Salvatore Calvanese: differenze tra le versioni

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In [[Italia]] ha giocato per sette stagioni in [[Serie A]], con [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], [[Calcio Catania|Catania]] e [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]].
Ha disputato sette stagioni in patria, in [[Primera División (Argentina)|Primera División]], segnando un totale di 35 reti<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://soccerdatabase.eu/player/91576/|titolo=Salvador Calvanese|sito=soccerdatabase.eu|accesso=22 dicembre 2014}}</ref>, e ha vinto l'unica edizione della [[Copa Suecia]]. In [[Italia]] ha giocato per sette stagioni in [[Serie A]], con [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], [[Calcio Catania|Catania]] e [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], vincendo una [[Coppa Italia]].


È il quarto miglior marcatore del Catania in Serie A con 24 reti, al pari di [[Gionatha Spinesi]]<ref>{{cita news|url=http://www.calciocatania.com/articoli/articoli.php?3808#.VJop1EAM8GU|titolo=Bergessio, il re dei "bomber" etnei in Serie A |sito=calciocatania.com|data=22 aprile 2014|accesso=24 dicembre 2014}} La fonte riporta 23 reti, ma in realtà furono 24, cfr. {{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 14}}</ref>. Fu definito un «artista della pelota»<ref name=genoact>{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 29}}</ref>.
==Carriera==
===Giocatore===
Si formò calcisticamente nel [[Ferro Carril Oeste]], club che militava nella [[Campionato argentino di calcio|massima divisione argentina]].


== Biografia ==
Lasciò il club verdebianco nel [[1957]] per approdare al [[Club Atlético Atlanta]], che militava nelle serie inferiori. Con i ''Los Bohemios'' rimane un biennio. Con il club di Buenos Aires si conclude l'esperienza argentina di Calvanese poiché nel [[1959]] è acquistato dal [[Genoa]].
[[File:SCalvanese.JPG|thumb|left|Calvanese con la maglia dell'Atalanta.]]
{{quote|Era un grande amico, mi è dispiaciuto tantissimo che sia partito per l’Argentina: lui doveva rimanere qua. Poteva realizzarsi meglio come calciatore, qui era a casa sua: ognuno nella sua vita fa sempre un errore indelebile, il suo è stato quello di lasciare Catania|[[Giorgio Michelotti]]<ref>{{cita news|autore=Michele Patanè|url=http://web.archive.org/web/20130510004717/http://golsicilia.it/articoli/6320/Calvanese-una-finestra-sulla-gloria-del-passato/|titolo=Calvanese, una finestra sulla gloria del passato|sito=golsicilia.it|data=16 ottobre 2012|accesso=22 dicembre 2014}}</ref>}}
Nato e cresciuto a [[Buenos Aires]], vi rimase fino a 25 anni, quando si trasferì oltre [[oceano Atlantico|oceano]] chiamato dal Genoa, in quanto [[oriundo]] e dunque d'origine italiana<ref name=ct1>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 191}}</ref>. Trascorse un anno e mezzo anche a [[Bergamo]], ma visse prevalentemente a [[Catania]], dove rimase anche dopo il ritiro.


Fu grande amico di [[Adelmo Prenna]], che l'aiutò a trovar casa in [[Sicilia]]<ref>{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 142}}</ref>. Tornò in patria nell'estate 1974<ref name=intervista3>{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 143}}</ref>. Visitò nuovamente Catania nell'aprile 1991, per partecipare a una gara tra vecchie glorie nell'ambito di una raccolta fondi per un'associazione di ricerca contro il [[neoplasia|cancro]]; segnò anche una rete<ref>{{cita news|autore=Carmelo Gennaro|titolo=Todo e «Cina» magia e incanto|pubblicazione=[[La Sicilia]]|data=21 aprile 1991}}</ref>.
Giunto in [[Italia]], esordisce nel campionato italiano di [[Serie A]] nel [[Serie A 1959-1960|1959-60]] con i [[Genoa Cricket and Football Club|Grifoni]] il 20 settembre [[1959]] in [[AS Roma|Roma]]-Genoa (1-0). Nel suo primo anno italiano collezionò 15 presenze senza reti all'attivo.


==Caratteristiche tecniche==
L'avventura in rossoblu termina nell'estate [[1960]], dato che passa al [[Catania Calcio|Catania]]. Con i rossoazzurri giocò le successive stagioni nella massima serie.
Era un [[centravanti]] (adattabile anche all'ala sinistra<ref name=ct4>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 218}}</ref> o come mezzala<ref name=":0">{{cita web|url=http://www.genoasamp.com/tab/geco5960.htm|titolo=TERZA RETROCESSIONE IN SERIE B CON L'ONTA DELLA PENALIZZAZIONE|sito=genoasamp.com|accesso=24 dicembre 2014}}</ref>) guizzante, di manovra, ma non molto prolifico<ref>{{cita news|autore=Simone Fornoni|url=http://www.tuttoatalanta.com/auguri-a/calvanese-da-clamoroso-al-cibali-alla-coppa-italia-in-nerazzurro-7168|titolo=Calvanese, da "Clamoroso al Cibali" alla Coppa Italia in nerazzurro oggi fa 77|sito=itasportpress.it|data=17 agosto 2011|accesso=22 dicembre 2014}}</ref> e senza scatto in velocità. Gli si riconoscevano abilità tecniche e bravura nei passaggi<ref name=genoavenezia>{{cita news|autore=r.b.|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1579_02_1959_0218A_0005_23568979/|titolo=Genoa-Venezia (2-1) decisa da Calvanese|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|data=14-15 settembre 1959|accesso=8 gennaio 2015}}</ref> e nell'organizzazione del gioco, così come potenza nello sfondamento della difesa avversaria. Non si trovava bene sui terreni pesanti e aveva bisogno di un compagno di reparto con cui dialogare<ref>{{cita web|url=http://www.calcioreference.com/schede/c/calvanese-salvatore.html|titolo=Calvanese Salvatore|sito=calcioreference.com|accesso=8 gennaio 2015}}</ref>. Era conosciuto anche per la sua intelligenza in campo<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 191}}</ref>.
[[File:Gol Calvanese Catania-Inter 1961.JPG|thumb|240px|left|Il gol di Calvanese nella partita [[Clamoroso al Cibali|Catania - Inter]] del 4 giugno [[1961]].]]
In questo periodo con i siciliani, Calvanese è tra i protagonisti di un incontro rimasto nell'immaginario calcistico italiano, nel quale segnò una rete: Catania-[[Inter]] 2-0 del 4 giugno [[1961]], l'incontro che fece gridare a [[Sandro Ciotti]] il celeberrimo [[«Clamoroso al Cibali!»]]<ref>{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/catania_clamoroso_cibali.html|titolo=4-6-1961: quel giorno al Cibali|editore=storiedicalcio.altervista.org|accesso=19 settembre 2010}}</ref>.


