Patrick Desbois: differenze tra le versioni

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== Museo del Holocausto di Città del Guatemala ==
== Museo del Holocausto di Città del Guatemala ==
Nel 2016 è stato inaugurato in [[Guatemala]] e precisamente nella capitale [[Città del Guatemala]] il [[Museo del Holocausto di Città del Guatemala]] che di fatto è «l’unico museo dedicato all’Olocausto dell’America Centrale»<ref>{{Cita web|url=https://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/mondo/guatemala-apre-museo-del-holocausto-nella-capitale/|titolo=Guatemala: apre il "Museo del Holocausto" nella capitale e inaugura una mostra sull’arte e la Shoah|accesso=7 luglio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.hadassahmagazine.org/2017/01/13/guatemala-opens-first-holocaust-museum-central-america/|titolo=Il Guatemala apre il primo museo dell'Olocausto in America Centrale|accesso=7 luglio 2024}}</ref>. Marco Gonzalez, il direttore esecutivo di Yahad in Unum, ha precisato lo scopo che il museo si propone di realizzare asserendo «che insegnare quali siano le conseguenze dell’indifferenza può essere di fondamentale importanza per produrre un cambiamento in società violente» visto che anche il [[Guatemala]] negli anni 80 ebbe un genocidio durante la guerra civile in cui «circa 200.000 indigeni furono assassinati dalle forze governative in sparatorie di massa».Ha inoltre dichiarato che la ricerca per "l'Olocausto dei proiettili" permette di indagare anche su altre uccisioni di massa recenti: «Tracciamo molti parallelismi con il modo in cui i guatemaltechi sono stati uccisi e con il modo in cui gli Einsatzgruppen e i nazisti hanno ucciso gli ebrei e i rom nell'Europa orientale»<ref>{{Cita web|url=https://www.hadassahmagazine.org/2017/01/13/guatemala-opens-first-holocaust-museum-central-america/|titolo=Il Guatemala apre il primo museo dell'Olocausto in America Centrale|accesso=7 luglio 2024}}</ref>.
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== Premi e riconoscimenti ==
== Premi e riconoscimenti ==

Versione delle 10:05, 7 lug 2024

12 maggio 2011. Hannah Rosenthal inviata speciale per il monitoraggio e la lotta all'antisemitismo consegna a Patrick Desbois, presidente dell'Associazione Yahad-In Unum di Francia, un attestato di merito.

Patrick Desbois (Chalon-sur-Saône, 26 giugno 1955) è un presbitero cattolico francese. È professore alla facoltà "Centro della civiltà ebraica" della Università di Georgetown. Dal 1999 al 2016 ha ricoperto anche il ruolo di direttore del Comitato episcopale per le relazioni cattolico-giudaiche della Conferenza episcopale di Francia[1]. Direttore del Servizio nazionale dei vescovi francesi per le relazioni con l'ebraismo e consulente del Vaticano, Desbois è soprattutto noto come presidente dell'associazione Yahad-In Unum[2], che conduce ricerche in Ucraina, Russia, Moldavia, Bielorussia, Estonia, Lituania e Lettonia «ma anche in Romania e in parte in Polonia»[3] sulle vittime ebree e ROM delle Einsatzgruppen durante la seconda guerra mondiale[4]

