Coordinate: 46°09′23.48″N 10°52′16.06″E

Cima Tosa: differenze tra le versioni

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Veniva descritta come cima più alta la Cima Brenta con 3151 metri contro i 3173 della cima Tosa
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La '''Cima Tosa''' (3173 [[m s.l.m.]]) è una [[montagna]] delle [[Alpi Retiche meridionali]]. È la vetta più alta delle [[Dolomiti di Brenta]], 23 metri più alta della [[cima Brenta]] (3151 m).
La '''Cima Tosa''' (3136 [[m s.l.m.]]) è una [[montagna]] delle [[Alpi Retiche meridionali]].


== Descrizione ==
== Descrizione ==
{{citazione | Colossale massiccio roccioso che si eleva nel cuore del Gruppo di Brenta, tra l'enorme conca della Pozza Tramontana e le testate della Val d'Ambiez, della Valle dei Camosci e della Val Brenta. | Gino Buscaini e Ettore Castiglioni, ''Dolomiti di Brenta''<ref name="BuscainiCastiglioni">{{cita |Buscaini e Castiglioni|p. 160|ddb}}.</ref>}}
{{citazione | Colossale massiccio roccioso che si eleva nel cuore del Gruppo di Brenta, tra l'enorme conca della Pozza Tramontana e le testate della Val d'Ambiez, della Valle dei Camosci e della Val Brenta. | Gino Buscaini e Ettore Castiglioni, ''Dolomiti di Brenta''<ref name="BuscainiCastiglioni">{{cita |Buscaini e Castiglioni|p. 160|ddb}}.</ref>}}


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La vetta è una cupola nevosa, dalla quale scendono verso sud est ghiaie e campi nevosi, interrotti da basse fasce rocciose. Il versante nord precipita con un'imponente parete di 800 metri, delimitata dal ghiacciato ''Canalone della Tosa'', che scende direttamente dalla cima separando la Tosa dal [[Crozzon di Brenta]]. Il versante ovest domina con una bella parete i residui della vedretta dei Camosci, tributaria della val Brenta. Verso la testata della val d'Ambiez, a sud, un altro canalone scende tra pareti rocciose più articolate. Nelle conche a sud e a ovest della cima si annidano rispettivamente la vedretta di Ambiez e la citata vedretta dei Camosci.
La vetta è una cupola nevosa, dalla quale scendono verso sud est ghiaie e campi nevosi, interrotti da basse fasce rocciose. Il versante nord precipita con un'imponente parete di 800 metri, delimitata dal ghiacciato ''Canalone della Tosa'', che scende direttamente dalla cima separando la Tosa dal [[Crozzon di Brenta]]. Il versante ovest domina con una bella parete i residui della vedretta dei Camosci, tributaria della val Brenta. Verso la testata della val d'Ambiez, a sud, un altro canalone scende tra pareti rocciose più articolate. Nelle conche a sud e a ovest della cima si annidano rispettivamente la vedretta di Ambiez e la citata vedretta dei Camosci.


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Nel 1962 [[Georges Livanos]] con Marc Vaucher e Roger Lepage realizzano la prima ascensione della Torre Gilberti.
Nel 1962 [[Georges Livanos]] con Marc Vaucher e Roger Lepage realizzano la prima ascensione della Torre Gilberti.


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[[File:Brentei-Hütte 039.jpg|thumb|Cima Tosa e Crozzon di Brenta, separati dal canalone Neri|364x364px]]


== Itinerari ==
== Itinerari ==

Versione delle 15:52, 31 dic 2022

Cima Tosa
La Cima Tosa vista da Andalo al tramonto di luna
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
Provincia  Trento
Altezza3 136[1] m s.l.m.
Prominenza589 m
CatenaAlpi
Coordinate46°09′23.48″N 10°52′16.06″E
Data prima ascensione20 luglio 1865
Autore/i prima ascensioneGiuseppe Loss con 6 compagni
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Cima Tosa
Cima Tosa
Mappa di localizzazione: Alpi
Cima Tosa
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi Retiche meridionali
SottosezioneDolomiti di Brenta
SupergruppoGruppo di Brenta e della Paganella
GruppoGruppo di Brenta
SottogruppoMassiccio della Tosa
CodiceII/C-28.IV-A.1.f

La Cima Tosa (3136 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Retiche meridionali.