Sulle sue qualità come allenatore, [[Roberto Sanagua]] ha dichiarato che «non ci fu un altro uguale a Toto Calvanese. Mi insegnò cose che avrei utilizzato io come allenatore fino ad oggi, si continuano a usare concetti che mi ha trasmesso. Ciò significa che era un precursone nell'insegnamento del calcio»<ref>{{cita news|lingua=es|autore=Rodrigo Ruiz|url=http://www.velezsarsfield.com.ar/amateur/notas/2009/12/17/003558.html|titolo=Palabra de arquero|sito=[[Club Atlético Vélez Sarsfield]]|data=17 dicembre 2009|accesso=24 dicembre 2014}} «Como el Toto Calvanese no hubo otro igual. [...] Me enseñó cosas que yo luego empleé como técnico y hasta el día de hoy, conceptos que él me brindó se siguen utilizando. Eso quiere decir que era y fue un adelantado en la docencia del fútbol».</ref>.
Con i siciliani rimane sino al novembre [[1962]], con un breve prestito alla [[Juventus]] per disputare la [[Coppa Mitropa 1962|Mitropa Cup 1962]].
[[File:Salvador Calvanese (Genoa).jpeg|thumb|right|Salvador Calvanese con la maglia del Genoa.]]
==Carriera==
===Giocatore===
Si formò calcisticamente nel [[Ferro Carril Oeste]], club che militava nella [[Campionato argentino di calcio|massima divisione argentina]]. Lasciò il club verdebianco nel [[1957]] per approdare al [[Club Atlético Atlanta]]. Con ''Los Bohemios'' rimase un biennio e fece parte della squadra che nel 1960 avrebbe vinto la [[Copa Suecia 1958|Copa Suecia]]<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Osvaldo José Gorgazzi|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arg-suecia58.html|titolo=Argentina - Copa Suecia 1958|sito=rsssf.com|data=1º giugno 2001|accesso=22 dicembre 2014}}</ref>. Calvanese timbrò due reti nelle due partite più importanti del [[Primera División 1958 (Argentina)|campionato 1958]], nei 3-0 contro il [[Club Atlético San Lorenzo de Almagro|San Lorenzo]] e [[Club Atlético River Plate|River Plate]]<ref>{{cita news|lingua=es|url=http://sentimientobohemio.info/?page_id=237|titolo=1950-1959|sito=sentimientobohemio.info|data=3 ottobre 2011|accesso=24 dicembre 2014}}</ref>. Con il club di Buenos Aires si concluse l'esperienza argentina di Calvanese, poiché nel [[1959]] fu acquistato dal [[Genoa]].


Giunto in [[Italia]], esordì in [[Serie A]] nel [[Serie A 1959-1960|1959-60]] con i [[Genoa Cricket and Football Club|grifoni]] il 20 settembre [[1959]] nella sconfitta per 1-0 contro la [[AS Roma|Roma]]. Per il suo acquisto fu ceduto [[Roberto Leopardi]]; fu impiegato prevalentemente come [[mezzala]] (o anche nel suo ruolo naturale, centravanti<ref>{{cita news|autore=Gianni Baracchetti|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=11906&p=5#page/4/mode/2up|titolo=Doppietta di Maschio. Atalanta-Genoa 2-0 (2-0)|pubblicazione=[[Corriere dello Sport]]|data=2 novembre 1959|accesso=8 gennaio 2015}}</ref>); tuttavia non trovò mai l'intesa con [[Julio Abbadie]] e non rese quanto ci si aspettava da lui<ref name=":0">{{cita web|url=http://www.genoasamp.com/tab/geco5960.htm|titolo=TERZA RETROCESSIONE IN SERIE B CON L'ONTA DELLA PENALIZZAZIONE|sito=genoasamp.com|accesso=24 dicembre 2014}}</ref>, chiudendo la stagione senza reti in campionato. Fu un innesto fallimentare<ref>{{cita web|autore=Aldo Padovano|url=http://genoacfc.it/genoa-c-f-c/1945-1960-re-per-un-inverno/|titolo=1945 – 1960 Re per un Inverno|sito=[[Genoa Cricket and Football Club]]|accesso=24 dicembre 2014}}</ref> e le sue uniche reti valsero il terzo posto nella [[Coppa Italia 1958-1959]]<ref name="genoavenezia" />. Addirittura si racconta di uno striscione a lui rivolto, comparso in una curva dello [[stadio Marassi]]: «[[Gaúcho]], torna nelle [[Pampa]]s!»<ref name="intervista">{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 141}}</ref>.
Nel novembre del [[1962]] è acquistato dall'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], con la quale vinse la [[Coppa Italia 1962-1963]]. L'anno successivo con i bergamaschi disputa la [[Coppa delle Coppe 1963-1964]], ed ha disputato l'incontro di ritorno del primo turno contro lo [[Sporting Clube de Portugal|Sporting Lisbona]] in porta per sostituire l'infortunato portiere neroazzurro [[Pier Luigi Pizzaballa]], poiché all'epoca non erano previste sostituzioni. L'incontro si concluse con la sconfitta della ''Dea'' per 3-1.


