Davide Campari-Milano: differenze tra le versioni

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'''Davide Campari - Milano S.p.A.''' è una [[società (diritto)|società]] [[italia]]na che opera nel settore [[industria alimentare|alimentare]], essendo attiva nel ''beverage'' in particolare con la [[produzione]] di [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]] ed analcoliche.
'''Davide Campari - Milano S.p.A.''' è una [[società (diritto)|società]] [[italia]]na che opera nel settore [[industria alimentare|alimentare]], essendo attiva nel ''beverage'' in particolare con la [[produzione]] di [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]] ed analcoliche. Il prodotto di punta della società è lo storico [[Campari]].


Oltre a essere tra i leader mondiali del settore bevande alcoliche<ref>{{cita web|url=http://borsa.corriere.it/azioni/xpisapi.dll?ID=&page=DettaglioAzioniProfSoc&QUOTE=!CPR.MI&FILE_XML=2375&anageventi=CPR.MI|titolo=Campari - Borsa, Corriere della Sera|accesso=16 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilmessaggero.it/economia/campari_brinda_con_il_rum_la_rivincita_del_made_in_italy/notizie/217567.shtml|titolo=Campari brinda con il rum: la rivincita del made in Italy - Il Messaggero|accesso=16 aprile 2014}}</ref>, la società è quotata alla [[Borsa di Milano]], segmento [[FTSE MIB]], CPR.MI (ISIN: IT0003849244).
Il prodotto di punta di DCM è lo storico [[Campari]].

È fra i leader mondiali del settore bevande alcoliche<ref>[http://borsa.corriere.it/azioni/xpisapi.dll?ID=&page=DettaglioAzioniProfSoc&QUOTE=!CPR.MI&FILE_XML=2375&anageventi=CPR.MI corriere.it]</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/economia/campari_brinda_con_il_rum_la_rivincita_del_made_in_italy/notizie/217567.shtml ilmessaggero.it]</ref>.

È quotata alla [[Borsa di Milano]], segmento [[FTSE MIB]], CPR.MI (ISIN: IT0003849244).


==Storia==
==Storia==
La società viene avviata da [[Gaspare Campari]] che, nel [[1860]], avviò a [[Milano]] una [[distilleria]], a cui seguirà poi l'apertura del Caffè Campari, nella [[Galleria Vittorio Emanuele II]].
La società viene fondata da [[Gaspare Campari]] che, nel [[1860]], avviò a [[Milano]] una [[distilleria]], a cui seguirà poi l'apertura del ''Caffè Campari'', nella [[Galleria Vittorio Emanuele II]]. Alla morte del fondatore, la gestione dell'azienda, già allora nota per il suo ''Bitter''<ref>{{cita|Parma|p. 83}}</ref>, passa a uno dei suoi cinque figli, [[Davide Campari]], che nel [[1896]] cambia la denominazione in ''Gaspare Campari - Fratelli Campari Successori''.


Sarà proprio Davide a dare un decisivo impulso alla società, sia sul piano dello sviluppo industriale, con l'apertura nel [[1904]] degli stabilimenti di [[Sesto San Giovanni]] , sia concentrando la produzione su due prodotti, il ''Bitter'' e il ''Cordial''<ref name="parma84">{{cita|Parma|p. 84}}</ref>. Nel [[1910]] viene trasformata in ''Davide Campari & C.''<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0018DC/|titolo=Davide Campari - Milano spa [numero REA: 217528 Mi]
Nel [[1896]] la denominazione cambia in ''Gaspare Campari - Fratelli Campari Successori'' e la produzione viene successivamente avviata nello stabilimento di [[Sesto San Giovanni]].
(1860 -) - Lombardia Beni Culturali|accesso=16 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Saggi/Saggi_86.pdf|titolo=Storia d’Italia nel secolo ventesimo
Strumenti e fonti - Ministero per i Beni e le Attività Culturali|accesso=16 aprile 2014}}</ref>. Nel [[1932]] inizia la produzione del ''[[Campari Soda]]'' e fu decisa una efficace campagna pubblicitaria affidata ai manifesti di [[Fortunato Depero]] e di altri artisti dell'epoca<ref name="parma84"/>. L'artista [[futurismo|futurista]] si era anche occupato della creazione dell'originale bottiglietta del ''Campari Soda'', dalla forma conica a "calice rovesciato"<ref>{{cita web|url=http://www.camparisoda.it/storia|titolo=Campari Soda - La storia|accesso=16 aprile 2014}}</ref>.