Descrizione

«Colossale massiccio roccioso che si eleva nel cuore del Gruppo di Brenta, tra l'enorme conca della Pozza Tramontana e le testate della Val d'Ambiez, della Valle dei Camosci e della Val Brenta.»

cima Tosa con Rifugio Brentei.

La vetta è una cupola nevosa, dalla quale scendono verso sud est ghiaie e campi nevosi, interrotti da basse fasce rocciose. Il versante nord precipita con un'imponente parete di 800 metri, delimitata dal ghiacciato Canalone della Tosa, che scende direttamente dalla cima separando la Tosa dal Crozzon di Brenta. Il versante ovest domina con una bella parete i residui della vedretta dei Camosci, tributaria della val Brenta. Verso la testata della val d'Ambiez, a sud, un altro canalone scende tra pareti rocciose più articolate. Nelle conche a sud e a ovest della cima si annidano rispettivamente la vedretta di Ambiez e la citata vedretta dei Camosci.

L'altezza della vetta segnata sulle carte IGM è di 3161 m, il che ne farebbe la cima più alta delle Dolomiti di Brenta. Una campagna di misurazione effettuata con strumenti elettronici nel 2015[1] ha determinato la nuova quota. La variazione potrebbe essere legata al parziale scioglimento della calotta glaciale che la ricopre. Ciò nonostante, il tradizionale primato di Cima Tosa rispetto a Cima Brenta è tuttora riportato su carte escursionistiche, guide e siti web.

Dalla vetta si gode un panorama a 360 gradi, dal Garda alle Dolomiti, dalla vicina Presanella agli Alti Tauri e, ovviamente, sul gruppo di Brenta.

Prima ascensione

La prima ascensione fu realizzata il 20 luglio 1865 da Giuseppe Loss di Primiero con sei compagni. Gli alpinisti, partiti dalla val d'Ambiez, raggiunsero la vetta lungo quella che ancora costituisce la via normale[2].

Nel 1962 Georges Livanos con Marc Vaucher e Roger Lepage realizzano la prima ascensione della Torre Gilberti.

Cima Tosa e Crozzon di Brenta, separati dal canalone Neri

Itinerari

La via normale, nota anche come via del camino, sale dal versante sud est per sentiero e gradini rocciosi, con un breve tratto d'arrampicata[3].

Itinerari assai frequentati sono pure la via Migotti, via normale dalla val d'Ambiez[4] e il canalone della Tosa o canalone Neri[5]. Il canalone è stato disceso con gli sci per la prima volta da Heini Holzer nel 1970 e da allora è stato disceso innumerevoli volte.

Molti altri itinerari di notevole impegno sono stati tracciati, anche in anni recenti, sugli altri versanti e in particolare sulle pareti nord ed ovest.

Letteratura

Il pianto della Tosa venne scritto nel 1900 dallo scrittore Antonio Fogazzaro a seguito della grande impressione riportata nella sua escursione alla Tosa.

Note

  1. ^ a b Michele Stighen, Sorpresa: Cima Tosa non è più la vetta «regina» del Brenta, in Trentino, 14 giugno 2015.
  2. ^ a b Buscaini e Castiglioni, p. 160.
  3. ^ Dal rifugio Pedrotti ore 2,30; 25 metri di II grado, il resto EE; in discesa possibile corda doppia.
  4. ^ Dal rifugio Agostini ore 3; PD, passi di II grado.
  5. ^ Dal rifugio Brentei ore 4; AD, pendenze fino a 55 gradi.

Bibliografia

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