L'avventura in rossoblu terminò nell'estate [[1960]] con il passaggio al [[Catania Calcio|Catania]]; si disse che fu così svalutato da essere ceduto «per un piatto di lenticchie»<ref name=genoact/>, cioè circa 15 milioni di lire<ref name=intervista/>. Il trasferimento maturò grazie all'incontro tra [[Giulio Cappelli]] (inviato dal dirigente etneo [[Michele Giuffrida]]) e [[Antonio Busini]] ([[Direttore sportivo|ds]] dei genoani)<ref name=intervista/>. Arrivò in prova fino a dicembre, presentato dal commissario unico [[Ignazio Marcoccio]] come un ripiego, e non convinse nemmeno nel precampionato<ref name=ct1/>. Riuscì a far cambiare idea a dirigenza e tifoseria con un alto rendimento in [[Club Calcio Catania 1960-1961|campionato]], in cui segnò nove reti<ref name=ct2>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 191}}</ref>.
Nel [[1964]] torna al [[Catania Calcio|Catania]], dove concluderà la carriera nel [[1967]].
[[File:Gol Calvanese Catania-Inter 1961.JPG|thumb|240px|left|Il gol di Calvanese nella partita [[Clamoroso al Cibali|Catania - Inter]] del 4 giugno [[1961]].]]
Una di queste fu realizzata contro l'Inter. Calvanese fu infatti tra i protagonisti di un incontro rimasto nell'immaginario calcistico italiano, nel quale segnò il primo gol in Catania-[[Inter]] 2-0 del 4 giugno [[1961]], quando si ritiene che il radiocronista [[Sandro Ciotti]] abbia gridato in radio il celeberrimo [[«Clamoroso al Cibali!»]]<ref>{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/catania_clamoroso_cibali.html|titolo=4-6-1961: quel giorno al Cibali|editore=storiedicalcio.altervista.org|accesso=19 settembre 2010}}</ref>. Per festeggiare, andò a palleggiare davanti alla panchina interista dopo il primo gol<ref>{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 33}}</ref> e si racconta inoltre di un suo torello insieme a [[Alvaro Biagini|Biagini]] e [[Amilcare Ferretti|Ferretti]] a discapito di [[Giacinto Facchetti|Facchetti]]<ref name=ct2/>.


Lo richiese dunque la [[Fiorentina]], ma la dirigenza etnea lo trattenne<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 197}}</ref> e lui stesso si prodigò (invano) per cercare un partner d'attacco in patria<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 198}}</ref>. Giocò la prima partita di [[Serie A 1961-1962|campionato]], dopo aver avuto problemi di salute, proprio contro i viola alla settima giornata: segnò il terzo gol dopo che negli spogliatoi Prenna gli ebbe dato due schiaffi<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 199}}</ref>. In primavera, si trasferì per un breve prestito alla [[Juventus]] per disputare la [[Coppa Mitropa 1962|Mitropa Cup]]<ref>{{cita web|url=http://www.myjuve.it/giocatori-juventus/salvatore-calvanese-499.aspx|titolo=Salvatore Calvanese|sito=myjuve.it|accesso=22 dicembre 2014}}</ref>. La sua annata al Catania fu meno brillante della prima, tant'è che finì con alcuni compagni in mezzo a una ''querelle'' estiva sull'entità dei rinnovi contrattuali<ref name=ct3>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 205}}</ref>.