Con la morte di Davide Campari e della sorella Eva, nel [[1943]], l'altro fratello Guido Campari e il nipote Antonio Migliavacca trasformano la compagnia in ''Davide Campari - Milano S.p.A.''<ref>{{cita web|url=http://www.trend-online.com/aziende/campari/|titolo=Campari S.p.A., società di beverage - TrendOnline.com|accesso=16 aprile 2014}}</ref>. Gli [[anni 1970|settanta]] e [[anni 1980|ottanta]] vedono una continua espansione della società, con l'apertura e la crescita di unità commerciali o produttive sia in Italia che all'estero<ref name="parma84"/>. Nel [[1982]], l'ultima erede della famiglia Campari, Angiola Maria Migliavacca, vende la ''Davide Campari - Milano'' a [[Erinno Rossi]] e [[Domenico Garavoglia]] che ne diventano proprietari<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/30/Che_cosa_berremo_dopo_Crodino_co_0_9501307017.shtml|titolo=Che cosa ci berremo dopo il Crodino - Corriere della Sera|accesso=16 aprile 2014}}</ref>.
Nel [[1910]] viene trasformata in ''Davide Campari & C.''<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0018DC/ lombardiabeniculturali.it]</ref><ref>[http://www.archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Saggi/Saggi_86.pdf beniculturali.it]</ref>.


==Espansione==
Con la morte di [[Davide Campari]] e di sua sorella Eva, nel [[1943]], quando loro fratello Guido ed il nipote Antonio Migliavacca trasformano la compagnia in '''Davide Campari - Milano S.p.A.'''<ref>[http://www.trend-online.com/raccomandazioni/it/CPR/4.html trend-online.com]</ref>.
Dal [[1995]] l'azienda intraprende una politica di grande sviluppo societario attraverso circa 20 acquisizoni<ref>{{cita web|url=http://www.ft.com/cms/s/0/33f10448-f5b5-11e1-a6bb-00144feabdc0.html#axzz2hAHjL3Q6|lingua=en|titolo=Campari to buy Lascelles spirits unit - Financial Times|accesso=16 aprile 2014}}</ref> di altri operatori del settore, tra cui:
*le attività italiane di ''Koninklijke BolsWessanen NV'', meglio nota come ''Bols'', con i marchi ''[[Crodino]]'', ''[[Cynar]]'', ''[[Lemonsoda]]'', ''[[Oransoda]]'', ''[[Biancosarti]]'', ''Crodo'' e della licenza per la produzione e commercializzazione per l'Italia dell'amaro ''[[Jägermeister]]'': l'operazione ha richiesto un impegno di 350 miliardi di lire, ma ha fatto raggiungere al gruppo il 20% del mercato italiano degli alcolici e il 23% del settore aperitivi<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/15/campari-bols-aperitivi-concentrati.html|titolo=Campari - Bols, aperitivi concentrati? - La Repubblica|accesso=16 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/29/Campari_beve_Bols_co_0_94092912901.shtml|titolo=Campari "beve" Bols - Corriere della Sera|accesso=16 aprile 2014}}</ref><ref>Provvedimento 2596 - C 1705, Autorità Garante Concorrenza e Mercato</ref>
*le attività della ''Barbero 1891'' e i marchi ''[[Aperol]]'', ''[[Aperol Soda]]'', ''Mondoro'', ''Barbieri'' e ''Serafino''<ref>{{cita web|url=http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/barbero-1891-gruppo-campari-brinda-con-gli-spumanti-riccadonna?cp=1|titolo=Barbero 1891 (gruppo Campari) brinda con gli spumanti Riccadonna - SoldiOnline.it|accesso=16 aprile 2014}}</ref>, tramite accordo da 150 milioni di euro<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/02/campari-si-beve-aperol-ecco-il.html|titolo=Campari si beve l' Aperol ecco il polo degli aperitivi - La Repubblica|accesso=16 aprile 2014}}</ref>
*una quota di minoranza di ''Skyy Spirits LLC'' poi interamente acquisita nel [[2009]] e ridenominata ''Campari America''
*la proprietà del marchio ''Zedda Piras'', tramite l'acquisizione nel [[2002]] di ''[[Sella&Mosca]]''; l'acquisizione della distilleria e del marchio [[Glen Grant]] nel [[2006]]


