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|Divisione amm grado 1=Trentino-Alto Adige
|Divisione amm grado 2=Trento
|Amministratore locale=Gianni BellottoAntonio Loss<!-- nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=1722-59-20102020
|Data istituzione=
|Data soppressione =
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|Longitudine EW=E
|Altitudine=
|Abitanti=11861172
|Note abitanti={{Istat|022|97|2021}}
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2019gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2019.
|Aggiornamento abitanti=31-310-20192021
|Sottodivisioni=Bus, Centrale di San Silvestro, Giani, [[Masi d'Imer|Masi]], [[Pontet]], Villaggio Sass Maor<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/imer.pdf Comune di Imèr - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti=[[Canal San Bovo]], [[Mezzano (Trentocomune)|Mezzano]], [[Primiero San Martino di Castrozza]], [[Sovramonte]] (BL)
|Zona sismica =4 3
|Gradi giorno = 3436
|Diffusività=
|Nome abitanti=almeroi o imeresi<ref name=dizionario>{{cita libro| AA. | VV. | Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni | 2006 | Istituto geografico De Agostini | Novara |p= 318 }}</ref>
|Patrono=santi [[San Pietro|Pietro]] e [[San Paolo di Tarso|Paolo]]
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|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Imer (province of Trento, region Trentino-South Tyrol, Italy) 2023.pngsvg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Imer<br />nella provincia autonoma di Trento
}}
 
'''Imèr''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/i'mɛr/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:11861172}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia autonoma di Trento]] in [[Trentino-Alto Adige]]. È il primo paese che si incontra entrando dalla gola dello Schenèr, principale accesso alla [[valle del Primiero]].
 
È il primo paese che si incontra entrando dalla gola dello Schenèr, principale accesso alla [[valle del Primiero]].
 
Il paese è adagiato sul [[Conoide di deiezione|conoide detritico]] del rio San Pietro, un ruscello che scende dal monte Bedolé e che, in occasione di alluvioni e forti piogge, sa trasformarsi in potente torrente di montagna. Il paese è rivolto a sud e quindi in una buona posizione assolata anche se, soprattutto dal tardo autunno e in inverno, la presenza del [[Alpe Vederna|monte Vederna]] e del Monte Tasé tendono a nascondere il sole, soprattutto nella parte occidentale del paese e nelle frazioni di [[Masi (Imer)|Masi]] e delle Pèze.
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=== Territorio ===
[[File:Schenèr3.jpg|sinistra|miniatura|Veduta della [[Val Schener|val Schenèr]], nella parte meridionale del comune]]
A sud-est di Imèr è situato il monte ''Tasé'', mentre a [[sud]] si apre la [[val Noana]]. Attraverso questa valle sono visibili le [[Vette Feltrine]] e in particolare il [[monte Pavione]]. A sud-ovest inizia la [[Val Schener|valle dello ''Schenèr'']] con l'omonimo [[Lago Schener|lago]], storico passaggio per arrivare in [[Primiero]] da [[Feltre]] e quindi dal mondo esterno. Ad ovest si erge il [[monte Totoga]], ove è ben visibile la [[chiesetta di San Silvestro]] che domina la parte bassa della valle e da nord-ovest a nord-est si erge il ''[[Bedolé]]'' che si estende dal [[passo Gobbera]] fino quasi al [[passo Rolle]] (anche se il termine Bedolè indica solo una parte del monte).
 
Il paese è adagiato su un conoide detritico che confluisce, nel punto più basso, nella distesa pianeggiante chiamata ''Giare'', nome derivante dalla tipologia di terreno composto in gran parte da ghiaia detritica, accumulata dalle piene del torrente [[Cismon]], del rio San Pietro e del torrente Noana, ricoperta da un sottile strato di terreno, per lo più riportato dai contadini, grazie anche alla concimazione, nel corso dei secoli. La fertilità della distesa è medio-bassa proprio a causa della composizione del terreno sottostante e quindi, soprattutto in passato, gli agricoltori erano costretti alla ricerca di altre zone da sfruttare per l'allevamento del bestiame e la fienagione (come si vedrà in seguito, il Consorzio dell'Alpe Vederna nacque appunto per questo).
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==== I Solivi ====
[[File:Prati Solani.JPG|left|thumb|Prati in località Solàn, sopra Imèr]]
Il versante meridionale del monte Bedolé, nei territori comunali di [[Mezzano (Trentocomune)|Mezzano]] e di Imèr prende il nome di ''Solivi'', dal fatto che è rivolto al sole. Ai ''Solivi'' si contrappongono i ''Pusterni'', ovvero i versanti settentrionali dei monti Vederna e Tasé che per buona parte dell'anno in ombra.
 