La [[Serie A 1962-1963|stagione 1962-1963]] iniziò comunque nel migliore dei modi e Calvanese dopo due giornate era capocannoniere con tre reti; dichiarò anche di essere disposto a rinunciare a un mese di stipendio se avesse segnato all'Inter<ref name=ct3/>. Non ci riuscì, ma poi, a novembre del [[1962]], fu acquistato dall'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] per 70 milioni di lire<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1569_02_1962_0273A_0020_23595291/|titolo=Calvanese a Bergamo firma per l'Atalanta|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|data=3-4 settembre 1962|accesso=8 gennaio 2015}}</ref> (anche se lo stesso Calvanese, anni dopo, affermò che furono pagati 115 milioni<ref name=intervista3/>); con la formazione bergamasca vinse la [[Coppa Italia 1962-1963]]. Giocò anche in [[Coppa delle Alpi 1963|Coppa delle Alpi]]: segnò una doppietta contro il [[Fussballclub Biel/Bienne|Bienne]]<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,1562_02_1963_0141A_0011_23515189/|titolo=L'Atalanta domina contro il Bienne: 5-2|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=18 giugno 1963|accesso=8 gennaio 2015}}</ref> e un gol contro il [[Servette Football Club Genève|Servette]]<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0092_02_1963_0147A_0009_24501322/|titolo=L'Inter va in vantaggio ma è raggiunta dal Biel (3-3)|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=24-25 giugno 1963|accesso=8 gennaio 2015}}</ref>, per poi giocare la finale persa contro la Juventus<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Erik Garin|url=http://www.rsssf.com/tablesa/alpi63.html|titolo=Cup of the Alps 1963|sito=rsssf.com|data=30 ottobre 2004|accesso=22 dicembre 2014}}; un'altra presenza contro l'Inter, cfr. {{cita web|url=http://www.storiainter.com/Notes/AltrePartite/Stagione%201962-63.htm|titolo=Stagione 1962/63|sito=storiainter.com|accesso=29 dicembre 2014}}</ref>. L'anno successivo con i bergamaschi disputò la [[Coppa delle Coppe 1963-1964]]; nell'incontro di ritorno del primo turno contro lo [[Sporting Clube de Portugal|Sporting Lisbona]] finì in porta per sostituire l'infortunato portiere neroazzurro [[Pier Luigi Pizzaballa]], poiché all'epoca non erano previste sostituzioni. L'incontro si concluse con la sconfitta della ''Dea'' per 3-1. In totale, disputò tre partite segnando una rete in Coppa<ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.weltfussball.at/spieler_profil/salvador-calvanese/ec-der-pokalsieger/2/|titolo=Salvador Calvanese » Vereinsspiele » EC der Pokalsieger|sito=weltfussball.at|accesso=22 dicembre 2014}}</ref>.
{{quote|Dedico la vittoria a [[Carmelo Di Bella|Di Bella]], l’unica persona che mi ha dato fiducia.|Salvador Calvanese il 7 marzo 1965, dopo Catania-Roma 4-0<ref name=ct5>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 220}}</ref>}}
Nel [[Serie A 1964-1965|1964]] tornò al [[Catania Calcio|Catania]]<ref name=ct4/>; giocò spesso adattato all'ala e fu protagonista nelle vittorie per 4-0 contro Roma e Bologna<ref name=ct5/>. A quest'ottima stagione, ne seguì una molto meno esaltante; nel [[Serie A 1965-1966|1965-1966]] Calvanese segnò solo una rete, nella vittoria per 2-1 contro il Cagliari<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 225}}</ref> e la squadra retrocesse in Serie B. Rientrò in squadra solo dopo la quinta giornata del campionato [[Serie B 1966-1967|1966-1967]]<ref>{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 51}}</ref>; rimase tuttavia ai margini della squadra<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 230}}</ref>, malgrado un'offerta dal [[United Soccer Association|campionato statunitense]]<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 231}}</ref>. A fine anno chiuse la sua carriera da giocatore<ref>{{cita|Gennaro, Prestinenza|p. 52}}</ref>.
[[File:Calvanese allenatore.jpeg|thumb|right|Salvador Calvanese nel periodo in cui si occupò della prima squadra del Catania.]]
===Allenatore===
===Allenatore===
Dopo il ritiro diventò allenatore: dal [[Campionato Primavera 1968-1969|1968-1969]] guidò la Primavera del Catania, con [[Renato Zaccarelli]] e [[Guido Biondi]] in squadra<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 240}}</ref>; fu anche viceallenatore in [[Serie A 1970-1971|Serie A]]<ref>Almanacco Illustrato del calcio 1971, edizioni Panini, pag. 167</ref>. Nel [[Serie B 1971-1972|1971-1972]] fu scelto come tecnico per la prima squadra; tuttavia, Calvanese possedeva solo il patentino di allenatore di seconda categoria, non sufficiente per la Serie B, e dovette seguire le prime partite del campionato dal sottopassaggio per gli spogliatoi e non dalla panchina. Questa situazione creò una forte tensione con il presidente [[Angelo Massimino]]<ref name=half>{{Cita news | autore = Half | titolo = Il Catania sulle soglie del caos| pubblicazione = [[La Sicilia]] | data = 12 ottobre 1971 }}</ref>, che il 15 ottobre 1971, alle due di notte, ingaggiò con una decisione singolare [[Carmelo Di Bella]] al suo posto<ref>{{Cita news | autore = Half | titolo = Di Bella torna al Catania| pubblicazione = [[La Sicilia]] | data = 15 ottobre 1971 }}</ref>. Calvanese concluse così con sole quattro partite dirette in panchina (in [[Coppa Italia 1971-1972|Coppa Italia]], una vittoria, un pareggio e due sconfitte)<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 258}}</ref> e tre partite di campionato in cui al suo postò andò con la squadra [[Luigi Valsecchi]], ufficialmente primo allenatore (una vittoria, un pareggio e una sconfitta)<ref>{{cita|Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino|p. 257}}</ref>.
Dopo il ritiro diventa allenatore, guidando il [[Catania Calcio|Catania]] nel [[Serie B 1971-1972|1971-1972]], in [[Serie B]], prima del ritorno di [[Carmelo Di Bella]]. L'anno successivo è alla guida del [[Siracusa Calcio|Siracusa]], che guida ad un nono posto nel campionato di [[Serie C]].
{{quote|È chiaro che se avessi saputo di non andare in panchina, non mi sarei neanche sognato di guidare il Catania, una squadra cui voglio sinceramente bene. Tutti i giocatori hanno bisogno del loro allenatore, lo so benissimo. Aggiungo onestamente che un vero tecnico deve seguire i suioi atleti per tutta la settimana, deve andare in panchina perché può esserci bisogno di correggere, aiutare, incitare, sostenere. Credete che non mi renda conto dei problemi del Catania?|Salvador Calvanese<ref name=half/>}}
L'[[Serie C 1972-1973|anno successivo]] andò al [[Siracusa Calcio|Siracusa]]; subentrò alla terza giornata a [[Humberto Rosa]] e rimase fino all'11ª giornata del [[Serie C 1973-1974|campionato seguente]], quando fu sostituito da [[Gennaro Rambone]]<ref>{{Cita|G. Caia, A. Caia, Fontanelli, Messina, Scatà|p. 10}}</ref>. Esordì sulla panchina aretusea il 1º ottobre 1972, dopo due sconfitte iniziali di fila con Rosa in panchina, e guidò i biancazzurri ad un nono posto nel campionato di [[Serie C]], chiudendo con 15 vittorie<ref>{{Cita|G. Caia, A. Caia, Fontanelli, Messina, Scatà|pp. 172-173}}</ref>. Iniziò poi il campionato con nove risultati utili di fila (due vittorie e sette pareggi), ma lasciò la squadra dopo due sconfitte di fila il 25 novembre 1973<ref>{{Cita|G. Caia, A. Caia, Fontanelli, Messina, Scatà|pp. 176-177}}</ref>. Lo stesso Calvanese definì le due esperienze amare<ref name=intervista3/>.

{{quote|El “Toto” Calvanese fue alguien muy importante, una persona que ve muy bien el fútbol, siempre tiene la palabra justa, sabe captar jugadores y fue muy bueno en ese momento de mi carrera.|[[Héctor Almandoz]]<ref>{{Cita news|lingua=es|url=http://www.taringa.net/posts/deportes/2854971/Almandoz-quiero-devolver-a-Velez-lo-que-me-dio-quot.html|titolo=Almandoz: "quiero devolver a Velez lo que me dio"|sito=taringa.net|data=1 luglio 2009|accesso=11 gennaio 2015}}</ref>|Il "Toto" Calvanese è stato molto importante, una persona che vede bene il calcio, che ha sempre la parola giusta, che sa catturare i giocatori ed è stato molto bravo in quel momento della mia carriera.|es|it}}
Successivamente rientrò in patria dove allenò a lungo le giovanili del [[Club Atlético Vélez Sarsfield|Vélez Sarsfield]]<ref>{{Cita news | lingua = es | autore = Waldemar Iglesias | url = http://old.clarin.com/diario/2003/06/05/d-570169.htm | titolo = El soldado de Bielsa | pubblicazione = [[Clarín]] | data = 5 giugno 2003 | accesso = 30 gennaio 2014 }}</ref>, società della quale guidò anche la prima squadra, come ''traghettatore'', per una partita nella stagione 2000-2001<ref>{{Cita news|autore = Franco Robledo|titolo = Talleres consiguió un agónico triunfo 1-0 ante Vélez|pubblicazione = terra.com.ar|data = 16 settembre 2000|url = http://www.terra.com.ar/canales/deportes/4/4424.html|lingua = es}}</ref>.