A ciò si aggiungono la stipula di accordi di ''[[Licenza (economia)|licensing]]'' o di distribuzione esclusiva di prodotti di proprietà di soggetti terzi, come ad esempio la distribuzione dei prodotti ''SKYY Spirits'' e la distribuzione del [[Lipton|The Lipton]] fino al [[2006]]<ref>{{cita web|url=http://www.beverfood.com/2007-bevande-marchio-lipton-ice-tea-passano-distribuzione-pepsico-mercato-italiano/|titolo=Con il 2007 le bevande a marchio "Lipton Ice Tea" passano in distribuzione a Pepsicoanche sul mercato italiano - Beverfood.com|accesso=16 sprile 2014}}</ref>).
Il [[1982]] è l'anno in cui l'ultima erede della famiglia Campari, Angiola Maria Migliavacca, vende DCM a Erinno Rossi e Domenico Garavoglia che ne diventano proprietari<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/30/Che_cosa_berremo_dopo_Crodino_co_0_9501307017.shtml corriere.it]</ref>.


Nel [[2001]] si quota alla [[Borsa di Milano]]. Nel [[2005]] viene aperto l'impianto di [[Novi Ligure]]. Con un impegno finanziario di 433 milioni di euro, nel [[2009]] acquista ''Wild Turkey'', detentrice dei marchi ''Wild Turkey'' e ''American Honey'': si tratta della più grande acquisizione mai fatta da Campari<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/04/campari-acquisto-wild-turkey.shtml?uuid=04a00714-240f-11de-bdf4-e9c9b14e9445|titolo=Campari, mega acquisto negli Usa: è suo il whisky Wild Turkey - Il Sole 24 ore|accesso=16 aprile 2014}}</ref>. Con il [[2012]] arriva anche l'acquisizione di ''Lascelles'', leader del [[rum]] in [[Giamaica]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-09-03/campari-beve-giamaicano-milioni-102255.shtml?uuid=Abc1YiXG|titolo=Campari si "beve" il rum giamaicano: Opa da 415 milioni $ su Lascelles deMercado - Il Sole 24 ore|accesso=16 aprile 2014}}</ref>.
Dal [[1995]] a oggi intraprende una politica di grande sviluppo societario attraverso circa 20 acquisizoni<ref>[http://www.ft.com/cms/s/0/33f10448-f5b5-11e1-a6bb-00144feabdc0.html#axzz2hAHjL3Q6 ft.com]</ref> di altri operatori del settore, tra cui:
*le attività italiane di Koninklijke BolsWessanen NV, con i marchi [[Crodino]], [[Cynar]], [[Lemonsoda]], [[Oransoda]], Biancosarti, Crodo e della licenza per la produzione e commercializzazione per l'Italia dell'amaro [[Jägermeister]]: l'operazione ha richiesto un impegno di 350 miliardi di lire, ma ha portato a DCM il 20% del mercato italiano degli alcolici ed il 23.% del settore aperitivi<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/15/campari-bols-aperitivi-concentrati.html repubblica.it]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/29/Campari_beve_Bols_co_0_94092912901.shtml corriere.it]</ref><ref>Provvedimento 2596 - C 1705, Autorità Garante Concorrenza e Mercato</ref>
*Barbero 1891 e i brand Aperol, Aperol Soda, Mondoro, Barbieri e Serafino<ref>[http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/barbero-1891-gruppo-campari-brinda-con-gli-spumanti-riccadonna?cp=1 soldionline.it]</ref>, accordo da 150 milioni di euro<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/02/campari-si-beve-aperol-ecco-il.html repubblica.it]</ref>
*quota di minoranza di Skyy Spirits LLC poi interamente acquisita nel [[2009]] e ridenominata Campari America
*proprietà di Zedda Piras ([[2002]]) ([[Sella&Mosca]]) e di [[Glen Grant]] ([[2006]])