I ''Solivi'' un tempo erano un enorme prato (ad eccezione delle valli molto impervie) con campi di varie colture e vari alberi da frutto ([[Mela|mele]], [[Abate fetelFétel|pere]], [[Prunus persica#Frutto|pesche]], [[Noce (frutto)|noci]], [[ciliegie]] ed [[albicocche]]) disposti in modo regolare a favore della vivacità del paesaggio. Col [[miracolo economico]] del [[secondo dopoguerra]] la vita contadina venne abbandonata e non essendoci più il bisogno di fieno per le [[Bos taurus|vacche]] i prati non vennero più falciati, col risultato che oggi buona parte dei Solivi, particolarmente la parte più alta, è ricoperta dal bosco.
 
Restano ancor oggi dei prati abbastanza grandi, come ad esempio ''Solàn'' e ''Solàn Grant'' ad ovest, ''Coladìna'', ''Casiéi'' e i ''Maciódi'' ad est e le ''Còste'' e ''Baladói'' nella parte più alta.
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A picco sulla valle di Primiero, sul lato nord del pianoro, è situata una croce, la croce degli Alpini, dalla quale è possibile ammirare il un paesaggio dolomitico della valle di Primiero, i paesi situati lungo il torrente Cismon, il massiccio delle [[Pale di San Martino]], il [[Lagorai]], le [[Dolomiti]] della [[Val di Fassa]] e tutti i massicci posti a nord, nord est e nord ovest, fin dove lo sguardo si perde nel vuoto; la croce degli Alpini rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e caratteristici dell'intera valle di Primiero. La croce, dotata di impianto di illuminazione, è ben visibile dal fondovalle nelle giornate festive e pre-festive e, assieme alla croce del Monte Padella, nel Comune di [[Transacqua]], anch'essa illuminata, costituisce ormai un elemento imprescindibile dell'ambiente primierotto.
[[File:Pavione.jpg|thumb|left|La piramide del Monte Pavione vista da [[Mezzano (Trentocomune)|Mezzano]]]]
La proprietà dell'[[alpe Vederna]], fino a qualche tempo fa, non era né del comune di Imèr né di singoli privati: nel [[1742]] 63 ''almeroi'' costituirono un [[consorzio]] che divise l'alpe in altrettante particelle, date in gestione a rotazione per dieci anni a ciascun socio e ai nuclei familiari che ne derivarono nel tempo. Oggi tale gestione è scomparsa, ma il consorzio sopravvive ed il numero di consorti o possibili consorti (i ''vesini dela Vederna'', ovvero i discendenti, purché maschi e figli a loro volta di consorti maschi, di coloro i quali aderirono al primo consorzio; nel caso in cui un consorte avesse in passato o abbia tuttora solo figlie femmine, perdeva e perde il diritto di trasmettere ai propri eredi la qualità di consorte) è di difficile quantificazione.
 
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L'origine del toponimo ''Imèr'' (erroneamente storpiato dai numerosi turisti e non valligiani in ''Ímer'') è incerta:
Secondo alcune fonti deriva proprio dalla sua posizione geografica: in latino ''imus'' indica il basso, cioè la posizione di Imèr, adagiato sul fondovalle della conca del [[Primiero]].<ref>[http://www.fullholidays.it/viaggi_vacanze/4/22/3344/comune_imer.aspx Fullholidays]</ref>
<br />Altri sostengono che il toponimo derivi da [[Imerio di Bosto|San Imero]], a cui i ''canòpi'' (dal [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Bergknappen'' ovvero minatoreminatori) erano molto devoti. A questo [[santo]] si crede che sia stata dedicata anche una [[chiesa (architettura)|chiesa]] oggi non più esistente.
 