La ricerca sulla prima fase della Shoah ovvero: l'Olocausto dei proiettili

Come nasce la ricerca di Desbois

Desbois dà inizio alla ricerca sulla prima fase dell'Olocausto degli ebrei riguardante le uccisioni mediante i proiettili nel 2002. Fino a quel momento nessun studioso della Shoah aveva mai approfondito quell'aspetto misconosciuto dell'Olocausto. Nipote di un deportato nel campo di concentramento di Rava-Rus'ka in Ucraina[5], sarà proprio per conoscere i particolari inerenti a quella deportazione che inizierà a indagare sulla sorte di suo nonno e degli ebrei dell'Est eliminati dai nazisti con sistematiche uccisioni itineranti soprattutto mediante fucilazione, dedicando sei anni di ricerche alle uccisioni avvenute nella sola Ucraina. Desbois «oggi è ritenuto la maggiore autorità storica sulla materia» avendo mappato migliaia di luoghi di uccisioni dell'Est Europa avvenute all'aperto e riguardanti soprattutto ebrei uccisi di qualsiasi età, stato sociale e sesso, oltre anche ai ROM. Ammucchiati e stipati in grandi fosse comuni e anonime[6] i corpi senza vita venivano quindi seppelliti con l'intento di occultare le prove di quei massacri al mondo esterno. Questa prima fase, come rilevò anche lo storico Raul Hilberg, oltre a «una differenza cronologica» rispetto a quella che avverrà in seguito nei campi di sterminio, consisteva che «nel primo caso [olocausto dei proiettili] i carnefici inseguono le loro vittime, mentre nel secondo [Olocausto nei campi di sterminio] esse vengono condotte davanti ai loro assassini»[7].
Il metodo criminale dell'omicidio mediante colpi di fucili, ma a volte anche di pistola, fu «[...] utilizzato per tutta la durata dell'Olocausto nell'Est», e questo indipendentemente da quanto fosse il numero delle vittime, sia che si trattasse di singoli ebrei o di intere famiglie, sia che si trattasse di diverse migliaia di ebrei di una grande città[8], per cui un metodo sistematico di eliminazione che ebbe un ruolo principale nella Shoah degli ebrei d'Europa.
Il lavoro di Desbois tramite l'organizzazione "Yahad in Unum" di cui è presidente, si prefigge quattro importanti obiettivi[9]:

  • Identificare tutti i luoghi dell' "Olocausto dei proiettili" e gli ebrei che furono uccisi, a parte quelli assassinati nei campi.
  • «Fornire le prove di tali esecuzioni di massa per poter rispondere ai negazionisti dell'Olocausto».
  • Rispettare con la Memoria questi luoghi di sepoltura di massa consentendone la conservazione.
  • Diffondere ed aiutare ad applicare le lezioni universali sul genocidio derivati dal lavoro compiuto dal "Yahad in Unum" tramite il suo documentato "centro risorse".

Risultati della ricerca

Lo sterminio di massa degli ebrei d'Europa comprende due diverse operazioni e fasi: La prima coincide con l'invasione dell' Unione Sovietica il 22 giugno 1941. Gli Einsatzgruppen che seguono le forze armate tedesche avevano il il preciso compito di eliminare «i commissari politici e la popolazione ebraica»[10]. Secondo le direttive ricevute dai capi nazisti la regola doveva essere: "un corpo una pallottola"[11] per ogni massacro itinerante compiuto da questi uomini sotto il controllo di Reinhard Heydrich. Poco tempo dopo questa fase, «comincerà la seconda grande operazione.che porta al trasferimento da tutta Europa degli ebrei nei centri di sterminio, appositamente predisposti». E infatti il campo di sterminio di Chelmno sarà operativo già dall' 8 dicembre 1941; il campo di sterminio di Sobibor fu costruito a partire da marzo 1942 e nello stesso mese entra in funzione anche il campo di sterminio di Belzec; il campo di sterminio di Treblinka sarà attivo qualche mese dopo e precisamente da luglio 1942. Auschwitz Birkenau funzionerà come centro di sterminio già dai primi mesi del 1942. [12]. La ricerca di Desbois riguarda la prima fase dell'Olocausto, ovvero lo sterminio itinerante di migliaia di ebrei in diversi paesi dell'Est.

«Un giorno mia madre è rientrata dicendo: Ragazzi, vestitevi, svelti. Andiamo a vedere l’esecuzione degli ebrei»

[13].

Il numero totale dei siti di esecuzione localizzati fino a luglio 2024 da Yahad-In Unum sono 3300[14]. Di questi, 2051 e le loro schede sono in parte consultabili in un'apposita mappa interattiva resa disponibile online[15].
Mappe, fotografie, testimonianze, interviste e migliaia di documenti sono il risultato della ricerca sistematica che Desbois e i suoi collaboratori hanno condotto sulla prima fase dell'Olocausto viaggiando di villaggio in villaggio nei diversi paesi dell'Est Europa. Patrick Desbois stima in un milione e mezzo gli ebrei fucilati nella sola Ucraina[16] durante la seconda guerra mondiale, e fino a 2,2 milioni il totale generale degli eliminati in tutti i paesi dell'Est[17].