Nel 2014 Campari acquisisce il 100% di ''[[Gruppo Averna|Fratelli Averna]]'', storica azienda di [[Caltanissetta]] produttrice dell’[[Amaro Averna|omonimo amaro]] e titolare dei marchi ''[[Braulio (gastronomia)|Braulio]]'' e ''[[Gruppo_Averna#Prodotti_Frattina|Frattina]]''. Il controvalore dell’operazione è di 103,75 milioni di euro, composto da un prezzo di 98 milioni e da un debito finanziario netto di 5,75 milioni di euro<ref>{{cita web|url=http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,616054/Campari_acquisisce_Fratelli_Averna_S_p_A.aspx|titolo=Campari acquisisce Fratelli Averna S.p.A - La Stampa|accesso=16 aprile 2014}}</ref>.
A ciò si aggiungono la stipula di accordi di {{chiarire|licencing}} o di distribuzione esclusiva di prodotti di proprietà di soggetti terzi (distribuzione dei prodotti SKYY Spirits, distribuzione del [[Lipton|The Lipton]] fino al [[2006]]<ref>[http://www.beverfood.com/2007-bevande-marchio-lipton-ice-tea-passano-distribuzione-pepsico-mercato-italiano/ beverfood.com]</ref>).

Nel [[2001]] si quota alla [[Borsa di Milano]].

Nel [[2005]] viene aperto l'impianto di [[Novi Ligure]].

Con un impegno finanziario di 433 milioni di euro, nel [[2009]] acquista Wild Turkey, detentrice dei marchi Wild Turkey e American Honey: è la più grande acquisizione mai fatta da Campari<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/04/campari-acquisto-wild-turkey.shtml?uuid=04a00714-240f-11de-bdf4-e9c9b14e9445 ilsole24ore.com]</ref>.

Con il [[2012]] arriva anche l'acquisizione di Lascelles, leader del [[rum]] in [[Giamaica]]<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-09-03/campari-beve-giamaicano-milioni-102255.shtml?uuid=Abc1YiXG ilsole24ore.com]</ref>.

Nel 2014 Campari acquisisce il 100% di [[Gruppo Averna|Fratelli Averna]], storica azienda di [[Caltanissetta]] produttrice dell’[[Amaro Averna|omonimo amaro]] e titolare dei marchi ''[[Braulio (gastronomia)|Braulio]]'' e ''[[Gruppo_Averna#Prodotti_Frattina|Frattina]]''. Il controvalore dell’operazione è di 103,75 milioni di euro, composto da un prezzo di 98 milioni e da un debito finanziario netto di 5,75 milioni di euro<ref>[http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,616054/Campari_acquisisce_Fratelli_Averna_S_p_A.aspx lastampa.it]</ref>.