== Statistiche ==
Successivamente rientra in patria dove allena le giovanili del [[Club Atlético Vélez Sarsfield|Vélez Sarsfield]]<ref>{{Cita news | lingua = es | autore = Waldemar Iglesias | url = http://old.clarin.com/diario/2003/06/05/d-570169.htm | titolo = El soldado de Bielsa | pubblicazione = [[Clarín]] | data = 5 giugno 2003 | accesso = 30 gennaio 2014 }}</ref>, società della quale guida anche la prima squadra, come ''traghettatore'', per una partita nella stagione 2000-2001<ref>[http://www.terra.com.ar/canales/deportes/4/4424.html Talleres consiguió un agónico triunfo 1-0 ante Vélez]</ref>.
=== Presenze e reti nei club ===
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:99%;text-align:center;"
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!colspan="2"|Totale
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| 1953 || rowspan=5 | {{Bandiera|ARG}} [[Club Ferro Carril Oeste|Ferro Carril Oeste]] || [[Primera División 1953 (Argentina)|PD]] || ? || 0 || - || - || - || - || - || - || ? || 0
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|-
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|-
!colspan="3"|Totale Ferro Carril Oeste|| 59 || 17 || || - || - || || - || - || 59 || 17
|-
| 1958 || rowspan=2 | {{Bandiera|ARG}} [[Club Atlético Atlanta|Atlanta]] || [[Primera División 1958 (Argentina)|PD]] || ? || 14 || [[Copa Suecia|CS]] || ? || ? || - || - || - || ? || 14+
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| [[Genoa Cricket and Football Club 1959-1960|1959-1960]] || {{Bandiera|ITA}} [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] || [[Serie A 1959-1960|A]] || 15 || 0 || [[Coppa Italia 1958-1959|CI]]+[[Coppa Italia 1959-1960|CI]] || 1+1 || 2+0 || - || - || - || 17 || 2
|-
| [[Club Calcio Catania 1960-1961|1960-1961]] || rowspan=2 | {{Bandiera|ITA}} [[Calcio Catania|Catania]] || [[Serie A 1960-1961|A]] || 32 || 9 || [[Coppa Italia 1960-1961|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || 33 || 9
|-
| [[Club Calcio Catania 1961-1962|1961-1962]] || [[Serie A 1961-1962|A]] || 25 || 4 || [[Coppa Italia 1961-1962|CI]] || 0 || 0 || [[Coppa dell'Amicizia italo-franco-svizzera 1962|CdA]] || 1 || 1 || 26 || 5
|-
| [[Juventus Football Club 1961-1962|mag.-giu. '62]] || {{Bandiera|ITA}} [[Juventus Football Club|Juventus]] || [[Serie A 1961-1962|A]] || - || - || [[Coppa Italia 1961-1962|CI]] || - || - || [[Coppa Mitropa 1962|CM]] || 4 || 0 || 4 || 0
|-
| [[Club Calcio Catania 1962-1963|1962-ott. '62]] || {{Bandiera|ITA}} [[Calcio Catania|Catania]] || [[Serie A 1962-1963|A]] || 3 || 3 || [[Coppa Italia 1962-1963|CI]] || 1 || 0 || - || - || - || 4 || 3
|-
| [[Atalanta Bergamasca Calcio 1962-1963|ott. '62-1963]] || rowspan=2| {{Bandiera|ITA}} [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] || [[Serie A 1962-1963|A]] || 13 || 4 || [[Coppa Italia 1962-1963|CI]] || 3 || 1 || [[Coppa delle Alpi 1963|CdA]] || 4 || 3 || 20 || 8
|-
| [[Atalanta Bergamasca Calcio 1963-1964|1963-1964]] || [[Serie A 1963-1964|A]] || 24 || 4 || [[Coppa Italia 1963-1964|CI]] || 0 || 0 || [[Coppa delle Coppe 1963-1964|CdC]] || 3 || 1 || 27 || 5
|-
!colspan="3"|Totale Atalanta|| 37 || 8 || || 3 || 1 || || 7 || 4 || 47 || 13
|-
| [[Club Calcio Catania 1964-1965|1964-1965]] || rowspan=3 | {{Bandiera|ITA}} [[Calcio Catania|Catania]] || [[Serie A 1964-1965|A]] || 30 || 7 || [[Coppa Italia 1964-1965|CI]] || 1 || 1 || - || - || - || 31 || 8
|-
| [[Club Calcio Catania 1965-1966|1965-1966]] || [[Serie A 1965-1966|A]] || 17 || 1 || [[Coppa Italia 1965-1966|CI]] || 1 || 0 || [[Coppa delle Alpi 1966|CdA]] || 4 || 0 || 22 || 1
|-
| [[Club Calcio Catania 1966-1967|1966-1967]] || [[Serie B 1966-1967|B]] || 16 || 3 || [[Coppa Italia 1966-1967|CI]] || 0 || 0 || - || - || - || 16 || 3
|-
!colspan="3"|Totale Catania|| 123 || 27 || || 4 || 1 || || 5 || 1 || 132 || 29
|-
!colspan="3"|Totale carriera|| 275 || 70 || || 9+ || 4+ || || 15 || 5 || 299+ || 79+
|}