Museo del Holocausto di Città del Guatemala

Nel 2016[18]. è stato inaugurato in Guatemala e precisamente nella capitale Città del Guatemala il Museo del Holocausto di Città del Guatemala che di fatto è «l’unico museo dedicato all’Olocausto dell’America Centrale»[19][20]. Marco Gonzalez, il direttore esecutivo di Yahad in Unum, ha precisato lo scopo che il museo si propone di realizzare asserendo «che insegnare quali siano le conseguenze dell’indifferenza può essere di fondamentale importanza per produrre un cambiamento in società violente» visto che anche il Guatemala negli anni 80 ebbe un genocidio durante la guerra civile in cui «circa 200.000 indigeni furono assassinati dalle forze governative in sparatorie di massa».Ha inoltre dichiarato che la ricerca per "l'Olocausto dei proiettili" permette di indagare anche su altre uccisioni di massa recenti: «Tracciamo molti parallelismi con il modo in cui i guatemaltechi sono stati uccisi e con il modo in cui gli Einsatzgruppen e i nazisti hanno ucciso gli ebrei e i rom nell'Europa orientale»[21].

Premi e riconoscimenti

Diversi i riconoscimenti e i premi ricevuti da Patrick Desbois per i suoi saggi sull'Olocausto,[22] sia per il suo impegno nel favorire un dialogo fra cattolici ed ebrei ma anche per l'impegno della sua organizzazione Yahad-In Unum nel scoprire tutti i luoghi di uccisioni dell'Olocausto dei proiettili.

  • 1 maggio 2007: Desbois viene premiato dall'American Jewish Committee con il "Jan Karski Award" per i suoi "sforzi nell'identificare le fosse comuni delle vittime ebree della Shoah" e "la sua dedizione nel promuovere la comprensione tra cristiani ed ebrei".[23]
  • 4 maggio 2008: Il rabbino David Ellenson consegna a Desbois il Premio Roger E. Joseph a New York.[24]
  • 7 maggio 2008: In occasione dell'annuale cena di tributo nazionale, il Simon Wiesenthal Center di Los Angeles consegna a Desbois la Medaglia al Valore Ebraico per il suo impegno a favore della tolleranza e della cooperazione religiosa.[25][26]
  • 12 giugno 2008: Riceve la Légion d'honneur per il suo lavoro sull'Olocausto.[27]
  • 9 ottobre 2008: Riceve il premio Shofar of Freedom.[28]
  • 2008: Ha vinto il National Jewish Book Award per "The Holocaust by Bullets: A Priest's Journey to Uncover the Truth Behind the Murder of 1.5 Million Jews".[29]
  • 12 maggio 2009: dottorato honoris causa dall'Università Bar-Ilan in Israele.[30]
  • 2008: Destinatario del National Jewish Book Award del Jewish Book Council.[31]
  • 7 giugno 2009: dottorato honoris causa dell'Università Ebraica in Israele.[32]
  • 16 maggio 2012: dottorato honoris causa dalla Università di New York negli Stati Uniti.[33]
  • 3 maggio 2013: dottorato honoris causa dall'Università di Winnipeg in Canada.[34]
  • 2013: Premio al coraggio morale LBJ dal Museo dell'Olocausto di Houston.[35]
  • 4 marzo 2014: Premio Award dal Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche francesi (Conseil Représentatif des Institutions juives de France).[36]
  • 21 maggio 2015: dottorato honoris causa dal Jewish Theological Seminary of America negli Stati Uniti.[37]
  • 28 aprile 2017: dottorato honoris causa dal St. Francis College negli Stati Uniti.[38]
  • 24 ottobre 2017: Premio Tom Lantos per i diritti umani dalla Fondazione Lantos.[39]
  • 8 novembre 2018: Premio della Anti-Defamation League in occasione dell'ADL In Concert Against Hate.[40]
  • 26 marzo 2019: Premio Raphael Lemkin per il lavoro esemplare nella lotta contro il genocidio, in onore della sua dedizione alle indagini e alla denuncia dei crimini di genocidio in tutto il mondo da parte del Congresso ebraico mondiale e della Missione permanente del Ruanda presso le Nazioni Unite.[41]
  • 25 gennaio 2023: Premio Annetje Fels-Kupferschmidt dal Comitato olandese per Auschwitz.[42]
  • 12 giugno 2023: Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania con Croce al Merito di 1ª Classe.[43]
  • 5 febbraio 2024: Premio "Eternal Flame" del Centro Ackerman per gli Studi sull'Olocausto, Università del Texas a Dallas.[44]