== Storia ==
[[File:TN-Imer-1924-Primiero-m612.jpg|miniatura|Una cartolina del [[1924]] di Imèr]]
Imèr, storicamente unito a [[Canal San Bovo]], si rese indipendente nel [[1797]] e costituiva già dall'[[XI secolo]] uno dei quattro colmelli o regole del Primiero assieme a [[Tonadico]], [[Transacqua]] e [[Mezzano (Trentocomune)|Mezzano]] (nel [[Fascismo|ventennio fascista]]).
 
Il territorio del comune confina con la [[provincia di Belluno]] e lungo la [[Strada statale 50 del Grappa e del Passo Rolle]] e del [[Passo Rolle]], all'altezza della frazione di [[Pontet]], era situata, fino alla conclusione della [[Primaprima guerra mondiale]], la dogana fra l'[[impero austro-ungarico]] (di cui l'intero [[Trentino-Alto Adige]] faceva parte) e il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
 
Nell'inizio del novembre del [[1966]] il paese, come anche il resto della valle, venne travolto da un'alluvione che portò molti danni ed un morto nel paese stesso. È la stessa alluvione che a [[Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966|Firenze]] distrusse o danneggiò alcune preziose opere d'arte.
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* località ''Solàn del Sandro'' si trovano vari cunicoli da dove si estraevano ferro e rame. Questi ultimi sono ancora oggi presenti e vengono utilizzati come acquedotti comunali, all'esterno si possono ancor notare i conoidi di materiale di scarto.
 
Il minerale estratto veniva poi fuso alla ''ferrarezza'' di [[Transacqua]], per questo venne costruita la ''Via Nova'' ancora oggi praticabile che conduce da [[passo Gobbera]] alla suddetta transacquaTransacqua. Alla ferrarezza il minerale veniva lavorato per produrre delle barre più facilmente trasportabili a dorso d'asino.
 
=== Simboli ===
;Stemma
{{citazione|[[Interzato in fascia]] d'azzurro, d'argento, di rosso, la fascia centrale caricata di una [[Lontra (araldica)|lontra]] passante al naturale. Corona: Civica di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttata di rosso, a sinistra una fronda di quercia ghiandifera al naturale legate da un nastro rosso.}}
Lo stemma e il gonfalone di Imèr sono stati adottati con delibera del Consiglio comunale n. 45 del 28 luglio 1986 e approvati con D.G.P. n. 678 del 6 febbraio 1987<ref>''Approvazione stemma e gonfalone del Comune di Imer'', in ''Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige'' suppl. n. 1 al n. 20 del 05/05/1987, pp. 14-15.</ref>, per ovviare al fatto che i comuni di Mezzano e Imèr presentavano il medesimo emblema, concesso con il regio decreto del 16 gennaio 1930<ref>{{cita web|titolo= Mezzano Imer, decreto 1930-01-16 RD, concessione di stemma |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2045 |accesso= 23 dicembre 2021 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref> a seguito della loro unificazione del 1929 e rimasto lo stesso per entrambi anche dopo la separazione del 1947. Nel nuovo stemma sono stati mantenuti alcuni elementi rispetto al precedente: la [[Partizione araldica|partizione]] in tre fasce e i loro smalti; le due lontre poste sulle fasce inferiori sono state sostituite da una sola lontra nel centro, simbolo di Primiero<ref>{{cita libro|autore= Antonio Ranchini |titolo= Succinto ragguaglio della Valle di Primiero nominata anticamente Castello della Pietra |anno= 1723 |citazione= La Comunità di Primiero s'ha eletto la lontra, ossia Lodra per sua propria e particolar arme ed insegna, e non senza mistero, per essere la Lontra un geroglifico, che dinota illibatezza e purità di persone, che dimorando con perversi, non restano macchiate dalla loro malvagità, a guisa di Lot ed Abramo, i quali benché dimorassero, il primo fra i Sodomiti e il secondo fra i Caldei, non ostante si conservarono innocenti; Onde i Bargagli osservando la Lontra, vestita di sottilissimo pelo ad uscire dall'Aque senza essere bagnata li diede il moto: Né pur bagnata. Con ragione però a lei s’assomiglia la Comunità di Primiero; che con tutte le varie mutazioni di dominio, e con tutto il miscuglio di tante barbare Nazioni, si conservò fra quelle lorde e contaminate genti, pura ed innocente.}} Citato in {{cita web|accesso= 23 dicembre 2021 |url= https://www.primiero.tn.it/media/files/Statuto-approvato-il-03.10.2016.pdf |titolo= Statuto della Comunità di Primiero}}</ref> fin dall'XI secolo.<ref>{{cita testo|url= https://www.comune.imer.tn.it/media/files/statuto/statuto-comunale.pdf |autore= Comune di Imer |titolo= Statuto comunale |posizione= Art. 1. Territorio, gonfalone, stemma }}</ref>
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo del rapporto di 1/2 rabescato e frangiato d'oro pendente da un bilico cui è unito da un cordone a nappa dello stesso, terminante a tre punte scalari, la maggiore a destra, caricato dallo stemma comunale munito dei suoi ornamenti, sovrastante la scritta in oro "Comune di Imer" disposta su tre righe.|D.G.P. 06/02/1987}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
===={{Vedi anche|Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ====(Imer)}}
Nel [[Medioevo]] Imèr apparteneva alla diocesi di [[Feltre]], infatti passò in [[Arcidiocesi di Trento|quella di Trento]] solo nel [[1786]]. Nel [[1798]] avvenne un'altra svolta importante sul piano religioso: Imèr diventò [[Curato|curazia]] indipendente da [[Mezzano (Trentocomune)|Mezzano]], cui era stata fino ad allora associata.
 
==== Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ====
[[File:Chiesa Imèr.JPG|La chiesa dei santi Pietro e Paolo|thumb]]
La* chiesa[[Chiesa parrocchialedei diSanti ImèrPietro èe dedicataPaolo ai(Imer)|Chiesa santidei [[PietroSanti apostolo|Pietro]] e [[Paolo]], chiesa parrocchiale di Tarso|Paolo]]Imèr. aA causa delle antiche influenze della [[diocesi]] [[Feltrino (territorio)|feltrina]], infatti anche nel comune confinante di [[Lamon]] il patrono è San Pietro. Caratterizzata dal tipico [[ciborio]] ligneo trentino, il primo nucleo risale almeno al [[XVIII secolo|1300]], in quanto è citata per la prima volta in uno statuto del [[1367]]. Venne ampliata a metà del [[XV secolo|1500]] e ancora nel [[XVIII secolo|settecento]]. Il [[campanile]] cinquecentesco venne ingrandito nel [[XIX secolo]]. Di fianco all'affresco di San Cristoforo si trova un portale dal gusto [[stile barocco|barocco]] detto ''Porta dei òmeni'' (Porta degli uomini in [[dialetto primierotto]]), chiamata così perché sbocca sulla navata destra, dove si sedevano gli uomini. Un affresco settecentesco all'esterno della chiesa raffigura [[San Cristoforo]], protettore dei viaggiatori, mentre porta il [[Bambino Gesù]] al di là d'un fiume. La chiesa è scandita da tre [[Navata|navate]]. Il ligneo [[Altare|altar maggiore]] risalente al [[1768]] è consacrato alla [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], quello della navata a sinistra è sovrastato da una [[statua]] della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] con dietro una [[Pala d'altare|pala]] raffigurante [[Madonna del Rosario]], sotto la quale si raccolgono i santi [[Papa Silvestro I|Silvestro]] (patrono di [[Primiero]]), [[Antonio abate]], san [[Francesco d'Assisi|Francesco]] e [[Maria Maddalena]]. Nella navata a destra si trovano una statua del [[Sacro Cuore di Gesù]] e una [[Pala d'altare|pala]] che rappresenta la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] con ai piedi san [[Giovanni Nepomuceno]] e [[Bartolomeo apostolo|San Bartolomeo]], patroni della [[valle del Vanoi]]. Questi due altari laterali risalgono al [[1763]].
Nel* territorio comunale va segnalata l'antica chiesetta[[Chiesetta di San Silvestro]], risalente al [[Duecento]] e posta su una rupe del Monte Totoga a dominare lo stretto ingresso sulla valle. San Silvestro è il patrono della Valle di Primiero e si narra che, proprio in questa chiesetta a lui dedicata, abbia compiuto un miracolo, il miracolo di San Silvestro. Gli abitanti del Primiero vi si recano in pellegrinaggio ormai da secoli, in special modo il 31 dicembre ed il 1º di maggio.
Di fianco all'affresco di San Cristoforo si trova un portale dal gusto [[stile barocco|barocco]] detto ''Porta dei òmeni'' (Porta degli uomini in [[dialetto primierotto]]), chiamata così perché sbocca sulla navata destra, dove si sedevano gli uomini.
 