==Impianti==
==Impianti==
Il Gruppo Campari conta 16 stabilimenti nel mondo: 4 in Italia ([[Crodo]], Canale d'Alba, [[Novi Ligure]], [[Alghero]]), 3 in [[Giamaica]], 2 in [[Brasile]] e uno stabilimento in [[Grecia]], [[Scozia]], [[Ucraina]], [[Messico]], [[Australia]], [[Stati Uniti]] e [[Argentina]], oltre alle quattro ''winery'', di cui tre in Italia (''[[Sella&Mosca]]'', ''Terruzzi&Puthod'' ed ''Enrico Serafino'') e una in [[Francia]] (''Lamargue'')<ref>[http://www.camparigroup.com/it/gruppo/presenza-internazionale camparigroup.it]</ref>.
Il Gruppo Campari conta 16 stabilimenti nel mondo: 4 in Italia ([[Crodo]], Canale d'Alba, [[Novi Ligure]], [[Alghero]]), 3 in [[Giamaica]], 2 in [[Brasile]] e uno stabilimento in [[Grecia]], [[Scozia]], [[Ucraina]], [[Messico]], [[Australia]], [[Stati Uniti]] e [[Argentina]], oltre alle quattro ''winery'', di cui tre in Italia (''[[Sella&Mosca]]'', ''Terruzzi&Puthod'' ed ''Enrico Serafino'') e una in [[Francia]] (''Lamargue'')<ref>{{cita web|url=http://www.camparigroup.com/it/gruppo/presenza-internazionale|titolo=Gruppo Campari - Presenza internazionale|accesso=16 aprile 2014}}</ref>.


==Marchi principali==
==Marchi principali==
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*[[American Honey Liqueur]]
*[[American Honey Liqueur]]
*[[Aperol]]
*[[Aperol]]
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*[[Cinzano (azienda)]]
*[[Cinzano (azienda)]]
*[[Crodino]]
*[[Crodino]]
*Coruba
*[http://www.coruba.co.nz/Products/Coruba-Gold.aspx Coruba]
*[[Cynar]]
*[[Cynar]]
*[[Glen Grant]]
*[[Glen Grant]]
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*X-Rated Fusion Liqueur
*X-Rated Fusion Liqueur
*[[Zedda Piras]]
*[[Zedda Piras]]
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==Bilancio 2012==
==Bilancio 2012==
Davide Campari - Milano S.p.A. chiude il 2012 con un fatturato di 1.34 miliardi, di cui:
''Davide Campari - Milano S.p.A.'' ha chiuso il 2012 con un fatturato di 1,34 miliardi, di cui:
*1,028 miliardi da prodotti Spirits
*1.028 miliardi da prodotti ''Spirits''
*196 milioni da prodotti Wine
*196 milioni da prodotti ''Wine''
*99.5 milioni da prodotti soft drinks
*99,5 milioni da prodotti ''Soft Drinks''
*16 milioni da altri prodotti
*16 milioni da altri prodotti
(Ricavi infrasettoriali per 241.3 milioni)


Nel 2012 la società ha conseguito buone performance ovunque eccetto che sul mercato italiano, in decrescita rispetto gli anni precedenti. Solo 391 milioni del fatturato vengono conseguiti in Italia: gli USA, invece, rappresentano il 34.7% del fatturato aziendale. Il [[patrimonio netto]] è di 1,43 miliardi, e l'azienda ha 2.450 dipendenti, di cui 853 in Italia<ref>{{cita web|url=http://www.camparigroup.com/sites/default/files/docs/relazione_finanziaria_annuale_2012final_0.pdf|titolo=Bilancio Davide Campari Milano S.p.A. al 31 dicembre 12|accesso=16 aprile2014}}</ref>.
(Eliminare ricavi infrasettoriali per 241.3 milioni)

DCM ha conseguito buone performance ovunque eccetto che sul mercato italiano, in decrescita rispetto gli anni precedenti.

Solo 391 milioni del fatturato vengono conseguiti in Italia: gli USA, invece, rappresentano il 34.7% del fatturato aziendale.

320.2 milioni di Ebitda, Ebit di 287.5 milioni, utili per 156.7 milioni.

Patrimonio netto di 1.43 miliardi, 2450 dipendenti di cui 853 in Italia.