=== Statistiche da allenatore ===
{| class="wikitable center" style="text-align:center; font-size:90%"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!rowspan="2"|Campionato
!rowspan="2"|Piazzamento
!colspan="5"|Andamento
|-
!Giocate
!Vittorie
!Pareggi
!Sconfitte
!% vittorie
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|| [[Associazione Sportiva Siracusa 1972-1973|1972-1973]] || rowspan=2 | {{Bandiera|ITA}} [[Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Siracusa|Siracusa]] || [[Serie C 1972-1973|C]] || Sub., 9º {{WDL|36|15|8|13}}
|-
|| [[Associazione Sportiva Siracusa 1973-1974|1973-1974]] || [[Serie C 1973-1974|C]] || Sost. {{WDL|11|2|7|2}}
|-
|| 2000-2001 || {{Bandiera|ARG}} [[Club Atlético Vélez Sarsfield|Vélez Sarsfield]] || [[Primera División 2000-2001 (Argentina)|PD]] || Sub., sost. {{WDL|1|0|0|1}}
|-
!colspan="4"|Totale
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|}


[[File:Atalanta1962-63.JPG|thumb|250px|border|La formazione dell'Atalanta che vinse la Coppa Italia 1963. Il terzo accosciato da sinistra è Calvanese.]]
==Palmarès==
==Palmarès==
===Club===
===Club===
====Competizioni nazionali====
====Competizioni nazionali====
*[[Copa Suecia]]: 1
*:Atlanta: [[Copa Suecia|1958-1960]]
*{{Calciopalm|Coppa Italia|1}}
*{{Calciopalm|Coppa Italia|1}}
:Atalanta: [[Coppa Italia 1962-1963|1962-1963]]
*:Atalanta: [[Coppa Italia 1962-1963|1962-1963]]


==Note==
==Note==
<references/>
{{references|2}}


==Bibliografia==
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=Carmelo Gennaro; Luigi Prestinenza|titolo=Dal fondo un traversone|anno=2003|editore=Bonanno edizioni|città=Acireale, Roma|pagine=178|cid=Gennaro, Prestinenza}}
*{{Cita libro|autore = Antonio Buemi; [[Carlo Fontanelli (1963)|Carlo Fontanelli]]; Roberto Quartarone; Alessandro Russo; Filippo Solarino |titolo = Tutto il Catania minuto per minuto |editore = GEO Edizioni |città = Empoli |anno = 2010 | pagine = 468 |cid=Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino}}
*{{Cita libro|autore = Giancarlo Caia; Angelo Caia; [[Carlo Fontanelli (1963)|Carlo Fontanelli]]; Alessio Messina; Paolo Scatà |titolo = Almanacco azzurro |editore = GEO Edizioni |città = Empoli |anno = 2011 | pagine = 318 |cid=G. Caia, A. Caia, Fontanelli, Messina, Scatà}}
*{{cita libro|autore= [[Elio Corbani]]|coautori=Pietro Serina| titolo= Cent'anni di Atalanta | anno= 2007| volume=2 |editore= [[Sesaab]]| città=Bergamo|isbn=978-88-903088-0-2|cid=[[Elio Corbani|E. Corbani]], P. Serina}}
*{{cita libro|autore= [[Elio Corbani]]|coautori=Pietro Serina| titolo= Cent'anni di Atalanta | anno= 2007| volume=2 |editore= [[Sesaab]]| città=Bergamo|isbn=978-88-903088-0-2|cid=[[Elio Corbani|E. Corbani]], P. Serina}}
*Davide Rota, ''Dizionario illustrato dei giocatori genoani'', De Ferrari, 2008.
*Davide Rota, ''Dizionario illustrato dei giocatori genoani'', De Ferrari, 2008.

Versione delle 18:26, 14 gen 2015

Salvador Calvanese
Calvanese con la maglia del Catania nel 1965-1966
NazionalitàBandiera dell'Argentina Argentina
Altezza172 cm
Peso71 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
Termine carriera1967 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1953-1957Ferro Carril Oeste59 (17)
1958-1959Atlanta41 (18)
1959-1960Genoa15 (0)
1960-1962Catania57 (13)
1962Juventus0 (0)
1962Catania3 (3)
1962-1964Atalanta37 (8)
1964-1967Catania63 (9)
Carriera da allenatore
1968-1971CataniaVice/giov.
1972-1973Siracusa
Vélez SarsfieldGiovanili
2000Vélez Sarsfield
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Salvador "Toto" Calvanese, conosciuto in Italia come Salvatore "Todo" (Buenos Aires, 17 agosto 1934), è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo attaccante.

Ha disputato sette stagioni in patria, in Primera División, segnando un totale di 35 reti[1], e ha vinto l'unica edizione della Copa Suecia. In Italia ha giocato per sette stagioni in Serie A, con Genoa, Catania e Atalanta, vincendo una Coppa Italia.

È il quarto miglior marcatore del Catania in Serie A con 24 reti, al pari di Gionatha Spinesi[2]. Fu definito un «artista della pelota»[3].

Biografia

Calvanese con la maglia dell'Atalanta.

«Era un grande amico, mi è dispiaciuto tantissimo che sia partito per l’Argentina: lui doveva rimanere qua. Poteva realizzarsi meglio come calciatore, qui era a casa sua: ognuno nella sua vita fa sempre un errore indelebile, il suo è stato quello di lasciare Catania»

Nato e cresciuto a Buenos Aires, vi rimase fino a 25 anni, quando si trasferì oltre oceano chiamato dal Genoa, in quanto oriundo e dunque d'origine italiana[5]. Trascorse un anno e mezzo anche a Bergamo, ma visse prevalentemente a Catania, dove rimase anche dopo il ritiro.

Fu grande amico di Adelmo Prenna, che l'aiutò a trovar casa in Sicilia[6]. Tornò in patria nell'estate 1974[7]. Visitò nuovamente Catania nell'aprile 1991, per partecipare a una gara tra vecchie glorie nell'ambito di una raccolta fondi per un'associazione di ricerca contro il cancro; segnò anche una rete[8].

