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Incendio della Casa dei sindacati di Odessa: differenze tra le versioni

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'''Il rogo di Odessa''' è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad [[Odessa]] (presso la Casa dei Sindacati), in [[Ucraina]], ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano alla "Giunta" instauratasi nel paese in seguito ai fatti di [[Euromaidan]]. In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo ucraino, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di sinistra.
'''Il rogo di Odessa''' è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad [[Odessa]] (presso la Casa dei Sindacati), in [[Ucraina]], ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano alla "Giunta" instauratasi nel paese in seguito ai fatti di [[Euromaidan]]. In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo ucraino, favorevoli al [[Indipendentismo|separatismo]], simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra.


== Antefatti ==
== Antefatti ==


Con le rivolte di Euromaidan a [[Kiev]], sostenute anche da milizie di estrema destra, il presidente ucraino filo-russo [[Viktor Janukovyč]] venne destituito e sostituito da una "Giunta" filo-occidentale. Questo cambio di regime provocò la reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina contraria alla svolta filo-occidentale (tra cui i membri del Partico Comunista Ucraino). Il 2 maggio 2014 si ebbero quindi anche ad Odessa scontri di piazza tra le fazioni contrapposte.
Con le rivolte di Euromaidan a [[Kiev]], sostenute anche da milizie di estrema destra,<ref>{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/ucraina-odessa-strage-russia-fasciti-pravy-sektor|titolo=L'altra verità di Odessa, non "incidente" ma strage|sito=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|data=2014-05-05|accesso=2021-01-23}}</ref> il presidente ucraino filo-russo [[Viktor Janukovyč]] venne destituito e sostituito da una "Giunta" filo-occidentale. Questo cambio di regime provocò la reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina contraria alla svolta filo-occidentale (tra cui i membri del [[Partito Comunista dell'Ucraina]]). Il 2 maggio 2014 si ebbero quindi anche ad Odessa scontri di piazza tra le fazioni contrapposte.


== Il massacro ==
== Il massacro ==


In seguito agli scontri, in cui erano intervenuto anche frange paramilitari neonaziste (in particolare quelle del "Settore destro"), i manifestanti di sinistra e quelli contrari alla “Giunta” si barricarono nella Casa dei Sindacati. Ad inseguirli ed accerchiarli c’erano gli uomini dell’estrema destra, sostenitrice del nuovo governo, che appiccarono il fuoco all’edificio e lo circondarono.
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Nell’incendio trovarono la morte molte persone, tra cui alcune del tutto estranee ai fatti che si trovavano all'interno dell'edificio per ragioni di lavoro (soprattutto donne). Gli estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di passare e di intervenire. Nella documentazione fotografica fornita in seguito al massacro dai membri della vicina Camera di Commercio erano ritratti corpi carbonizzati e donne violentate (tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici). Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio. I pochi scampati all’incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo.
Nell’incendio che ne scaturì trovarono la morte molte persone, tra cui alcune del tutto estranee ai fatti che si trovavano all'interno dell'edificio per ragioni di lavoro (soprattutto donne). Gli estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di passare e di intervenire. I pochi che riuscirono in maniera fortunosa a fuggire dall'incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo.<ref name="panorama">{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/strage-odessa-ucraina|titolo=La strage di Odessa e le ipocrisie dell’Occidente|sito=Panorama|data=2014-05-09|accesso=2021-01-23}}</ref> Alla fine del rogo i testimoni trovarono i corpi carbonizzati dei manifestanti aggrediti e cadaveri di donne seviziate e violentate (tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici).<ref name="panorama"/> Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio.<ref name="HuffPost"/>


==Conseguenze==
==Conseguenze==


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== Note ==
<references/>

== Voci correlate ==
* [[Adesione dell'Ucraina all'Unione europea]]
* [[Euromaidan]]
* [[Crisi della Crimea del 2014]]
* [[Guerra dell'Ucraina orientale]]
* [[Rivolta di Kiev]]
* [[Settore Destro]]
* [[Scontri di Odessa del 2014]]