Fonte: [http://www.camparigroup.com/sites/default/files/docs/relazione_finanziaria_annuale_2012final_0.pdf Bilancio DCM S.p.A. al 31.12.12]


==Principali azionisti==
==Principali azionisti==
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*Andrew Brown, tramite Cedar Rock Capital Ltd - 10.501%
*Andrew Brown, tramite Cedar Rock Capital Ltd - 10.501%
*[[Morgan Stanley|Morgan Stanley Investment Mgmt Ltd]] - 2.043%
*[[Morgan Stanley|Morgan Stanley Investment Mgmt Ltd]] - 2.043%
*Independent Franchise Partners LLP - 2.023%
*Independent Franchise Partners LLP - 2.023%<ref>Dati [[Consob]] al 7 ottobre 2013</ref>

Dati [[Consob]] al 7 ottobre 2013


==Note==
==Note==
<references/>
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==Bibliografia==
* {{cita libro| autore=Ezio Parma|titolo=Enciclopedia Sesto San Giovanni|città=Sesto San Giovanni|editore=Ezio Parma Editore|anno=2000|cid=Parma}} {{NoISBN}}

==Voci correlate==
*[[Villa Campari]]


{{FTSE MIB}}
{{FTSE MIB}}

Versione delle 21:47, 16 apr 2014

Davide Campari-Milano S.p.A.
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Borse valoriBorsa Italiana: CPR
ISINNL0015435975
Fondazione
Fondata daGaspare Campari
Sede principaleSesto San Giovanni
Fatturato1340,8 milioni di
Dipendenti2450
Sito webwww.camparigroup.com

Davide Campari - Milano S.p.A. è una società italiana che opera nel settore alimentare, essendo attiva nel beverage in particolare con la produzione di bevande alcoliche ed analcoliche. Il prodotto di punta della società è lo storico Campari.

Oltre a essere tra i leader mondiali del settore bevande alcoliche[1][2], la società è quotata alla Borsa di Milano, segmento FTSE MIB, CPR.MI (ISIN: IT0003849244).

Storia

La società viene fondata da Gaspare Campari che, nel 1860, avviò a Milano una distilleria, a cui seguirà poi l'apertura del Caffè Campari, nella Galleria Vittorio Emanuele II. Alla morte del fondatore, la gestione dell'azienda, già allora nota per il suo Bitter[3], passa a uno dei suoi cinque figli, Davide Campari, che nel 1896 cambia la denominazione in Gaspare Campari - Fratelli Campari Successori.

Sarà proprio Davide a dare un decisivo impulso alla società, sia sul piano dello sviluppo industriale, con l'apertura nel 1904 degli stabilimenti di Sesto San Giovanni , sia concentrando la produzione su due prodotti, il Bitter e il Cordial[4]. Nel 1910 viene trasformata in Davide Campari & C.[5][6]. Nel 1932 inizia la produzione del Campari Soda e fu decisa una efficace campagna pubblicitaria affidata ai manifesti di Fortunato Depero e di altri artisti dell'epoca[4]. L'artista futurista si era anche occupato della creazione dell'originale bottiglietta del Campari Soda, dalla forma conica a "calice rovesciato"[7].

Con la morte di Davide Campari e della sorella Eva, nel 1943, l'altro fratello Guido Campari e il nipote Antonio Migliavacca trasformano la compagnia in Davide Campari - Milano S.p.A.[8]. Gli settanta e ottanta vedono una continua espansione della società, con l'apertura e la crescita di unità commerciali o produttive sia in Italia che all'estero[4]. Nel 1982, l'ultima erede della famiglia Campari, Angiola Maria Migliavacca, vende la Davide Campari - Milano a Erinno Rossi e Domenico Garavoglia che ne diventano proprietari[9].

