Tra i marcatori, il primato è appannaggio di Bruno Vantini, che tra il 1952 e il 1971 mise a segno 159 reti coi "Mussi"; in ambito professionistico, svetta invece ancora Pellissier, sopra quota 100 gol.<ref name=pellissier/> Per quanto concerne infine i capocannonieri clivensi di un singolo campionato di [[Serie A]], il record è in coabitazione tra [[Massimo Marazzina]] (2001-02), il già citato Sergio Pellissier (2005-06 e 2008-09) e [[Alberto Paloschi]] (2013-14), tutti capaci di raggiungere le 13 marcature in stagione.<ref name=pellissier/><ref>{{cita web|url=http://www.transfermarkt.it/massimo-marazzina/profil/spieler/5930|editore=transfertmarkt|titolo=Massimo Marazzina|accesso=29 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.transfermarkt.it/alberto-paloschi/profil/spieler/68306|editore=transfertmarkt|titolo=Alberto Paloschi|accesso=29 ottobre 2014}}</ref>
 
Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori del Chievo dall'anno di fondazione all'anno di scioglimento.
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[[File:Tifosi chievo il giorno dell'esordio in a.jpg|thumb|left|I tifosi clivensi in trasferta all'[[Stadio Artemio Franchi|Artemio Franchi]] di [[Firenze]] il 26 agosto 2001, per l'esordio del Chievo in Serie A]]
 
Il principale gruppo della tifoseria clivense era il ''North Side'';<ref name="North Side">{{Cita web|url=http://www.northside1994.it/#!storia-del-gruppo/c7xk|titolo=NORTH SIDE 1994|editore=northside1994.it|accesso=4 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140217203531/http://www.northside1994.it/#!storia-del-gruppo/c7xk|dataarchivio=17 febbraio 2014|urlmorto=sì}}</ref> il nome, letteralmente tradotto, era "settore Nord", adottato per distinguersi dall'opposta fazione cittadina, quella del [[Hellas Verona Football Club|Verona]].<ref name="North Side"/> Il gruppo nacque nel 1994 in seguito alla promozione in [[Serie B]] della squadra clivense, esponendo il primo striscione il 6 novembre a [[Cesena]].<ref name="North Side"/> Il simbolo inizialmente scelto era la [[rosa dei venti]], abbandonata in seguito a favore di [[Marvin il Marziano]], personaggio dei cartoni animati ''[[Looney Tunes]]'', adottato poiché il Chievo e la sua tifoseria venivano definiti dei "[[Marte nella fantascienza|marziani]]" nel panorama del calcio professionistico italiano.<ref name="North Side"/> Benché avessero sempre occupato la Curva Nord, i tifosi ne ottennero la proprietà definitiva solo nella stagione 2015-16, dopo una piccola "lotta" durata diversi anni per ottenere la curva che, per motivi organizzativi, il comune non concedeva loro.
 
La maggior parte della tifoseria clivense rifuggiva dalla mentalità [[ultras]] tipica delle altre curve italiane, preferendo identificarsi come semplici «sostenitori» della loro squadra. Unica eccezione erano i ''Gate 7'', gruppo nato nel 2013 da una scissione in seno ai ''North Side'' e caratterizzati, in antitesi rispetto al resto della curva gialloblù, da una spiccata mentalità ultras; tra i loro cardini vi era inoltre il desiderio di tornare ai vecchi colori originari del club, il bianco e l'azzurro.<ref>{{cita web|url=http://www.larena.it/stories/Home/1167425_chievo_chi_sono_i_gate_7_diversi_e_malsopportati/|titolo=Chievo, chi sono i Gate 7? «Diversi e malsopportati»|editore=larena.it|data=12 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150617093008/http://www.larena.it/stories/Home/1167425_chievo_chi_sono_i_gate_7_diversi_e_malsopportati/|dataarchivio=17 giugno 2015}}</ref> Gruppi ormai sciolti della curva sono gli ''Ultras Chievo'' e i ''Cani Sciolti'', mentre nel 2010 in curva si formò un nuovo gruppo, quello dei ''The Followers''.<ref name=tifoserie>{{cita web|url=http://mondocalcio.info/storie-di-stadio-a-c-chievo-verona#.VEz5Hcmzkxw|titolo=Storie di stadio: A.C. Chievo Verona|editore=mondocalcio.info|data=7 settembre 2012|accesso=26 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141026161128/http://mondocalcio.info/storie-di-stadio-a-c-chievo-verona#.VEz5Hcmzkxw|dataarchivio=26 ottobre 2014}}</ref>
 