Mostre

Opere

Note

  1. ^ Father Patrick Desbois, su yiu.ngo. URL consultato il 29 giugno 2024.
  2. ^ Archivio Festivaletteratura Desbois, Patrick, su archivio.festivaletteratura.it. URL consultato il 23 ottobre 2020.
  3. ^ Patrick Desbois, «Fucilateli tutti!» - La prima fase della Shoah raccontata dai testimoni. Prefazione di Frediano Sessi: "L'altra faccia della Shoah - Il contesto storico", pag.6, Venezia, Marsilio Editori, 2009, ISBN 978-88-3179-680-4.
  4. ^ The Holocaust by Bullets Yahad-In Unum. What is the Holocaust by Bullets?, su yiu.ngo. URL consultato il 25 giugno 2024.
  5. ^ Patrick Desbois con prefazione di Frediano Sessi e traduzione di Carlo Saletti, «Fucilateli tutti!» - La prima fase della Shoah raccontata dai testimoni, seconda e terza di copertina, Venezia, Marsilio Editori, 2009, ISBN 978-88-3179-680-4.
  6. ^ Patrick Desbois con prefazione di Frediano Sessi e traduzione di Carlo Saletti, «Fucilateli tutti!» - La prima fase della Shoah raccontata dai testimoni, terza di copertina e pag.9, Venezia, Marsilio Editori, 2009, ISBN 978-88-3179-680-4.
  7. ^ Raul Hilberg, La distruzione degli ebrei d'Europa, p.975, Torino, Einaudi, 1999.
  8. ^ The Holocaust by Bullets - What is the Holocaust by Bullets?, su yiu.ngo. URL consultato il 28 giugno 2024.
  9. ^ Association of Holocaust Organizations Yahad-in-Unum, su ahoinfo.org. URL consultato il 3 luglio 2024.
  10. ^ Patrick Desbois, «Fucilateli tutti!» - La prima fase della Shoah raccontata dai testimoni, pag. 5, Venezia, Marsilio editore, 2009, ISBN 978-88-3179-680-4.
  11. ^ Diario di viaggio – Patrick Debois archeologo coraggioso dell’orrore, su moked.it. URL consultato il 2 luglio 2024.
  12. ^ Patrick Desbois, «Fucilateli tutti!» - La prima fase della Shoah raccontata dai testimoni, pag. 5, Venezia, Marsilio editore, 2009, ISBN 978-88-3179-680-4.
  13. ^ Una tomba e un nome per le vittime della shoah, su swissinfo.ch. URL consultato il 29 giugno 2024.
  14. ^ Killing Sites Located, su yahadmidamerica.org. URL consultato il 5 luglio 2024.
  15. ^ The Map of Holocaust by bullets, su yahadinunum.orgwww.yahadmap.org. URL consultato il 4 luglio 2024.
  16. ^ The mass shootings of Jews in Ukraine 1941 - 1944 - The Holocaust by Bullets, su memorialdelashoah.org. URL consultato il 5 luglio 2024.
  17. ^ Laudation of Father Patrick Desbois door Karel Berkhoff, Nooit Meer Auschwitz Lezing 25 januari 2023 (PDF), su auschwitz.nl. URL consultato il 5 luglio 2024.
  18. ^ "Memoria dell'Olocausto attraverso l'arte" apre al nuovo Museo dell'Olocausto del Guatemala fondato da Yahad-In Unum, su prnewswire.com. URL consultato il 7 luglio 2024.
  19. ^ Guatemala: apre il "Museo del Holocausto" nella capitale e inaugura una mostra sull’arte e la Shoah, su mosaico-cem.it. URL consultato il 7 luglio 2024.
  20. ^ Il Guatemala apre il primo museo dell'Olocausto in America Centrale, su hadassahmagazine.org. URL consultato il 7 luglio 2024.
  21. ^ Il Guatemala apre il primo museo dell'Olocausto in America Centrale, su hadassahmagazine.org. URL consultato il 7 luglio 2024.
  22. ^ (EN) Achievements, su Patrick Desbois, 17 agosto 2014. URL consultato il 29 giugno 2024.
  23. ^ Press Releases - American Jewish Committee, su web.archive.org, 6 agosto 2007. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2007).