Espansione

Dal 1995 l'azienda intraprende una politica di grande sviluppo societario attraverso circa 20 acquisizoni[10] di altri operatori del settore, tra cui:

  • le attività italiane di Koninklijke BolsWessanen NV, meglio nota come Bols, con i marchi Crodino, Cynar, Lemonsoda, Oransoda, Biancosarti, Crodo e della licenza per la produzione e commercializzazione per l'Italia dell'amaro Jägermeister: l'operazione ha richiesto un impegno di 350 miliardi di lire, ma ha fatto raggiungere al gruppo il 20% del mercato italiano degli alcolici e il 23% del settore aperitivi[11][12][13]
  • le attività della Barbero 1891 e i marchi Aperol, Aperol Soda, Mondoro, Barbieri e Serafino[14], tramite accordo da 150 milioni di euro[15]
  • una quota di minoranza di Skyy Spirits LLC poi interamente acquisita nel 2009 e ridenominata Campari America
  • la proprietà del marchio Zedda Piras, tramite l'acquisizione nel 2002 di Sella&Mosca; l'acquisizione della distilleria e del marchio Glen Grant nel 2006

A ciò si aggiungono la stipula di accordi di licensing o di distribuzione esclusiva di prodotti di proprietà di soggetti terzi, come ad esempio la distribuzione dei prodotti SKYY Spirits e la distribuzione del The Lipton fino al 2006[16]).

Nel 2001 si quota alla Borsa di Milano. Nel 2005 viene aperto l'impianto di Novi Ligure. Con un impegno finanziario di 433 milioni di euro, nel 2009 acquista Wild Turkey, detentrice dei marchi Wild Turkey e American Honey: si tratta della più grande acquisizione mai fatta da Campari[17]. Con il 2012 arriva anche l'acquisizione di Lascelles, leader del rum in Giamaica[18].

Nel 2014 Campari acquisisce il 100% di Fratelli Averna, storica azienda di Caltanissetta produttrice dell’omonimo amaro e titolare dei marchi Braulio e Frattina. Il controvalore dell’operazione è di 103,75 milioni di euro, composto da un prezzo di 98 milioni e da un debito finanziario netto di 5,75 milioni di euro[19].

Impianti

Il Gruppo Campari conta 16 stabilimenti nel mondo: 4 in Italia (Crodo, Canale d'Alba, Novi Ligure, Alghero), 3 in Giamaica, 2 in Brasile e uno stabilimento in Grecia, Scozia, Ucraina, Messico, Australia, Stati Uniti e Argentina, oltre alle quattro winery, di cui tre in Italia (Sella&Mosca, Terruzzi&Puthod ed Enrico Serafino) e una in Francia (Lamargue)[20].

Marchi principali

Bilancio 2012

Davide Campari - Milano S.p.A. ha chiuso il 2012 con un fatturato di 1,34 miliardi, di cui:

  • 1.028 miliardi da prodotti Spirits
  • 196 milioni da prodotti Wine
  • 99,5 milioni da prodotti Soft Drinks
  • 16 milioni da altri prodotti

(Ricavi infrasettoriali per 241.3 milioni)

Nel 2012 la società ha conseguito buone performance ovunque eccetto che sul mercato italiano, in decrescita rispetto gli anni precedenti. Solo 391 milioni del fatturato vengono conseguiti in Italia: gli USA, invece, rappresentano il 34.7% del fatturato aziendale. Il patrimonio netto è di 1,43 miliardi, e l'azienda ha 2.450 dipendenti, di cui 853 in Italia[21].

Principali azionisti

Note

  1. ^ Campari - Borsa, Corriere della Sera, su borsa.corriere.it. URL consultato il 16 aprile 2014.
  2. ^ Campari brinda con il rum: la rivincita del made in Italy - Il Messaggero, su ilmessaggero.it. URL consultato il 16 aprile 2014.
  3. ^ Parma, p. 83
  4. ^ a b c Parma, p. 84
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Bibliografia

  • Ezio Parma, Enciclopedia Sesto San Giovanni, Sesto San Giovanni, Ezio Parma Editore, 2000. ISBN non esistente

Voci correlate