Dopo l'esclusione del Chievo dai campionati professionistici, dal 2021 una buona parte dei ''North Side'' segue la neonata Clivense, società fondata dall'ex gialloblù [[Sergio Pellissier]] e che ha ''de facto'' coperto il vuoto sportivo venutosi a creare.<ref>{{Cita web|url=https://www.veronasera.it/sport/calcio/chievo-tifosi-north-side-15-settembre-2021.html|titolo=Chievo, i tifosi del North Side stanno con Pellissier: «Seguiremo il nuovo Club, vero continuum di ciò che è stato il nostro»|accesso=2022-08-01}}</ref>
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[[File:2007–08 Serie B - Chievo fans after promotion.jpg|thumb|Tifosi e giocatori del Chievo festeggiano il ritorno della squadra in [[Serie A]] nel 2008]]
 
Esisteva una forte amicizia con i sostenitori dell'{{Calcio AlbinoLeffe|NB}},<ref name=tifoserie/>, mentre nel [[Serie A 2013-2014|2013-14]] nacque un gemellaggio con i tifosi del {{Calcio Sassuolo|NB}};<ref>{{cita web|url=http://sport.modenaonline.info/notizie/2013/12/09/sassuolo-e-chievo-gemellaggio-tra-tifosi_46523|titolo=Sassuolo e Chievo, gemellaggio tra tifosi|editore=sport.modenaonline.info|accesso=13 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140113212045/http://sport.modenaonline.info/notizie/2013/12/09/sassuolo-e-chievo-gemellaggio-tra-tifosi_46523|dataarchivio=13 gennaio 2014}}</ref> {{Senza fonte|fino al 2001}} esisteva inoltre un rapporto di amicizia con i tifosi del {{Calcio Monza|NB}}.
 
L'unica, storica rivalità dei tifosi clivensi è quella cittadina coi sostenitori del {{Calcio Verona|NB}}.<ref name=tifoserie/> Fino al 2001, fra Chievo e Hellas non esisteva un reale rapporto competitivo: i più blasonati scaligeri erano il baluardo attorno al quale era ruotato per quasi tutto il [[XX secolo]] il calcio veronese, mentre i "Mussi" venivano inizialmente visti come una piccola squadra di quartiere che per decenni si era barcamenata nelle serie inferiori, giocando stabilmente nelle categorie nazionali soltanto dal [[Promozione Veneto 1974-1975|1975]]. La prima promozione in [[Serie B]] del Chievo arrivò solamente nel [[Serie C1 1993-1994|1994]], così tra le tifoserie clivensi e scaligere non vi era di fatto mai potuta essere una vera rivalità sportiva; a riprova di ciò, proprio nel 1994, in occasione della decisiva trasferta di [[Carrara]] per l'approdo della "squadra della diga" in cadetteria, centinaia di ''supporter'' dell'Hellas si aggregarono a quelli del Chievo per sostenere congiuntamente la piccola realtà di borgata.<ref name="Bianchin-Fontana">{{cita news|titolo=Il derby dell'Arena, i 5 atti che hanno cambiato Verona|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|autore=Luca Bianchin; Matteo Fontana|data=23 novembre 2013|pagina=8}}</ref>
 
L'arrivo in [[Serie A]] del Chievo nel [[Serie A 2001-2002|2001-02]] iniziò però a cambiare le cose: permetteva innanzitutto alla città veneta di diventare la quinta (dopo [[Derby di Milano|Milano]], [[Derby di Roma|Roma]], [[Derby di Torino|Torino]] e [[Derby di Genova|Genova]]) a poter vantare un derby nella massima serie italiana – chiamato "[[Derby di Verona|derby della Scala]]" o "derby dell'Arena" –, e inoltre metteva per la prima volta realmente sullo stesso piano le due società; la prima stracittadina in massima serie si disputò il 18 novembre 2001.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/calcio/derbyverona/derbyverona/derbyverona.html|titolo=Il primo confronto in Serie A tra veronesi|data=16 novembre 2001|autore=Maurizio Crosetti|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=26 ottobre 2014}}</ref> Nonostante i mutati equilibri di forza tra le due formazioni veronesi, vi era ancora un clima di armonia e rispetto tra le reciproche curve. Il vero punto di svolta nella successiva rivalità si verificò in occasione del derby di ritorno, giocato formalmente in casa dai "Mussi" e vinto da questi 2-1.<ref name="Bianchin-Fontana" /><ref>{{cita web|url=http://www.transfermarkt.it/it/chievo-verona_hellas-verona/index/spielbericht_1133529.html|titolo=Il Verona si fa rimontare e il Chievo vince il derby: 2-1|editore=transfertmarkt.it|accesso=26 ottobre 2014}}</ref>
[[File:Chievo Verona stagione 1932-1933.png|thumb|left|L'"OND Chievo" del 1932-33, con divisa biancazzurra e stemma [[della Scala]] sul petto]]
 