  24. ^ Father Patrick Desbois Receives HUC-JIR's Highest Honor; Roger E. Joseph Prize Recognizes Individuals Making Lasting Contributions to the Causes of Human Rights, su web.archive.org. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2008).
  25. ^ wiesenthal.com, http://www.wiesenthal.com/site/pp.asp?c=fwLYKnN8LzH&b=4119301.
  26. ^ (EN) News Archive, su www2.naz.edu. URL consultato il 29 giugno 2024.
  27. ^ Décret du 21 mars 2008 portant promotion et nomination. URL consultato il 29 giugno 2024.
  28. ^ (EN) Annual Shofar of Freedom Awards presented today, su Troy Record, 8 ottobre 2008. URL consultato il 29 giugno 2024.
  29. ^ (EN) Past Winners | Jewish Book Council, su www.jewishbookcouncil.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
  30. ^ Bar-Ilan University - BIU, su www.biu.ac.il. URL consultato il 29 giugno 2024.
  31. ^ Macmillan: The Holocaust by Bullets: A Priest's Journey to Uncover the Truth Behind the Murder of 1.5 Million Jews Patrick Desbois: Books, su web.archive.org, 31 gennaio 2009. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2009).
  32. ^ Catholic.co.il, su www.catholic.co.il. URL consultato il 29 giugno 2024.
  33. ^ (EN) NYU Web Communications, U.S. Supreme Court Justice Sonia Sotomayor to Speak at NYU’s 2012 Commencement, su www.nyu.edu. URL consultato il 29 giugno 2024.
  34. ^ (EN) Communications, Honouring Human Rights Leaders Roméo Dallaire and Father Patrick Desbois, su University of Winnipeg News, 14 marzo 2013. URL consultato il 29 giugno 2024.
  35. ^ Lyndon Baines Johnson Moral Courage Award, su hmh.org (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2009).
  36. ^ (FR) Le Prix du CRIF 2014 attribué au Père Patrick Desbois, su Crif - Conseil Représentatif des Institutions Juives de France, 5 marzo 2014. URL consultato il 29 giugno 2024.
  37. ^ The Jewish Theological Seminary - JTS Announces 2015 Commencement Honorary Degree Recipients (XML), su web.archive.org, 5 luglio 2015. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2015).
  38. ^ News Post, su web.archive.org, 28 gennaio 2018. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2018).
  39. ^ (EN) 2017 Prize - Father Patrick Desbois, su Lantos Foundation. URL consultato il 29 giugno 2024.
  40. ^ You are being redirected..., su dc.adl.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
  41. ^ (EN) World Jewish Congress, World Jewish Congress, su World Jewish Congress. URL consultato il 29 giugno 2024.
  42. ^ Nooit Meer Auschwitz lezing, su Nederlands Auschwitz Comité. URL consultato il 29 giugno 2024.
  43. ^ www.bundespraesident.de: Der Bundespräsident / Bekanntgabe der Verleihungen / Bekanntgabe vom 1. Juli 2023, su web.archive.org, 21 luglio 2023. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2023).
  44. ^ (EN) Renowned Researchers Highlight Holocaust Studies at 54th ASC, su Bass School of Arts, Humanities, and Technology. URL consultato il 29 giugno 2024.
  45. ^ Les fusillades massives des jufs en Ukraine 1941 - 1944. La Shoah par balles, su memorialdelashoah.org. URL consultato il 6 giugno 2024.
  46. ^ "La Shoah par balles", travail de mémoire du Père Desbois, su lemonde.fr. URL consultato il 6 giugno 2024.

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