Caratteristiche tecniche

Era un centravanti (adattabile anche all'ala sinistra[9] o come mezzala[10]) guizzante, di manovra, ma non molto prolifico[11] e senza scatto in velocità. Gli si riconoscevano abilità tecniche e bravura nei passaggi[12] e nell'organizzazione del gioco, così come potenza nello sfondamento della difesa avversaria. Non si trovava bene sui terreni pesanti e aveva bisogno di un compagno di reparto con cui dialogare[13]. Era conosciuto anche per la sua intelligenza in campo[14].

Sulle sue qualità come allenatore, Roberto Sanagua ha dichiarato che «non ci fu un altro uguale a Toto Calvanese. Mi insegnò cose che avrei utilizzato io come allenatore fino ad oggi, si continuano a usare concetti che mi ha trasmesso. Ciò significa che era un precursone nell'insegnamento del calcio»[15].

Salvador Calvanese con la maglia del Genoa.

Carriera

Giocatore

Si formò calcisticamente nel Ferro Carril Oeste, club che militava nella massima divisione argentina. Lasciò il club verdebianco nel 1957 per approdare al Club Atlético Atlanta. Con Los Bohemios rimase un biennio e fece parte della squadra che nel 1960 avrebbe vinto la Copa Suecia[16]. Calvanese timbrò due reti nelle due partite più importanti del campionato 1958, nei 3-0 contro il San Lorenzo e River Plate[17]. Con il club di Buenos Aires si concluse l'esperienza argentina di Calvanese, poiché nel 1959 fu acquistato dal Genoa.

Giunto in Italia, esordì in Serie A nel 1959-60 con i grifoni il 20 settembre 1959 nella sconfitta per 1-0 contro la Roma. Per il suo acquisto fu ceduto Roberto Leopardi; fu impiegato prevalentemente come mezzala (o anche nel suo ruolo naturale, centravanti[18]); tuttavia non trovò mai l'intesa con Julio Abbadie e non rese quanto ci si aspettava da lui[10], chiudendo la stagione senza reti in campionato. Fu un innesto fallimentare[19] e le sue uniche reti valsero il terzo posto nella Coppa Italia 1958-1959[12]. Addirittura si racconta di uno striscione a lui rivolto, comparso in una curva dello stadio Marassi: «Gaúcho, torna nelle Pampas[20].

L'avventura in rossoblu terminò nell'estate 1960 con il passaggio al Catania; si disse che fu così svalutato da essere ceduto «per un piatto di lenticchie»[3], cioè circa 15 milioni di lire[20]. Il trasferimento maturò grazie all'incontro tra Giulio Cappelli (inviato dal dirigente etneo Michele Giuffrida) e Antonio Busini (ds dei genoani)[20]. Arrivò in prova fino a dicembre, presentato dal commissario unico Ignazio Marcoccio come un ripiego, e non convinse nemmeno nel precampionato[5]. Riuscì a far cambiare idea a dirigenza e tifoseria con un alto rendimento in campionato, in cui segnò nove reti[21].

Il gol di Calvanese nella partita Catania - Inter del 4 giugno 1961.

Una di queste fu realizzata contro l'Inter. Calvanese fu infatti tra i protagonisti di un incontro rimasto nell'immaginario calcistico italiano, nel quale segnò il primo gol in Catania-Inter 2-0 del 4 giugno 1961, quando si ritiene che il radiocronista Sandro Ciotti abbia gridato in radio il celeberrimo «Clamoroso al Cibali!»[22]. Per festeggiare, andò a palleggiare davanti alla panchina interista dopo il primo gol[23] e si racconta inoltre di un suo torello insieme a Biagini e Ferretti a discapito di Facchetti[21].

Lo richiese dunque la Fiorentina, ma la dirigenza etnea lo trattenne[24] e lui stesso si prodigò (invano) per cercare un partner d'attacco in patria[25]. Giocò la prima partita di campionato, dopo aver avuto problemi di salute, proprio contro i viola alla settima giornata: segnò il terzo gol dopo che negli spogliatoi Prenna gli ebbe dato due schiaffi[26]. In primavera, si trasferì per un breve prestito alla Juventus per disputare la Mitropa Cup[27]. La sua annata al Catania fu meno brillante della prima, tant'è che finì con alcuni compagni in mezzo a una querelle estiva sull'entità dei rinnovi contrattuali[28].

La stagione 1962-1963 iniziò comunque nel migliore dei modi e Calvanese dopo due giornate era capocannoniere con tre reti; dichiarò anche di essere disposto a rinunciare a un mese di stipendio se avesse segnato all'Inter[28]. Non ci riuscì, ma poi, a novembre del 1962, fu acquistato dall'Atalanta per 70 milioni di lire[29] (anche se lo stesso Calvanese, anni dopo, affermò che furono pagati 115 milioni[7]); con la formazione bergamasca vinse la Coppa Italia 1962-1963. Giocò anche in Coppa delle Alpi: segnò una doppietta contro il Bienne[30] e un gol contro il Servette[31], per poi giocare la finale persa contro la Juventus[32]. L'anno successivo con i bergamaschi disputò la Coppa delle Coppe 1963-1964; nell'incontro di ritorno del primo turno contro lo Sporting Lisbona finì in porta per sostituire l'infortunato portiere neroazzurro Pier Luigi Pizzaballa, poiché all'epoca non erano previste sostituzioni. L'incontro si concluse con la sconfitta della Dea per 3-1. In totale, disputò tre partite segnando una rete in Coppa[33].

«Dedico la vittoria a Di Bella, l’unica persona che mi ha dato fiducia.»

Nel 1964 tornò al Catania[9]; giocò spesso adattato all'ala e fu protagonista nelle vittorie per 4-0 contro Roma e Bologna[34]. A quest'ottima stagione, ne seguì una molto meno esaltante; nel 1965-1966 Calvanese segnò solo una rete, nella vittoria per 2-1 contro il Cagliari[35] e la squadra retrocesse in Serie B. Rientrò in squadra solo dopo la quinta giornata del campionato 1966-1967[36]; rimase tuttavia ai margini della squadra[37], malgrado un'offerta dal campionato statunitense[38]. A fine anno chiuse la sua carriera da giocatore[39].