Un affresco settecentesco all'esterno della chiesa raffigura [[San Cristoforo]], protettore dei viaggiatori, mentre porta il [[Bambino Gesù]] al di là d'un fiume.
 
La chiesa è scandita da tre [[Navata|navate]]. Il ligneo [[Altare|altar maggiore]] risalente al [[1768]] è consacrato alla [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], quello della navata a sinistra è sovrastato da una [[statua]] della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] con dietro una [[Pala d'altare|pala]] raffigurante [[Madonna del Rosario]], sotto la quale si raccolgono i santi [[Papa Silvestro I|Silvestro]] (patrono di [[Primiero]]), [[Antonio abate]], san [[Francesco d'Assisi|Francesco]] e [[Maria Maddalena]]. Nella navata a destra si trovano una statua del [[Sacro Cuore di Gesù]] e una [[Pala d'altare|pala]] che rappresenta la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] con ai piedi san [[Giovanni Nepomuceno]] e [[Bartolomeo apostolo|San Bartolomeo]], patroni della [[valle del Vanoi]]. Questi due altari laterali risalgono al [[1763]].
 
==== Chiesetta di San Silvestro ====
{{vedi anche|Chiesetta di San Silvestro}}
Nel territorio comunale va segnalata l'antica chiesetta di San Silvestro, risalente al [[Duecento]] e posta su una rupe del Monte Totoga a dominare lo stretto ingresso sulla valle. San Silvestro è il patrono della Valle di Primiero e si narra che, proprio in questa chiesetta a lui dedicata, abbia compiuto un miracolo, il miracolo di San Silvestro. Gli abitanti del Primiero vi si recano in pellegrinaggio ormai da secoli, in special modo il 31 dicembre ed il 1º di maggio.
 
=== Architetture civili ===
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La [[popolazione]] di Imèr è tradizionalmente [[Chiesa cattolica|cristiana cattolica]], anche se con l'immigrazione degli anni più recenti si sta diversificando in varie direzioni.
 
Presente da diversi anni ad Imèr è una sala del regno dei [[testimoni di Geova]],, punto di riferimento per i fedeli dell'intera vallata.
 
=== Tradizioni e folclore ===
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Come nella buona parte delle valli trentine anche in [[Primiero]] ed a Imèr i trasporti avvengono principalmente in automobile o con la copertura dell'azienda provinciale [[Trentino Trasporti]], che stabilisce delle regolari corse in [[corriera]] per raggiungere i luoghi più vicini oppure le cittadine un po' più lontane.
 
Alle ''Giàre'', nella parte bassa di Imèr, comincia anche la [[pista ciclabile]] che, passando per il comune di [[Mezzano (Trentocomune)|Mezzano]], giunge fino a [[Siror]] in località ''Nolesca''.
 
== Amministrazione ==
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== Sport ==
[[File:Cross-country skiing Schwedentritt.jpg|thumb|upright=1.2|Dei praticantiPraticanti dello sci di fondo]]
Lo sport tradizionalmente praticato a Imèr è lo [[sci nordico]], infatti nella località ''[[Pèze]]'' ancora oggi vi è una pista denominata "Ski Arena Le Peze"( e, talvolta anche nella località ''Giàre''), per anni ci sono state delle [[Pista sciistica|piste]] in cui buona parte della popolazione praticava questo [[sport]].
 
Negli anni più recenti ad Imèr è stato costruito un [[campo da calcio]] utilizzato dai praticanti di questo [[gioco]] provenienti da tutta la [[valle]].
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== Bibliografia ==
* [[Floriano (nome)|Floriano]] Nicolao, ''Imèr, storia, arte, vita'', 1977.
 
== Altri progetti ==