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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Stragi]]
Con questo drammatico episodio, il nuovo governo di Kiev, sostenuto dai media e dai politici occidentali, dimostrò di essere connivente con pericolose organizzazioni criminali di stampo neonazista, dimostratesi responsabili di efferati delitti.
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[[Categoria:Storia dell'Unione europea]]
[[Categoria:Proteste in Ucraina]]
[[Categoria:Storia di Odessa]]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Scontri di Odessa del 2014.
Rogo di Odessa
TipoStrage
Omicidio di massa
Rogo
Data2 maggio 2014
LuogoCasa dei sindacati, Odessa
StatoBandiera dell'Ucraina Ucraina
Coordinate46°27′57.19″N 30°44′36.05″E
ResponsabiliPravyj Sektor
Nazionalisti ucraini
Neonazisti ucraini
Ultras ucraini
Manifestanti euromaidan
MotivazioneSentimento unionista
Sentimento anti-russo
Sentimento anticomunista
Guerra russo-ucraina
Conseguenze
Morti48 (almeno)
Feriti174

Il rogo di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa (presso la Casa dei Sindacati), in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano alla "Giunta" instauratasi nel paese in seguito ai fatti di Euromaidan. In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo ucraino, favorevoli al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra.

Antefatti

Con le rivolte di Euromaidan a Kiev, sostenute anche da milizie di estrema destra,[1] il presidente ucraino filo-russo Viktor Janukovyč venne destituito e sostituito da una "Giunta" filo-occidentale. Questo cambio di regime provocò la reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina contraria alla svolta filo-occidentale (tra cui i membri del Partito Comunista dell'Ucraina). Il 2 maggio 2014 si ebbero quindi anche ad Odessa scontri di piazza tra le fazioni contrapposte.

Il massacro

In seguito agli scontri, in cui erano intervenute anche frange paramilitari neonaziste (in particolare quelle del "Settore destro")[2], i manifestanti di sinistra e quelli Anti-Maidan si rifugiarono nella Casa dei Sindacati. Questi manifestanti vennero seguiti ed aggrediti ferocemente all'interno dell'edificio dai sostenitori dell'Euromaidan e dagli uomini dell’estrema destra, sostenitrice del nuovo governo, che successivamente appiccarono il fuoco all’edificio e lo circondarono.[3]

Nell’incendio che ne scaturì trovarono la morte molte persone, tra cui alcune del tutto estranee ai fatti che si trovavano all'interno dell'edificio per ragioni di lavoro (soprattutto donne). Gli estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di passare e di intervenire. I pochi che riuscirono in maniera fortunosa a fuggire dall'incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo.[4] Alla fine del rogo i testimoni trovarono i corpi carbonizzati dei manifestanti aggrediti e cadaveri di donne seviziate e violentate (tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici).[4] Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio.[3]

Conseguenze

Il nuovo governo ucraino a capo di Oleksandr Turčynov è Arsenij Jacenjuk si limitò a parlare di una fatalità che era costata la vita a circa 30 persone. La stampa vicina al nuovo governo attribuì l'incendio ai manifestanti filo-russi. Ben presto questa versione venne smentita dalle testimonianze dei sopravvissuti e di vari osservatori.[3]

Con questo drammatico episodio, il nuovo governo di Kiev, sostenuto dai media e dai politici occidentali, dimostrò di essere connivente con pericolose organizzazioni criminali di stampo neonazista, dimostratesi responsabili di efferati delitti.[3][5]

Note

  1. ^ L'altra verità di Odessa, non "incidente" ma strage, su Panorama, 5 maggio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  2. ^ L'incendio di Odessa e la stampa italiana, su Globalist. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  3. ^ a b c d La strage di Odessa e la stampa italiana: censura di guerra?, su L'HuffPost, 5 maggio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  4. ^ a b La strage di Odessa e le ipocrisie dell’Occidente, su Panorama, 9 maggio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  5. ^ Blog | Rogo di Odessa: l'ipocrisia degli europei, su Il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2021.

Voci correlate