Salvador Calvanese nel periodo in cui si occupò della prima squadra del Catania.

Allenatore

Dopo il ritiro diventò allenatore: dal 1968-1969 guidò la Primavera del Catania, con Renato Zaccarelli e Guido Biondi in squadra[40]; fu anche viceallenatore in Serie A[41]. Nel 1971-1972 fu scelto come tecnico per la prima squadra; tuttavia, Calvanese possedeva solo il patentino di allenatore di seconda categoria, non sufficiente per la Serie B, e dovette seguire le prime partite del campionato dal sottopassaggio per gli spogliatoi e non dalla panchina. Questa situazione creò una forte tensione con il presidente Angelo Massimino[42], che il 15 ottobre 1971, alle due di notte, ingaggiò con una decisione singolare Carmelo Di Bella al suo posto[43]. Calvanese concluse così con sole quattro partite dirette in panchina (in Coppa Italia, una vittoria, un pareggio e due sconfitte)[44] e tre partite di campionato in cui al suo postò andò con la squadra Luigi Valsecchi, ufficialmente primo allenatore (una vittoria, un pareggio e una sconfitta)[45].

«È chiaro che se avessi saputo di non andare in panchina, non mi sarei neanche sognato di guidare il Catania, una squadra cui voglio sinceramente bene. Tutti i giocatori hanno bisogno del loro allenatore, lo so benissimo. Aggiungo onestamente che un vero tecnico deve seguire i suioi atleti per tutta la settimana, deve andare in panchina perché può esserci bisogno di correggere, aiutare, incitare, sostenere. Credete che non mi renda conto dei problemi del Catania?»

L'anno successivo andò al Siracusa; subentrò alla terza giornata a Humberto Rosa e rimase fino all'11ª giornata del campionato seguente, quando fu sostituito da Gennaro Rambone[46]. Esordì sulla panchina aretusea il 1º ottobre 1972, dopo due sconfitte iniziali di fila con Rosa in panchina, e guidò i biancazzurri ad un nono posto nel campionato di Serie C, chiudendo con 15 vittorie[47]. Iniziò poi il campionato con nove risultati utili di fila (due vittorie e sette pareggi), ma lasciò la squadra dopo due sconfitte di fila il 25 novembre 1973[48]. Lo stesso Calvanese definì le due esperienze amare[7].

(ES)

«Il "Toto" Calvanese è stato molto importante, una persona che vede bene il calcio, che ha sempre la parola giusta, che sa catturare i giocatori ed è stato molto bravo in quel momento della mia carriera.»

(IT)

«El “Toto” Calvanese fue alguien muy importante, una persona que ve muy bien el fútbol, siempre tiene la palabra justa, sabe captar jugadores y fue muy bueno en ese momento de mi carrera.»

Successivamente rientrò in patria dove allenò a lungo le giovanili del Vélez Sarsfield[50], società della quale guidò anche la prima squadra, come traghettatore, per una partita nella stagione 2000-2001[51].

Statistiche

Presenze e reti nei club

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1953 Bandiera dell'Argentina Ferro Carril Oeste PD ? 0 - - - - - - ? 0
1954 PD ? 0 - - - - - - ? 0
1955 PD ? 2 - - - - - - ? 2
1956 PD ? 9 - - - - - - ? 9
1957 PD ? 6 - - - - - - ? 6
Totale Ferro Carril Oeste 59 17 - - - - 59 17
1958 Bandiera dell'Argentina Atlanta PD ? 14 CS ? ? - - - ? 14+
1959 PD ? 4 - - - - - - ? 4
Totale Atlanta 41 18 ? ? - - 41+ 18+
1959-1960 Bandiera dell'Italia Genoa A 15 0 CI+CI 1+1 2+0 - - - 17 2
1960-1961 Bandiera dell'Italia Catania A 32 9 CI 1 0 - - - 33 9
1961-1962 A 25 4 CI 0 0 CdA 1 1 26 5
mag.-giu. '62 Bandiera dell'Italia Juventus A - - CI - - CM 4 0 4 0
1962-ott. '62 Bandiera dell'Italia Catania A 3 3 CI 1 0 - - - 4 3
ott. '62-1963 Bandiera dell'Italia Atalanta A 13 4 CI 3 1 CdA 4 3 20 8
1963-1964 A 24 4 CI 0 0 CdC 3 1 27 5
Totale Atalanta 37 8 3 1 7 4 47 13
1964-1965 Bandiera dell'Italia Catania A 30 7 CI 1 1 - - - 31 8
1965-1966 A 17 1 CI 1 0 CdA 4 0 22 1
1966-1967 B 16 3 CI 0 0 - - - 16 3
Totale Catania 123 27 4 1 5 1 132 29
Totale carriera 275 70 9+ 4+ 15 5 299+ 79+

Statistiche da allenatore

Stagione Squadra Campionato Piazzamento Andamento
Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte % vittorie
1972-1973 Bandiera dell'Italia Siracusa C Sub., 9º 36 15 8 13 41,67
1973-1974 C Sost. 11 2 7 2 18,18
2000-2001 Bandiera dell'Argentina Vélez Sarsfield PD Sub., sost. 1 0 0 1 &&0,00
Totale 48 17 15 16 35,42
File:Atalanta1962-63.JPG
La formazione dell'Atalanta che vinse la Coppa Italia 1963. Il terzo accosciato da sinistra è Calvanese.

Palmarès

Club

Competizioni nazionali

Note

  1. ^ (EN) Salvador Calvanese, su soccerdatabase.eu. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  2. ^ Bergessio, il re dei "bomber" etnei in Serie A, su calciocatania.com, 22 aprile 2014. URL consultato il 24 dicembre 2014. La fonte riporta 23 reti, ma in realtà furono 24, cfr. Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino, p. 14
  3. ^ a b Gennaro, Prestinenza, p. 29
  4. ^ Michele Patanè, Calvanese, una finestra sulla gloria del passato, su golsicilia.it, 16 ottobre 2012. URL consultato il 22 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
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Bibliografia

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Collegamenti esterni