Nel decennio seguente, complice la buona gestione societaria [[Luca Campedelli|Campedelli]]-[[Giovanni Sartori (calciatore)|Sartori]] sulla sponda clivense e quella tribolata [[Giambattista Pastorello|Pastorello]]-Cannella su quella scaligera, il "Céo" rimase una presenza fissa nella massima serie italiana, mentre il Verona iniziò un lento declino.<ref>{{cita web|url=http://blog.telenuovo.it/gianluca-vighini/2011/02/08/ARRIVA-DAL-PASSATO-QUESTO-DRAMMATICO-PRESENTE/|titolo=Arriva dal passato questo drammatico presente|accesso=26 ottobre 2014|editore=blog.telenuovo.it}}</ref> Dopo la retrocessione dell'Hellas in [[Lega Pro|Serie C]] nel 2007, si iniziò perfino a parlare seriamente di una [[Fusione societaria|fusione]] tra le due formazioni, con la tifoseria numericamente ed economicamente molto più fruttuosa dei veronesi.<ref>{{cita web|url=http://www.hellas1903.it/scheda.asp?idprod=772&idpadrerif=29|titolo=I dettagli del progetto "fusione"|editore=hellas1903.it|accesso=26 ottobre 2014|dataarchivio=26 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141026161034/http://www.hellas1903.it/scheda.asp?idprod=772&idpadrerif=29|urlmorto=sì}}</ref> A opporsi al progetto furono i tifosi di entrambe le squadre e l'allora presidente del Verona [[Giovanni Martinelli (imprenditore)|Martinelli]].<ref>{{cita web|url=http://www.hellas1903.it/scheda.asp?idprod=782&idpadrerif=29|titolo=La scelta individualista di Martinelli|editore=hellas1903.it|accesso=26 ottobre 2014|dataarchivio=26 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141026161234/http://www.hellas1903.it/scheda.asp?idprod=782&idpadrerif=29|urlmorto=sì}}</ref>
 
La "guerra dei simboli" scoppiata nell'estate del 2010, riportò ''in auge'' la discussione tra le opposte fazioni sportive riguardante i colori e gli stemmi societari impiegati dal Chievo. I "Butei" rimproverarono ai "Mussi", tra le altre cose, l'uso degli stessi colori sociali (il [[giallo]] e il [[blu]] delle insegne comunali, quando le tinte originali del Chievo erano il [[bianco]] e l'[[azzurro]]).<ref>{{cita web|url=http://www.tggialloblu.it/pages/259294/?comm_page=9|titolo=Chievo torna al biancazzurro?|editore=tggialloblu.it|accesso=26 ottobre 2014|dataarchivio=26 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141026160829/http://www.tggialloblu.it/pages/259294/?comm_page=9|urlmorto=sì}}</ref> In questo contesto, alla vigilia della [[Associazione Calcio ChievoVerona 2010-2011|stagione 2010-11]], il Chievo, durante la sua campagna abbonamenti, tra i vari simboli promozionali utilizzava un cavaliere con un drappo su cui era rappresentato lo stemma della [[Della Scala|dinastia scaligera]], la Scala: questo creava una nuova protesta dei sostenitori dell'Hellas, i quali identificarono il simbolo come proprio dagli [[anni 1970]] e vedevano quindi il tutto come un tentativo del Chievo di prendere idealmente il posto e l'identità del Verona nell'immaginario collettivo, emulandone i simboli e i colori.<ref>{{cita web|url=http://www.calciomercato.com/news/la-scala-non-si-tocca-guerra-tra-chievo-e-hellas-840056|titolo=La scala non si tocca!|editore=calciomercato.com|accesso=26 ottobre 2014}}</ref> Il presidente clivense Campedelli replicò sostenendo che l'antica Scala era da intendere come rappresentante di tutta la [[provincia di Verona]], dimostrando come il Chievo sfoggiava la Scala sulle proprie maglie da gioco fin dagli [[anni 1930]].<ref>{{cita web|url=http://www.firenzeviola.it/avversarie/campedelli-difesa-dei-simboli-del-chievo-84113|titolo=La replica di Campedelli alle accuse di emulazione|editore=firenzeviola.it|accesso=26 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141026160315/http://www.firenzeviola.it/avversarie/campedelli-difesa-dei-simboli-del-chievo-84113|dataarchivio=26 ottobre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
 
Sul finire degli anni 2010 era inoltre sorta un'inimicizia con il {{Calcio Crotone|N}}, nata dapprima tra le tifoserie durante la corsa-salvezza del campionato di [[Serie A 2017-2018]], avversa ai calabresi, e poi acuitasi nei mesi seguenti, dopo il coinvolgimento clivense in un processo di giustizia sportiva, con pesanti schermaglie tra le due dirigenze.<ref>{{cita web|url=https://www.veronasera.it/sport/calcio-plusvalenze-crotone-chievo-verona-polemica-20-luglio-2018-.html|titolo=Calcio e plusvalenze, polemica infuocata tra Chievo Verona e Crotone|data=20 luglio 2018}}</ref>